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 Montecalvo Irpino
 Storie di emigrati

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R I V I S U A L I Z Z A     A R G O M E N T O
Francesco Dalla fine degli anni cinquanta e sino a buona parte degli anni Settanta c’e’ stata la grande fuga da Montecalvo.
Dove sono adesso i nostri compaesani? Cosa fanno? Come vivono? Che legami hanno oggi con il paese d’origine?
Cerchiamo riscontro nel vasto mondo dei nostri emigrati e loro discendenti con storie legate a l’emigrazione.


amsorr Caro Francesco,
ho visto con piacere che hai lanciato l'argomento "storie di vita degli emigrati".
Io sono in attesa più di te, che qualcuno dei nostri emigrati,
soprattutto nei paesi esteri,voglia finalmente rispondere.Io per mio conto ho sempre registrato storie di emigrati, ma non si tratta di compaesani.
Ciao e auguri,
Mario
P.S. Il dottor Cesarano mi ha inviato una cordialissima lettera sulla nostra ipotesi riguardante Anzano. Ti farò sapere di persona a Montecalvo.
Ale Caro Francesco,
Come già tu sai io sono figlia di emigrati e di conseguenza lo sono anche io.
Mio padre venne in Svizzera più o meno 20 anni fà, per lavoro. Poi si è sposato con mia mamma (anche lei di Montecalvo) ed hanno avuto me. Poi quando io ho avuto circa un anno. Ci siamo trasferiti qui ed ho avuto una sorellina ( nata anche lei a Montecalvo). Mio padre lavora sui cantieri, mia madre in un supermercato, mia sorella sta facendo la 2a media (in Svizzera sono 4 anni le medie) ed io ho finito le medie, ho il diploma svizzero delle medie e quello italiano, xchè ho fatto anche la scuola italiana. Ora sto al ultimo anno di apprendistato in una banca. Dura tre anni ed io a giugno passerò gli esami sia bancari che commerciali, speriamo che vada tutto bene. Insomma tutto questo per dire che non ci lamentiamo, anche se la mancanza della famiglia e della nostra terra si fa sentire molto. Sperando che un giorno possiamo ritornare a CASA NOSTRA!!!! Ecco questa è una piccola storia di una famiglia emigrata per cercare lavoro! Spero ti sia stata utile!
Un caro saluto a tutti voi e ai montecalvesi vicini e lontani!!

Cuore montecalvese

Francesco Utilissima cara Ale, sono convinto che se ritorni avrai tanto da insegnarci.
Voglio dire, secondo una mia convinzione personalissima , che un montecalvese o comunque di un paese nelle vicinanze, farebbe bene ad emigrare almeno per una decina di anni.
Noi di qui , cara Ale, siamo troppo chiusi in ottica “provinciale” .
La maggior parte dei paesani trascorre una vita facendo le stesse cose, i diversivi non vanno oltre poche abitudini. La gente , quando si decide a fare qualcosa, diciamo le scelte della vita, come un lavoro , mettersi in proprio, ha in mente le cose che ha visto a Montecalvo.
Quando invece per maturare come persona , a parte gli insegnamenti scolastici, occorre vivere realtà e situazione diverse.
Per cui , quando nell’aprile del 1982 un certo Francesco andò sul comune, per aprire un Pub a Montecalvo, lo presero per matto. Gli dissero che si confondeva sicuramente con un Bar e quindi quel che voleva aprire era un Bar non un Pub, perché il Pub esisteva solo nella sua mente.
Gli fecero vedere (per convincerlo) anche un tabulato della Camera di Commercio nel quale , effettivamente , si evinceva che non c’erano attività commerciali che portassero quel nome.
Eppure Francesco conosceva bene il Pub, lo frequentava spesso a Genova, in piazza Principe, dove aveva lavorato per qualche anno .Ancora adesso ricorda la scritta sulla vetrina del locale: qui si servono impareggiabili hot dog.
Ciao. - Francesco


Ale Ciao Francesco,
Hai perfettamente ragione. infatti, quando vengo giù x le ferie... Bè si vede la differenza tra una persona che vive al estero ed una che vive a Montecalvo. Ma non dico questo nel senso cattivo, ma come hai detto tu x il Pub, a volte noi che viviamo lontani abbiamo espressioni o termini che giù da noi non si usano e quando gliene parli ti fanno occhioni grandi quanto ad un pallone da football o meglio calcio
Io amo tantissimo Montecalvo, ma non so se ci saprò vivere... E troppo diverso!!
Ma mi dico forse una persona che vive a Montecalvo da sempre e decide di andare o al Nord o al estero, si trova completamente scombussolato, tu che ne dici?

Un caro saluto
Alessandra

Francesco Si certo , perche’ la vita, nel senso piu’ largo della parola, non è solo quella conosciuta a Montecalvo.
Per questo le scuole propongono: gite, stage, escursioni culturali.
Se pensiamo di affrontare il mondo, con la sola formazione che abbiamo acquisito vivendo nel nostro paese, siamo belli che fritti.
Abbiamo il senso dell’adattabilità e siamo non curanti delle gaffe e sono proprio quest’ultime a far si che, ancora tutt’oggi, il meridionale , al nord, viene etichettato come tale.
Ciao - Francesco


Ale Esatto!!!
E poi c'è il problema del lavoro giù al sud!!
Ma xchè tutto questo? Xchè non c'è la volontà o xchè non c'è la possibilità???
questo è cio che mi chiedo, non so se puoi dare una risposta a questo mio dubbio!
Un caro saluto!!!
Alessandra
maria
Francesco,

Non essere cosi duro con la cultura di giu !
Ricordati che noi che siamo nati fuori adoriamo il nostro paese di origine proprio per come è oggi....in tutto e per tutto, è affascinante vedere le "vecchiette" che portano il costume della pacchiana, sentirle parlare e ragionare, a volte dicono cose piu sensate ed intelligente di tutti noi messi insieme!!!! Io non sotto valuto il sud, certo sappiamo tutti che molte cose non vanno bene per via della mentalità, ma dimmi la sincera verita' tu vuoi davvero che sia tutto come il nord italia, o come la svizzera o come l'inghilterra, non è giusto fare certi paragoni. Il sud è affascinante per tante cose e lo sai meglio di me!

Un affettuoso saluto a tutti!

Ale Ciao Maria,
I commenti che abbiamo fatto Francesco ed io, non sono disprezzanti per il nostro sud, ma abbiamo fatto solo paragoni delle differenti mentalità niente di più! O almeno da parte mia e così!
Io amo la mia terra!!!!!
Un caro saluto a te Maria
amsorr Caro Cuore Montecalvese,
ti ringrazio per la tua storia di emigrazione a nome di tutti gli amici di questo Forum. In aggiunta a quanto hai già detto, mi piacerebbe sapere, per esempio, con parole che suggeriscano gli stati d'animo tuoi e dei tuoi familiari, che cosa "provarono" arrivando per la prima volta all'estero, come si comportavano le persone di quel paese con loro, e così gli insegnanti con voi studenti necessariamente un po' svantaggiati, per la lingua e, in generale per lo spaesamento rispetto alla mentalità e alle abitudini degli stranieri ospiti, ecc. E che cosa i tuoi genitori provano e provi tu stessa quando vedete i nuovi aspetti del paese, nei vostri ritorni. Anche critiche e spunti polemici, ma non solo questo. Soprattutto racconti di fatti precisi, riferimenti di dialoghi e incomprensioni con i "paesani" rimasti.
Troppe cose? No, semplicemente storie che possano far capire anche a chi non è partito che cosa ci succede veramente quando si cambia quasi tutto della propria vita andandosene dal paese, spesso forzatamente.
Scusa queste richieste un po' petulanti. Anch'io sono andato via dal paese perché per me lì non c'erano prospettive. Dopo essere sbarcato a Roma, mi sono arenato a Bologna. La mia storia però non può avere il "pathos" (quel complesso di sentimenti forti, e a volte meno male appassionanti) del vero emigrante che va nei paesi dove non offrono facilmente l'integrazione e l'equiparazione in tutte le condizioni di vita di cui usufruiscono i cittadini nati e residenti lì.
Chiudo, sperando che anche altri emigrati, e soprattutto i loro figli - forse più esperti dei genitori nell'uso di Internet - vogliano darci documenti e testimonianze di valore storico su questo enorme fatto che è stata e continua ad essere l'emigrazione da Montecalvo.
In quale paese del mondo non c'è almeno uno dei nostri compaesani?
Grazie,
Mario Sorrentino
P.S. Per rendere onore agli sforzi di Alfonso Caccese, forse dovremmo ripubblicare ogni tanto il suo saluto a tutti i compaesani nel mondo. E' scritto in italiano e in inglese. Sarebbe bello che figli di nostri emigrati lo traducessero anche in francese, tedesco e spagnolo.

Ale Caro Mario,
Lo stato d'animo come si può ben immaginare è quello della nostalgia che si sente stando lontano dalle nostre radici!!! Ogni minimo particolare che abbia riferimento o a Montecalvo o al nostro paese in generale, ci da tanta emozione! Infatti navigando su questo sito o su siti di quotidiani delle nostre parti, si ha costantemente notizie a volte belle e a volte brutte! Ma è sempre qualcosa che ci lega alla nostra terra!!! Per la scuola infatti, x me che sono la maggiore tra me e mia sorella, sono stata la prima ad entrare a scuola, ma però a 4 anni non conoscevo nemmeno una parola di francese!!! Ma devo dire che per il fatto dell'istruzione i Svizzeri come gli stranieri sono seguiti allo stesso modo, anzi noi stranieri siamo seguiti anche meglio! Ed ora grazie alla scuola a parte il francese, impariamo il tedesco e l'inglese, dunque x il fatto della scuola tutto ok! E a 4 anni ancora non capiamo, ma poi crescendo si commincia a sentire : Ma questi stranieri che ci fanno qua, xchè non se ne stanno nel loro paese! E queste sono cose che feriscono nel profondo nel anima!!! Ma poi si sorpassa perchè + si va avanti nei anni e + siamo accettati, anzi ci fanno sentire come uno di loro... Con i miei genitori, non ne parliamo tanto perchè, a loro piace stare qua, qui c'è il lavoro e stiamo bene, ma come ho detto e dirò sempre il nostro paese ci manca tanto!!!! Se ha altre domande sono a vostra disposizione! Mi aiuta anche a me a liberarmi da questa malinconia!

Un caro saluto
Alessandra

Cuore montecalvese

Francesco Cara Maria, io non voglio che il sud e la nostra piccola comunita’ si trasformino in tutto al modello di vita svizzero tedesco o inglese, voglio che da queste culture si prenda il meglio.
Mi spiego, dai tedeschi e svizzeri potremmo prendere il rispetto di cio’ che è pubblico, infatti , noi abbiamo rispetto solo del nostro privato , appena varcato la soglia di casa tutto quello che ci gravita’ intorno , per una sorta di non so quale cosa, è come se non ci appartenesse . Poi, tu offri un’immagine folkloristica del paese , tale immagine ci gratifica l’ apprezziamo tutti e la sfoggiamo con orgoglio quando parliamo del nostro paese …ma non ci da vivere.
Ciao - Francesco


maria Ale, il tuo racconto è molto bello e mi ha fatto un po tenerezza.
Mi dispiace sentire che anche tu come tanti figli degl'emigrati hai dovuto subire la mancanza dell'appartenenza ad una societa' nel tuo caso quello svizzero, cosa fondamentale per una sana crescita dei bambini, ti capisco perfettamente, e capisco il dolore che si prova nel non essere accettati, non perche essi erano cattivi con noi anzi il contrario, nel mio caso sentivo gia da una piccola età che le mie radici non erano li e crescevo con un desiderio smodato di conoscerli. A volte me la prendevo tanto con i miei genitori li rimproverano "ma proprio inghilterra dovevate scegliere!!!!".....ma poi man mano che si cresce incomincia ad uscire fuori il proprio carattere le cose cambiano, ma sai una cosa Ale io oggi non li rimprovero piu perche grazie a loro oggi posso apprezzare sia l'inghilterra che l'italia (2 culture completamente diverse)e poi abbiamo la fortuna di apprezzare soprattutto montecalvo, che quando glielo dici ti guardano stupiti !
Eh si ce ne da raccontare caro Mario ma vi occuperei troppo spazio in questo forum, ti scriverei un libro se potessi!
Ciao a tutti un abbraccio.


Ale Si Maria è proprio così! Anch'io quando ero + piccola mi dicevo sempre non perdonerò mai i miei genitori di essere partiti da Montecalvo x andare in un altro paese, ma ora ho capito che se l'hanno fatto e solo x darci una garanzia lavorativa e un futuro migliore!!! E per questo non li ringrazierò mai abbastanza!

Un abbraccio anche a te!
Alessandra

marco Ciao a tutti,

E da tanto tempo che vi seguo, e trovo le vostre discussioni molto interessanti. Da adesso ho deciso di "scendere in campo" anch'io e di partecipare attivamente al forum, anche se non saro mai ai livelli della ormai mitica Ale, che da sempre, dà molta vita al forum

Per quanto rigurda l'argomento citato in precedenza, sono anch'io figlio di emigrati. I miei genitori sono emigrati in Svizzera (Losanna) negli anni settanta, per lavorare (mio padre) indovinate dove...? Il solito cantiere! Come avrebbero fatto sti svizzeri a costruire il paese senza gli italiani (e altri emigranti)! Comunque io sono dell'idea che l'emigrazione non presenta soltanto aspetti negativi, in fondo, come lo dice ale, dobbiamo quasi ringraziare i nostri genitori di essersi espatriati, xchè bisogna purtroppo ammettere che fuori c'è piu' futuro. Tra l'altro, ogni anno, ci sono tanti giovani che da Montecalvo se ne vanno ... E poi cosi conosciamo due culture, due lingue, due modi diversi di vedere le cose ecc... Pero, Montecalvo non va mai dimenticato! Ci si ritorna almeno una/due volte all'anno per le ferie e... pi magna' nu piattu di ciatielli abbasciu lu chianu lu 15 d'austu.

Intanto, caro Francesco, io troverei interessante tracciare una specie di mappa che indichi dove e in quale quantità si trovano i montecalvesi. Ad esempio sono sicuro che ci sono delle città/dei paesi/delle zone dove la comunità montecalvese è piu' elevata della media, tipo Renens (vicino Losanna), o Locate Triulzi (prov. di MI) oppure ai dintorni di Bologna, magari ci sono ancora altre zone, tipo in America, chi lo sa!

Ciao e stateve buoni!

Marco

Francesco Marco, benvenuto anche a te , grazie per la tua testimonianza colorita e simpatica.
La tua è un'idea grandiosa
Penso che la realizzeremo, dateci un pò di tempo, aggiungo che qualcosa del genere l'aveva gia proposta il prof. Mario Sorrentino tra l'altro vero ispiratore di questa interessante discussione.
A questo proposito chiedo una cortesia a Maria ed a Mario, ricollegandomi ad un suo post: molti dei figli dei figli di emigrati , probabilmente, non parlano piu’ l’ italiano, allora , apriamo una nuova discussione (cliccare su “nuovo argomento”) rilanciando la discussione in inglese (io purtroppo non ne sono capace) e possibilmente in altre lingue. Grazie in anticipo
Ciao Francesco


Ale Ciao Marco!
Prima di tutto benvenuto!!!

Volevo ringraziarti per ciò che hai detto, ma sai qui siamo tutti montecalvesi, tutti con una storia diversa, dunque tutti mitici
La tua idea è veramente molto interessante!! Mitico Marco!

ma anche tu vivi in Svizzera?????

Ciao ciao

matteo Cari amici,
sono Matteo, figlio di una Montecalvese.La mia storia è un pò diversa. Mia madre da giovane è venuta in Veneto per insegnare. Ha conosciuto, mio padre, oeraio specilizzato in fabbrica, e si sono sposati. Dal matrimonio sono nato io, che sono laureato in giurisprudenza.Mia madre, non apparteneva ad una grande famiglia, e purtroppo con la morte dei nonni (una decina di anni fà),non abbiamo più parenti laggiù e molti si sono dimenticati della famiglia di mia madre, vale a dire che non ci conosce nessuno e non conosciamo più nessuno. Di rado veniamo in paese sempre con la speranza di incontrare qualche vecchia o vecchio compagno di scuola di mia madre per alimentare i ricordi di infanzia di una donna che per motivi sentimentali si era proiettata in una reltà diversa , ma stò cavolo di paese non và mai via dalla memoria, ed io tanto desidererei capire il perchè e vivere qualche giorno da montecalvese per entrare in una cultura, quantomeno strana, quella di mia madre che mi dice sempre: quantu ea bellu lu paese mio.
Grazie di cuore
Matteo

Ale Caro Matteo,
Il xchè è facile, anche tu hai sangue montecalvese!!!
Quindi Montecalvo fà parte di te!

Un caro saluto a te e a tua mamma
Ciao - Alessandra

marco Infatti, Montecalvo ha un qualcosa di speciale, di magico, che non si puo spiegare... Basta avere qualche gene montecalvese per sentire un'attrazione verso questo paese.

Francesco Caro Matteo, il tuo post è molto toccante.
Quando abbiamo aperto questo sito , un pò per gioco un po’ per passione, di certo non immaginavamo il grosso riscontro che poteva suscitare nelle persone che stanno lontane da Montecalvo ( le persone residenti lo conoscono poco e quei pochi non gli danno lo stesso significato).
A convincerci di quanto appena detto siete stati proprio voi non residenti.
Attualmente, per la verità, non sto facendo molto per il sito (sono uno degli autori) , pero ti prometto che appena arriva l’inverno (la neve per quanto suggestiva ci blocca in casa) pubblicherò materiale (corredato di foto) atto a far rivivere ricordi del passato. Ho sottomano poesie , descrizioni di palazzi, ed altro inedito del dott. Striscia , che per mancanza di tempo non ho messo in rete.
Attualmente il prof. G.B.M. Cavalletti sta facendo una ricerca storica sul pane di Montecalvo.
Pubblicheremo ampi stralci di questa ricerca.
Quindi , nomi luoghi rivivranno ancora nella nostra mente , come ad esempio “Pippucella” ...
Voglio aggiungere , tra l’altro, che se ci sono richieste specifiche da parte di persone lontano da Montecalvo (foto ed altro materiale) , noi del sito , laddove possibile, ci attiveremo in questo senso.
Un saluto. Francesco.


matteo Credo che tu abbia ragione, Marco, senz'altro sarà questione di gene, ma credo che tuttavia ci deve essere qualche altra risposta e credo di averla individuata nel fatto che il paese non abbia ancora colto tutte quelle possibilità di sviluppo e questo lo rende ancora sano e romantico nella mente di chi è andato via anni fà e nel tornare ha una strana sensazione come nulla fosse cambiato e che il tempo si sia fermato.
Grazie per le risposte al mio intervento
saluti Matteo

cris Cari amici, Montecalvesi, ovunque nel mondo,
nel leggere i post dei vari compaesani la mente ritorna indietro di 30 anni e appaiono ancora più nitide le immagini del distacco dai propri affetti dalle proprie abitudini profonde radicate di generazioni che hanno sofferto per darci il grande, profondo benessere che stiamo vivendo, il più delle volte senza meritarlo, anzi quello che è più aberrante contestando e disprezzando quello che si ha. Mi sono chiesto molte volte, quando non avrò più i parenti a Montecalvo, ci sarà ancora questa voglia di incontenibile di ritornarci?
Caro Matteo, Ale, Marco, nel dna di noi Montecalvesi che viviamo fuori abbiamo un elemento che ci spinge sempre a ritornare, la sofferenza patita per vivere meglio. Tutti quelli che si sono allontanati da Montecalvo avevano in comune una grande cosa," niente", e con la caparbietà che ci distingue volevamo dimostrare a noi stessi ( sono capace anch'io di fare quancosa). In mezzo all'emarginazione che abbiamo dovuto subire per integrarci ci siamo formati e non temiamo nessuno. Queste sensazioni in modo diverso le abbiamo vissute tutti noi che abbiamo sofferto il distacco dagli affetti più profondi. Il patos che ci spinge a tornare a Montecalvo è il ritrovare quei valori di vita che ci hanno trasmesso i nostri genitori, e per una sorta di profonda gratitudine nei loro confronti che teniamo sempre alta la loro memoria( chi li ha persi) e ringraziarli sempre chi ha ancora la fortuna di averli come il sottoscritto.
Ecco perchè caro Marco Ale Matteo, voi sentite parlare i vostri amatissimi genitori Montecalvesi, del loro paese con il cuore in mano, e sarà sempre così. Caro Marco se non hai più nessuno parente diretto a Montecalvo, e quindi ti manca l'opportunità di andarci, questo forum affre una grande possibilità come vedi, quella di farti invitare al paese, e sono sicuro che se a tua mamma gli fai questo regalo lo apprezzerà tantissimo, anche perchè sicuramente se lo merita. Ringrazio Franco e tutti quelli che fanno qualcosa per far si che dialogando ci teniamo in contatto. Un saluto cordiale a tutti.
Michele Cristino

Felice Ciao a tutti,
mi chiamo Felice e sono natto ad ariano irpino ( scusate il mio italianno che è povero )o 25 anni e fanno 22 anni che sono venuto in francia .Montecalvo è un paese bellissimo e mi dispiacce di non poter vederlo più spesso e la mia famiglia mi mancha tanto.questa sera o trovato l indirizzo di questo forum e sono rimasto sorpreso e volevo lasciarvi un piccolo messsagio a voi tutti che statti la ;o)

a presto

Ale Salut Felice!
Benvenuto tra noi!!!!!!

Un caro saluto et à bientôt
Alessandra

Antonio LA MAMMA DELL’ EMIGRANTE

Sono tante le mamme italiane
Che hanno i figli, a loro lontani
La miseria di un tempo era tanta e tanta
Ma Lei di lavorare, non era mai stanca
Le bocche a tavola da sfamare
Erano troppe da accontentare.

A Lei spettava un triste primato
Scegliere tra i figli il più preparato
Ad andare assai assai lontano
Per assicurare, a tutti, un pezzo pane.

La mamma dell'emigrante sapeva soffrire
Fingendo di ridere, al figlio partire
Poi sfogava la rabbia di dentro
Con un pianto greve,che sembrava canto.

Quando era il giorno del suo compleanno
Il posto del figlio era vuoto allo scanno
Perché dal momento che se ne era andato
Quel posto non era stato più occupato,
perché è a tavola che voleva sentirsi
come la rondine che i figli accudisce.


Le cose del figlio guai a chi le tocca
Ogni sua cosa resta intatta
Perché quel figlio non se n’è andato
E stato costretto a far 1 'emigrato.

Aspettava Natale per devozione
Aspettava la festa con la stessa emozione
Con la stessa ansia della Madonna
Che aspettava il figlio che forse,ritorna!

Antonio Stiscia fecit

Ale Caro Antonio,
Questa poesia che hai messo nel Forum è veramente molto toccante!!!
Mi ha fatto pensare a cosa hanno sentito le mie nonne quando i miei genitori se ne sono venuti in Svizzera...

Un caro saluto e grazie ancora per questa bella poesia!
Ciao - Alessandra

apocalypse Che bello tornare a scrivere sul sito del mio paese. Anche io sono un'emigrante, e il mio paesino mi manca ogni giorno di più. Sarà perchè è da poco che sono andata via, 4 anni, ma ogni volta non vedo l'ora di venire giù. Oggi sono super contenta, Venerdì sarò a montecalvo, anche se solo per 2 giorni, sono felicissima. E' brutto lasciare il paese in cui sei cresciuta.

Un bacione a tutti

Francesco Ciao apocalypse, ben tornata nel nuovo forum
Saluti Francesco

amsorr Cari amici del Forum residenti fuori paese,
come potete vedere questo Forum soffre spesso di prolungati e "misteriosi" silenzi. Datevi perciò da fare voi che avete da raccontare cose più interessanti di quante non ne accadano al paesello.
Io sono stato uno dei propositori di quest'argomento dell'emigrazione. Ci aspettiamo notizie da voi. Intanto: potete dire di ricevere sempre delle buone accoglienze dai compaesani, quando tornate? E non parlo di quelle dei parenti: non so, vi sembra che vi ritengano ancora "comproprietari" di questo grande condominio privo di un vero centro storico che è diventato il paese?
Con l'occasione mando gli auguri di Buon Natale a tutti. Merry Christmas and/et Bon Noe^l,
Mario Sorrentino

Modificato da - amsorr il 06/12/2004 17:34:15

Modificato da - amsorr il 06/12/2004 18:04:45

Ale Caro Mario,
Siamo accolti bene, almeno parlo x me! Cmq ho avuto a che fare con qualche persone che credevono che non sapessi ne parlare italiano e tanto meno Montecalvese.... ma non appena incominciavo a parlare con loro si rimangiavano tutto
Ma sai anche se non ci ritengono "comproprietari" noi lo siamo lo stesso...
Cmq Bon Noël anche a te

Un caro saluto a tutti i montecalvesi vicini e lontani
Alessandra

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