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 mi ricordo!!!!

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R I V I S U A L I Z Z A     A R G O M E N T O
berakà Ricordo, che venire Montecalvo era un "Viaggio", ci si organizzava per tempo, la messa a punto della mitica giulietta di antonio, mio cugino, veniva eseguita con puntigliosa meticolosità, perchè mio padre diceva: .....Il viaggio è lungo.
Questo, rappresentava per noi bambini, un viaggio fantastico, accompagnato dai racconti di papà che ci raccontava chilometro dopo chilometro storie fantastiche che rapivano la nostra fantasia: li il noce dove si radunavano le "ianare", qui la fontana parlante e poi aneddoti di improbabili storie d'amori giovanili.
si partiva all'alba quasi si dovesse attraversare tutta l'italia, la paura di quella galleria lunghissima, che non finiva mai, poi la salita di Venticane che terrorizzava tutti noi, in fondo gente di pianura.
le soste fatte, nei pochi bar aperti, il ricordo di una nevicata, chiusi nell'auto, smarriti in un paesaggio che a noi si negava.
le primaverili impressioni, di un paesaggio arato, le dolci colline, che mi ricordavano quadri di Mondrian.
il profumo del pane, quello buono, fatto da zia, per noi.
si, mi ricordo.
Mi ricordo questo lungo viaggio, che oggi compio in meno di un ora, per venire sempre meno spesso, dai miei affetti, dalla mia gente.

1953 Si protrebbero chiamare emozionanti appunti di viaggio.
Eh si, le tue parole sono intrise,pregne,di ricordi..di quei ricordi infantili che restano stampati nella mente che mai nessuno potrà mai cancellare.
Il tuo racconto è po il racconto di noi tutti...coloro i quali per necessità o per cercare cose diverse andarono via dal paesello e, forse, per non farvi mai più ritorno.
Per quanti anni..troppi!! quanti migliaia di km percorsi sull'autosole per ritornere ai luoghi di gioventù e agli affetti lasciati!!
Era un rito che si ripeteva almeno due tre volte all'anno... con la mente e l'attenzione sull'asfalto ma il cuore già sull'ultima "curva di pagliaro" da dove si poteva osservare quasi tutto il paese, persino la propria abitazione.
Poi la vita ci fa mettere radici altrove e il consueto rito annuale e sempre meno annuale...resta però il ricordo...magnifico ricordo che ci farà compagnia per sempre.
L'ultima considerazione dell'Amico berakà è molto vera, profonda, carica di emotività e tristezza e tuttavia apprezzamento per il tempo che fu..forse anche con un pochino di rimpianto per la giovinezza che non c'è più...ma i ricordi sono vivi,ci fanno fantasticare....si ricordo!!
cari saluti,

1953

paolop Tra i viaggi verso Montecalvo, quelli che ricordo con più emozione sono quelli che io e la mia famiglia facevamo a Natale, chiusi in 5 in una 124 a scaldarci l'uno con l'altro e a vedere dal finestrino le luci degli alberi di Natale ai bordi delle case che coloravano il buio della notte.
Ricordo che sgranocchiavamo castagne dure come il marmo che ci dava mia nonna.
Una volta rimanemmo bloccati per il ghiaccio sull'autosole per diverse ore ed impiegammo per arrivare a Roma circa 15 ore. Successe nel 1979.
Ancora adesso il viaggio verso Montecalvo è una viaggio verso emozioni, ricordi e amici.

berakà ricordo ancora le discussioni "filosofiche" che facevamo con le mie sorelle, su l'uso "ardito" dei colori delle case di Montecalvo.
E' poi, con l'incoscienza della gioventù, anticipare il "babbo" che ripeteva sempre i soliti, aneddoti.
Ora, so, che debbo a lui, che sommessamente, pacatamente, come è d'uopo tra i gentelmen di altri tempi, ci ha trasmesso l'amore per la nostra terra.

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