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 Viabilità di Montecalvo e del Centro Sud

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angelo corvino Sono alquanto meravigliato, ma forse non più di tanto, che ai siti montecalvesi, tanto attenti al gossip amministrativo, siano sfuggite diverse notizie che ritengo di vitale importanza per la vita presente e futura della nostra cittadina. (A proposito credo sia importante mettersi d'accordo tutti sul come definire Montecalvo, se "cittadina" presupponendo e sperando che si tratti di un'aggregazione sociale destinata ad avere un futuro in crescita, oppure "paesello" nell'accezione più romantica ma che, ahimé, sembra portare dritto all'autodistruzione). Nei giorni scorsi, lo dico a chi è responsabile dei siti, i giornali locali ed anche le TV di media grandezza centro-meridionali, hanno parlato di Montecalvo. Guarda caso, però, non per gossip sensazionalistici legati alla vita amministrativa, ma per una iniziativa che dalla nostra cittadina (non so perché a me piace vederla più in questi termini, pur riconoscendone oggettivamente i tanti limiti, strutturali e culturali dei suoi abitanti, me compreso)è partita. Si tratta di una sorta di ragionamento sulle grandi infrastrutture di collegamento riferibili al cosiddetto corridoio 8. Un gruppo di cittadini, sottolineo cittadini che per loro diritto hanno idee politiche e credo partitici diversi, ha pensato di sollecitare le istituzioni, a partire da quelle europee e via, via, fino alle amministrazioni locali, sul tema della viabilità. Il comitato civico sta ponenndo l'accento sulla necessità di potenziare i collegamenti tirrenici - adriatici in linea con le direttive del corridoio 8 europeo. In tale contesto, nella sollecitazione, si chiede che il collegamento viario Benevento - Foggia diventi un tratto a scorrimento veloce in modo da collegare la zona a nord dell'area metropolitana di Napoli (Province di Napoli e Caserta) con Foggia e quindi metter in collegamento diretto i porti di Civitavecchia e Manfredonia attraverso la strada Caianiello - Benevento. Bene! non una parola su questo. Giustamente l'evoluzione (non oso parlare di sviluppo che è parola grossa) non passa attraverso questo genere di cose ma attraverso la caccia alle streghe, ed alla pseudo politica investigativa. Signori credo che siamo giunti alla frutta, anzi al digestivo, non inteso come liquore ma come medicamento necessario a smaltire l'indigestione di cose inutili a cui ci ha portato un certo, generalizzato, modo di vedere la politica). Neanche una parola è stata sprecata dai gruppi politici sul nuovo tracciato della ferrovia ad alta capacità Napoli - Foggia (così sarà, non più Caserta - Foggia)che dal territorio di Apice, con una galleria, arriverà nella zone di Santa Sofia di Ariano (per intenderci nei pressi della zona industriale di Flumeri), tagliando fuori completamente il territorio di Montecalvo. Benissimo!! i montecalvesi, escluso Nicola Serafino, aldilà se si tratti o meno di cosa buona, non hanno proferito parola. Nessuna parola è stata pronunciata sull'ipotesi di realizzazione di una bretella di collegamento 90 bis - Apice, lungo il letto del fiume Miscano. Nessuna parola, infine, sul ponte di collegamento, in via di finanziamento, al frascino per un collegamento alla 90 bis dalla zona delle Cesine. Ovviamente, aldilà di qualche insinuante commentino su presunti piccoli interessi di bottega, sono dispiaciuto che ai montecalvesi queste cose non interessino, non fosse altro che per alimentare un dibattito pubblico che sta decisamente scadendo nel farsesco. Nessuna parola è stata pronunciata dai montecalvesi tutti sul PTR Regionale le cui osservazioni sono state tutte spedite dalla Giunta Regionale al Consiglio. Nessun cittadino montecalvese, che ha il sacrosanto diritto di dire la propria su uno strumento di pianificazione collettivo territoriale, ha sentito il BISOGNO di aprire un ragionamento, di dire qualcosa, evidentemente agli occhi dei montecalvesi tutto ciò che è stato programmato è giusto. Bene! allora Montecalvo dovrebbe essere, secondo la non partecipazione civile dei sui cittadini, una ridente e prospera cittadina di uno degli 8/10 paesi più industralizzati del mondo. Un posto dove si vive bene e dove i cittadini non hanno bisogno di nulla. Credo che chi si sia assunto l'onere di fare politica debba riflettere. A proposito la sottoscrizione popolare lasciata nei bar è stata sottoscritta spontaneamente già da migliaia di persone (visto che ci sono comitati fino a Foggia), segno di quanto le classi politiche siano distanti anni luce dalle esigenze reali della gente. Un'ultima cosa: qualcuno, per cortesia, ha la bontà di spiegarmi il significato della parola "politica"?.

Cordialemnte

Angelo Corvino

Modificato da - angelo corvino il 07/02/2007 14:57:35

Modificato da - angelo corvino il 07/02/2007 15:02:13

angelo corvino

come si mette un'immagine?

Non ci riesco, vi metto un paio di link alle cartine che riepilogano le infrastrutture di cui ho parlato ed un paio per leggere il testo della sottoscizione e per scaricare il modello, qualora qualcuno volesse aderire e rendersi anch'esso promotore della sottoscrizione.

http://www.mondocontemporaneo.it/images/collegamenti_appenninici_est-ovest.jpg

http://www.mondocontemporaneo.it/images/infrastrutture_di_area.jpg

http://www.mondocontemporaneo.it/images/testo_sottoscrizione.doc

http://www.mondocontemporaneo.it/images/modello_sottoscrizione.doc

Ciao

Modificato da - angelo corvino il 07/02/2007 15:25:40

MC Caro Angelo, aiutami a capire. Chi dovrebbe stimolare chi? L’iniziativa politica dovrebbe partire dai cittadini o da chi li rappresenta? E se a muoversi devono essere i rappresentanti politici della comunità, a chi spetta il primo passo? Alla maggioranza o all’opposizione?
Il compito dell’opposizione è quello di controllare. Mentre spetta alla maggioranza governare. Che vuol dire anche prendere l’iniziativa politica su questioni così importanti.
Per quanto riguarda il presunto gossip politico, non mi sembra che l’abbia trattato da pettegolezzo il deputato dei DS Raffaele Aurisicchio che l’ha portato in Parlamento!
Cordialmente, Mario CORCETTO.


angelo corvino Per wikipedia "secondo un'antica definizione scolastica, la politica è l'Arte di governare le società. Il termine, di derivazione greca (da polis "πολις", città), si applica tanto alla attività di coloro che si trovano a governare (per scelta popolare in democrazia, o per altre ragioni in altri sistemi), quanto al confronto ideale finalizzato all'accesso all'attività di governo o di opposizione". Allo stesso tempo esistono definizioni più moderne che ritengono che la politica sia quell'attività umana, che si esplica in una collettività, il cui fine ultimo - da attuarsi mediante la conquista e il mantenimento del potere - è incidere sulla distribuzione delle risorse materiali e immateriali. Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici: per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza; per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di decisioni) nell'ambito di una comunità; per Giovanni Sartori la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane. Direi che ognuna ha in sé qualche elemento di verità anche se Sartori è quello che mi piace di più.
Bene, venendo a noi, in nessuna delle definizioni che ho potuto rintracciare ho trovato sentore della distinzione tra maggioranza ed opposizione, non poteva essere diversamente, infatti, entrambi gli schieramenti fanno "politica" e si dovrebbero occupare di essa.
Fatto questo piccolo inciso, credo che sia superfluo a questo punto rispondere alla prima parte del tuo intervento, caro Mario. Infatti il ruolo d'intavolare le questioni che interessano la collettività di Montecalvo, per definizione, spetterebbe a chi fa politica, cioè maggioranza ed opposizione. Una piccola riflessione però vorrei farla: ma la "politica" si ferma a Montecalvo o ha anche sfere più alte?
In tale discorso non mi pare che le forze poliche di Montecalvo si stiano molto preoccupando del luogo in cui fanno politica ma ho l'impressione che si stiano, come si è sempre fatto a Montecalvo, scontrando con fini piuttosto nebulosi e su cose che poco hanno a che fare con la politica. E' giusto che l'opposizione sia vigile, ed è giusto anche che denunci le situazioni poco chiare (a proposito è auspicabile che se ci siano responsabilità vengano fuori e siano punite, ammesso che ci siano gli estremi per farlo) ma altra cosa è puntare esclusivamente su questo. I consigli comunali e le elezioni non sono aule di Tribunale ed i cittadini non sono giurie da convincere sulla colpevolezza o meno degli imputati (maggioranze), il ruolo giurisdizionale spetta alla Magistratura non ai politici che dovrebbero preoccuparsi del legislativo (per estensione, della programmazione e dell'orientamento del territorio in cui operano). Ben venga l'interrogazione del parlamentare e spero che la sua non sia un'azione finalizzata ad alzare il tiro per ottenere agevolazioni per "gli amici degli amici" in altri ambiti (come spesso succede in una politica deviata e clientelare), piuttosto che un'azione moralizzatrice. A proposito del parlamentare irpino, che credo la prossima volta abbandonerà i banchi di Montecitorio, lui qualche responsabilità politica ce l'ha. Pensa che appartiene al partito del presidente della Regione, sì perché Montecalvo non è una Repubblica a se ma fa parte di un contesto amministrativo più ampio, prima di una Provincia, poi di una Regione, poi di uno Stato ed non ultimo di un'associazione di Stati che stanno tentando di darsi una forma federale. Quella Regione che sta varando il PTR (Piano Terrioriale Regionale, una sorta di Piano Regolatore Regioanle) che definirà le linee di programmazione per i prossimi anni. Sarebbe a dire che quello che verrà previsto sarà realizzato in un piano temporale ben più lungo di una legislatura. Un lasso di tempo, quindi, nel quale chi oggi fa politica dall'opposizione potrebbe ritrovarsi anche a governare e quindi dovrebbe avere tutto l'interesse a far inserire nella programmazione ciò che ha intenzione di realizzare.
Bene! dalle nostre parti tutto si ferma a san vito, alla Malvizza o a Corsano dimenticando che non siamo più un feudo. Da un parlamentare mi aspetterei che parlasse di programmazione da buon uomo politico, di progetti, di problemi del territorio e di possibili soluzioni, invece tutto fa tranne che questo. Intanto i partiti di opposizione, a corto di idee, si troncerano dietro un: "non tocca a noi trovare soluzioni, noi siamo opposizione". Permettimi ma difronte a questo non posso far altro che sorridere, anche se è un sorriso amaro. Caro Mario, se Montecalvo versa nello stato che tutti conosciamo, è responsabilità di tutti. A proposito del fatto specifico dei rimborsi iva, che sempre gossip pseudo-politico resta, potrei elencarti centinaia di casi generali analoghi. Ad esempio tutti sanno come ci siano sottoufficiali dell'esercito addetti agli approvvigionamenti degli spacci delle caserme che fanno la cresta sugli acquisti e che addirittura gestiscono negozi alimentari intestati alle mogli, oppure che ci siano medici che fanno certificazioni false che poi vengono usate nei tribunali in cause contro le assicurazioni, e tante altre nefandezze che fanno parlare il mondo delle "italiane maniere" (ricordate Benigni? siamo un popolo di furbi, signorina tu mi turbi) ma nessuno se ne preoccupa, anzi spesso ci si vanta della furbizia del nostro popolo, pensa che non se ne occupa nemmeno il nostro zelante parlamentare. A proposito, onde evitare commenti da comari di fontana come spesso succede al nel paesello, in quello che ho scritto non vuole esserci nessun riferimento a fatti o persone di Montecalvo, vuole essere solo un esempio di come si svolge la vita nella nostra bella Nazione e se possibile uno spunto di riflessione.

Cordialmente

Angelo Corvino


Modificato da - angelo corvino il 07/02/2007 22:48:11

MC Caro Angelo, grazie per la ricchezza di informazioni fornite. Fare politica significa anche tutelare la minoranza e questo è, inconfutabilmente, compito dell’opposizione. Tale tutela si esercita principalmente attraverso il controllo dell’operato di chi governa che, altrimenti, farebbe solo gli interessi della propria parte politica. Peraltro la distinzione tra il ruolo della maggioranza e dell’opposizione è sancita nella nostra stessa Costituzione, che si preoccupa in tanti modi di tutelare le minoranze. Il corpo elettorale sceglie da chi vuole essere governato e lo fa sulla base di un programma che chi si candida gli propone. L’azione del Governo è dunque, innanzi tutto, attuativa del programma scelto dagli elettori. Certo è intelligente fare una opposizione costruttiva, e concorrere, responsabilmente, all’individuazione delle migliori soluzioni per il bene della collettività amministrata. Ma la responsabilità maggiore è di chi governa.
Che le sale consiliari non siano tribunali è ovvio e che non sia quella la sede per accertare e far valere responsabilità penali è pacifico. Ma, senza ombra di dubbio, è quella la sede dove accertare e far valere le responsabilità politiche di chi governa. In quello spazio viene esercitata la sovranità popolare, così come è interpretata dai suoi delegati. Ed è per questo uno spazio sacro, inibito persino alla magistratura.
Quanto all’operato del deputato DS non possiamo, allo stato dei fatti, essere certi che il suo agire sia dettato da calcolo politico. Potrebbe anche essere. Se fosse, sarebbe un problema suo. Però non si può sottacere, che più o meno volutamente, il problema, se problema c’è, è stato portato nei giusti modi all’attenzione delle persone più indicate. Vedremo. Se responsabilità saranno accertate e i responsabili puniti, chi ne avrà guadagnato di più sarà certamente Montecalvo.
Non posso che sfumare sull’argomento con cui hai chiuso il tuo intervento. Hai parlato di Sottufficiali dell’Esercito corrotti. Secondo me a sproposito, visto che non credo tu abbia fatto nemmeno il servizio militare, quindi probabilmente parli per luoghi comuni. E questo a volte può essere sbagliato: è come se dicessi che tutti i commercianti sono ladri. L’Esercito (lo scrivo con la maiuscola) è una grande organizzazione. E nelle grandi organizzazioni ci può sempre essere la mela marcia. Su una cosa, però, posso mettere la mano sul fuoco: non c’è comandante che non abbia interesse a scovare ed a punire i cattivi collaboratori. Anche per tutelare se stesso e tenere al riparo da brutte sorprese la propria carriera. Chi ha veicolato verso l’esterno questi esempi sbagliati ha omesso colpevolmente di riferire quanti esempi positivi ha visto durante la sua esperienza di vita militare. Poichè, come si dice?, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.
(Butta un occhio sul sito concorrente!).
Cordialmente, Mario CORCETTO

Modificato da - MC il 07/02/2007 23:59:54

Modificato da - MC il 08/02/2007 00:02:20

Francesco Caro Angelo , innanzitutto grazie del tuo intervento che è sempre bene apprezzato dal sottoscritto, hai aperto una bella discussione . Molto bravo come sempre.
Un problema, quello della politica locale( in fin fine l’ Italia tutta segue lo stesso trend) di perdersi nelle beghe locali , che possono essere (in alcuni casi ) pure sacrosante ( e necessarie), distogliendo lo sguardo da quello che realmente e potenzialmente andrebbe tenuto d’occhio per il bene comune.
Quelle risorse, a cui ti riferisci con molta dovizia di particolari, potrebbero cambiare nel giro di pochi anni il volto del nostro paese…vedi Grottaminarda .
E’ bastato uno sbocco autostradale per fare di Grottaminarda un paese in continuo sviluppo.
Ha ragione l’ amico Corcetto quando afferma ( questo mi pare il senso)che chi amministra ha la responsabilità oggettiva della perdita di queste occasioni.
Ma il tuo discorso va oltre …ed io l’ho capito.
Saluti tutti cordialmente e mi scuso con M.Sorrentino e 1953 se non ho ripreso i loro post ( cio’ e dovuto al poco tempo libero che ho in questo periodo)

PS: per capire il sistema di come mettere le foto andate qui:
http://www.irpino.it/forum/faq.asp


angelo corvino Grazie Franco, per averci illuminati sul come si inseriscono le foto. Per quanto riguarda la politica locale, ma non solo, le nostre rappresentanze parlamentari non sono da meno, è in condizione avvilente. Arroccata su un dibattito legato alla polemica. Nessun uomo politico, dico nessuno, ha la bontà di intavolare discorsi che non siano al limite della calunnia o della diffamazione. Nessuno che faccia ragionamenti politici o territoriali. Questo è avvilente. Certo le storie di cronaca spicciola, si sa, fanno presa sull'opinione pubblica e qualcuno cavalca l'onda, ma vi assicuro che in questo modo non si va da nessuna parte.

angelo corvino Caro Mario,
credevo fosse ovvio che il mio non era un attacco all'Esercito, come non era un attacco ai medici, erano solo degli esempi. Sai hai ragione non ho svolto il servizio militare, ma nella vita faccio il giornalista e sono abituato a raccogliere testimonianze, per accertare i fatti e spiegare ai lettori. Mi fa piacere che tu difenda l'Esercito e mi fa anche piacere che ammetta che nessun comandante farebbe mai passare cose del genere se ne fosse a conoscenza. E' ovvio come le responsabilità siano dei singoli e non delle organizzazioni o degli enti in cui operano. Aggiungo e ribadisco che se responsabilità ci sono vanno accertate e punite. Si continua ad alzare polveroni, a parlare per luoghi comuni, ma io mi aspetterei che l'opposizione renda noti i nomi dei beneficiari dei rimborsi iva e gli importi di cui hanno beneficiato, così almeno inizieremmo a parlare su basi concrete. Detto questo, continuo a non capire perché tanta responsabilità affidata alla politica per fatti meramente tecnici. A proposito, pare, e dico pare, che i benificari dei rimborsi iva spesso siano riferibili anche ad elettori e candidati della Campana. Tanto per dire che forse la tua tesi sul Governo per gli amici degli amici non è poi tanto attendibile. Magari dovremmo parlare di azioni trasversali? Non appare quanto meno strano che l'acuirsi degli attacchi alla maggioranza arrivi dopo un tentativo di amarcord andato male? Non appare quanto meno sospetto che in questo momento siano in discussione assegnazioni di alloggi popolari, in cui molti partiti hanno interessi elettorali?
Mario sono pienamente d'accordo con te sulla necessità di cambiare il metodo politico, ma questo va fatto attraverso una sana analisi di coscienza di tutti i partiti, perché il metodo è generalizzato. Ti faccio un esempio. Anche i partiti di sinistra partecipano alle lottizzazioni. Pensa che le assunzioni nelle poche fabbriche degne di questo nome che esistono dalle nostre parti, spesso, e per buona parte, passano attraverso la trafila dei sindacati, guarda caso anche di sinistra, che hanno nei partiti i loro referenti. Adesso mi chiedo: è giusto, è equo, è civile tutto ciò? ed ancora, c'è partito che può acusare gli altri avendo la coscienza completamente in ordine? Io dico che prima di sbandierare azioni moralizzatrici bisognerebbe, non fare un esame di coscienza per poi stare zitti, ma ammettere prima di tutto proprie responsabilità. Come dire: finora abbiamo sbagliato tutti, ora è il momento di cambiare libro. Credo sarebbe la cosa più giusta. Ma poi bisognerebbe capire come la prenderebbero gli elettori, perché sai Mario è vero che c'è una certa politica deviata ma è anche vero che ci sono elettori che quando gli vengono proposti scambi elettorali, invece che denunciare l'accaduto, si affrettano a raccogliere voti. E' una questione culturale. Purtroppo noi non abbiamo avuto l'esperienza storica dei liberi Comuni e risentiamo ancora del retaggio della struttura feudale a cui si è aggiunto il malcostume instaurato dalla nomenclatura fascista, della quale è notoria la predisposizione a chiudere un occhio in cambio di un regalino.

Modificato da - angelo corvino il 08/02/2007 09:31:37

Modificato da - angelo corvino il 08/02/2007 09:41:42

amsorr Caro Angelo,
come montecalvese "fuoruscito" mi sento di dire che i politici montecalvesi e soprattutto le persone più sensibili che parlano a nome della cosiddetta società civile (se ce n'è una,) dovrebbero intanto non impegnarsi a fare bocconi più grandi delle loro capacità masticatorie. E per chiarire, dico che essi si dovrebbero concentrare su quella che tu chiami bretella per collegare la Novanta Bis e Apice. Questa strada ci collegherebbe veramente in modo rapido con Foggia, Benevento e Napoli, sempre che i politici di più ampio respiro e con competenze su un territorio più vasto sappiano potenziare la Novanta Bis, rafforzare la ferrovia Napoli- Foggia e collegare meglio Apice con la Napoli- Bari. Ecco, io direi diamo ai nosprt amministratori il compito di badare alla bretella di cui parli tu. Sennò chi li ascolterà mai?
Per un cenno storico, i sanniti prima e poi i Romani la usarono per collegare Benevento e le Puglie.

1953 Mi fa piacere constatare tanta passione e capacità analitica nel denunciare questioni così forti e delicate come quelle dello sviluppo in generale e quelle strettanmente legate al "paesello",e si, mi spiace per Corvino ma proprio di paesello si tratta non di cittadina intesa nell'accezione comune.
Non vorrei deludere l'amico Corvino rispetto alle idee che ha del mondo in generale nonchè degli Uomini e in particolare dei politici e della politica;è evidente che dalle sue considerazioni emerge un'idee di perfezione dell'Uomo in quanto tale,nonchè del sistema entro il quale e con il quale gli Uomini si auotogestiscono.Quello prefigurato da Corvino,potrebbe essere il fine ultimo da raggiungere, cioè un mondo nel quale gli uomini si adoperano per un bene comune non per il bene personale;ma possiamo sperare di realizzare un mondo così perfetto? non vorrei apparire pessimista e deludere le aspettative dell'amico Corvino,ma la mia idea è negativa rispetto a questa perfezione.Il DNA dell'Uomo è predisposto per soddisfare le proprie esigenze non quelle dei propri simili.E' da questo punto di vista che bisogna partire,per non restare delusi dai propri simili;tutto il resto,appunto è politica.Che cos'è la politica,o meglio che cosa è nella pratica la politica che fanno gli uomini?per me è l'esercizio del potere compromissorio,quindi già da questo punto di vista il potere è affievolito alla radice,ma non solo, a che scopo?non certamente per la risoluzione dei problemi,ovvero per un impatto positivo sugli associati,ma per il mero esercizio del potere medesimo!!E' questo il punto,l'esercizio del potere.Perciò quando si parla di governo e opposizione,l'amico Corvino non fa differenza affermando che entrambi debbono adoperarsi per un fine comune:la proposizione e gestione comune finalizzata al bene comune;l'devole se le cose andassero cos'ì,ma non è esattamente così che vanno le cose:chi ha il potere lo esercità dando l'illusione di esercitarlo per scopi comuni,chi non c'è l'ha si adopera per conquistare il potere a discapito di chi l'ha,screditando quest'ultimo non certamente collaborando con il medesimo:è questo il circolo vizioso entro il quale si muovono gli Uomini per detenere o conquistare il potere.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture al paesello penso sia utopico pensare a investimenti la dove non vi sono indesiamenti e sviluppi commerciali:sono proprio queste lobbi(economicheindustriali) che spingono presso le Istituzioni per fare fare infrastrutture pubbliche sia nei trasporti che nelle reti viarie e ferroviarie.
Sono queste le ragioni storiche per cui montecalvo è stata sempre tagliata fuori dalle grandi innnovazioni infrastrutturali e sino a quando qualcuno non investirà con forti impatti industriali e occupazionali,resterà sempre un paesello e non diverrà mai una cittadina.
saluti,


1953

MC Caro 1953, credo che le vie di comunicazione siano la premessa e non la conseguenza di un insediamento industriale. Anche a voler pensare in piccolo, ti posso dire che si possa ragionevolmente ritenere che un buon collegamento con Benevento potrebbe, per esempio, costituire un modo per valorizzare l'ingente patrimonio immobiliare di cui Montecalvo dispone. Sono persuaso, infatti, che la tranquillità del posto, il clima estivo più favorevole e soprattutto i costi di locazione ancora contenuti, potrebbero spingere i alcuni beneventani a trasferirsi. Con evidenti benefici sia per i proprietari di alloggi vuoti sia per gli operatori dell'indotto che l'accresciuta popolazione creerebbe.
Cordialmente, Mario CORCETTO

angelo corvino Cari Mario e 1953,
le vostre osservazioni sono ampiamente condivisibili e, per certi versi, anche scontante. Sappiamo tutti qual'è l'andazzo delle italiane maniere. Sul fatto che sia inconfutabile, avrei qualche perplessità. La cultura è in continuo movimento e la corrente decadentista del sistema occidentale la trovo esagerata. Non credo sia ineluttabile il percorso dell'uomo europeo verso la distruzione culturale. Certo la vecchia Europa non ha più niente da dare dal punto di vista culturale ma potrebbe apprendere da altre culture, magari snobbate come più arretrate ma fondate su prinpipi diversi. Ad esempio avremmo molto da imparare da alcune organizzazioni tribali che sul concetto di unità sociale basano i presupposti per la loro sopravvivenza. Comunque senza inoltrarci troppo nell'antropologia, tornerei ai fatti di casa nostra. La modifica del Titolo V della Costituzione ad opera del Governo Amato, passata sotto la tempesta mediatica del buon Silvio come una nefandezza, ha introdotto un concetto, non mi stancherò mai di ripeterlo, assolutamente innovativo nel nostro sistema democratico finora basato esclusivamente sulla rappresentanza. Con esso, è stato sancito costituzionalmente il ruolo dei comitati civici. Dal 2000 un gruppo di cittadini sono referenti costituzionalmente riconosciuti dalle istituzioni. Cosa vuol dire? che un gruppo di cittadini qualsiasi può appropiarsi della funzione di controllo e di sollecitazione delle istituzione e degli amministratori pubblici. Vi pare poco? Su questo, caro Mario Sorrentino, dissento dalla tua analisi. I cittadini sono gli unici referenti delle istituzione e da loro deve partire l'indirizzo programmatico. Altrimenti saremmo ancora nelle logiche dei sistemi centralisti. Oggi andiamo verso un tipo di società che non ha vertici, non ha centro e non ha perifirie. Mcluhan parlava della società tribalizzata a livello mondiale. Non so se vi è capitato di sentir parlare di "villaggio globale"?. Bene in tale contesto chi vive negli angoli più remoti, secondo l'organizzazione territoriale basata sui trasporti materiali, deve essere capace di innovare, di portare nuove idee in tutti i campi. E' lì che si gioca il futuro, non più sulla forza e le opportunità offerte dei grandi agglomerati urbani tipici della fase post-industriale. Oggi siamo a pieno titolo nella società dell'Informazione, o come piace chiamarla a me, nella società dell'intelletto. Non è un caso, infatti, che questa conversazione è portata avanti da persone che vivono in 4 posti lontanissimi geograficamente.

Cordiali saluti

angelo corvino Caro Mario Corcetto,
la tua osservazione è pienamente condivisibile, tant'è che è uno degli elementi emersi della conferenza dei servizi organizzata presso il comune di Casalbore proprio sulla viabilità nella valle del Miscano. A proposito alla riunione è stato accettato un rappresentate dei comitati civici che stanno effettuando la raccolta di firme. Un altro elemento interessante emerso da quella riunione è che gli uffici tecnici dei singoli comuni stanno avviando collaborazioni tra di loro per progettare l'arteria viaria. Caro Mario Sorrentino, come vedi, tanti piccoli centri uniti, o consorziati, fanno un centro di interesse più ampio. Secondo me è questa una delle strade, bisogna smetterla di volare basso, tipico attegiamento delle società post-agricole, ed alzare la testa. Ho fatto un piccolo calcolo, le aree servite da una ipotetica strada a scorrimento veloce Benevento - Foggia hanno un bacino d'utenza diretto calcolato in più di 400.000 persone che rappresentano lo 0,71% della popolazione italiana che non è proprio poco.

1953 Caro Corcetto,in un sistama "normale"(che ha una programmazione seria) è ovvio che si fanno prima le infrastrutture(presupposto)e poi si sviluppano le industrie,imprese e agglomerati urbani.
Da noi avviene esattamente il contrario..prima gli insediamneti e poi le infrastrutture e,non è un male solo del sud,è una regola generale della nostra cultura,dovuta,forse anche a scarseggiamento di risorse primarie da parte dello stato:non è un caso che le nuove politiche istituzionali coinvolgono sempre di più i privati cittadini ai quali chiedono di cofinanziare le infrastrutture pubbliche.
saluti,

1953

angelo corvino Caro 1953,
ma qui c'è qualcosa che non torna! Dove sono i cittadini? il PTR sta passando sotto silenzio. Dove sono i privati? nessuno che abbia qualcosa da dire. Dove sono le nostre pseudo classi politiche? sono tutti a caccia. Signori miei è una favoletta anche quella delle carenze di denaro. La maggior parte dei soldi stanziati dall'Unione Europea per la Campania vengono restituiti perché non sono stati spesi. E sapete di chi è la responsabilità? dei Comuni. Sono loro, secondo le direttive Comunitarie che devo adoperarsi per la progettualità esecutiva. A questo è legato il concetto di premialità sugli incentivi europee. Signori siamo in questa situazione: l'Europa ci dice di spendere e noi ci ostiniamo a non farlo!. Un esempio: ai PIT (piani integrati territoriali) hanno aderito preliminarmente un certo numero di cittadini manifestando l'intenzione di voler attingere ai finanziamenti. L'Europa ha predisposto lo stanziamento dei fondi necessari ed ha aperto i bandi. Sapete cosa è successo? che i cittadini che avevano presentato la predomanda non hanno poi chiesto effettivamente il finanziamento. La regione a riaperto il bando per 4 volte ed alla fine ha dovuto rinunicare ai fondi che se ne sono tornati a Bruxelles. Bene secondo vuoi questo da cosa dipende?

1953 La contraddizione sta proprio qua,la nostra è una cultura statalista da Welfare:specialmente al sud questa cultura è fortemente sentita e diffusa,è lo Stato che ci deve pensare;poche idee,poca iniziativa,anche come nel caso paradossale dei soldi della CEE...nessuno è in grado di spenderli,per questo tornano indietro!! Anche negli apparati dello stato vige la regola della pigrizia delle idee:al sud va moltiplicata per mille!!gli imprenditori non vogliono rischiare,investono dove vi sono pochi rischi imprenditoriali:nei paesi in via di sviluppo o già sviluppati dove il costo del lavoro è la metà che da noi.Aggiungiamo,come già detto, che il nostro paesello è in una posizione strategicamente sfavorevole per essere trainato in un discorso di politica industriale.
saluti,

1953

1953 La contraddizione sta proprio qua,la nostra è una cultura statalista da Welfare:specialmente al sud questa cultura è fortemente sentita e diffusa,è lo Stato che ci deve pensare;poche idee,poca iniziativa,anche come nel caso paradossale dei soldi della CEE...nessuno è in grado di spenderli,per questo tornano indietro!! Anche negli apparati dello stato vige la regola della pigrizia delle idee:al sud va moltiplicata per mille!!(per le ragioni già esposte nel precedente intervento)gli imprenditori non vogliono rischiare,investono dove vi sono pochi rischi imprenditoriali:nei paesi in via di sviluppo o già sviluppati dove il costo del lavoro è la metà che da noi.Aggiungiamo,come già detto, che il nostro paesello è in una posizione strategicamente sfavorevole per essere trainato in un discorso di politica industriale.
saluti,

1953

angelo corvino Forse non ci siamo capiti, la politica industriale a noi non interessa. Solo un idiota potrebbe pensare di investire nell'industria mentre questa è in fase decisamente calante. Investire in politiche industriali oggi nei paesi occidentali è come se i fabbricanti di carrozze ai primi del '900 , mentre nascevano le automobili, si fossero indebitati per accrescere la loro produzione e avessero fatto politiche di investimento finalizzate all'allevamento dei cavalli sperando di venderli all'utenza. Chi ha pensato questo è andato dritto verso il fallimento. Oggi pensare di industrializzare un'area del nostro Paese quando il nord - est sta per entrare in crisi per via della concorrenza della manodopera asiatica è, quanto meno, un'idea peregrina. Il nostro futuro, inteso come alcune aree interne del sud Italia, è terziario avanzato, ricerca scientifica e quant'altro ad essi collegato. Come dire tutto ciò che è legato al lavoro immateriale, basato sulle conoscenze. Le infrastrutture di cui sopra non servono per le industrie ma per garantire collegamenti minimi ai residenti. Sì, perché non so se vi è chiaro, ma noi non abbiamo ancora collegamenti viari degni di questo nome. La strada Ariano - Montecalvo in molti tratti non consente il transito contemporaneo di due mezzi medio-pesanti. Non sto parlando di autoarticolati ma di due camion medi.
Ora, concedetemelo, ma questa situazione non è degna di un Paese civile. E' inaccettabile perché non garantisce le pari oppurtunità minime per i cittadini. Detto questo, parliamo ancora di infrastrutture. Sta arrivando l'ADSL con un intervento statale, la telecom si è rifiutata di investire, questo perché le politiche economiche statali ed europee credono nel futuro terziario delle aree interne del mezzogiorno. Chi, invece, sembra non crederci sono i cittadini che le abitano e le loro classi dirigenti. L'ADSL è il frutto di una pressione mediatica e non di cittadini incazzati che la chiedessero. Questo è preoccupante!

Modificato da - angelo corvino il 09/02/2007 14:10:28

Modificato da - angelo corvino il 11/02/2007 14:29:40

angelo corvino Scusatemi ma ho dimenticato di scrivere una cosa. Avete notato che la conversazione, interessantissima, è portata avanti da persone che di fatto, chi in un modo e chi in un altro, non vivono a Montecalvo?. Dove sono i cittadini montecalvesi residenti? perché non intervengono? eppure a quanto mi sembra di capire leggono, almeno a giudicare dalle statistiche riportate dal sito. Questo credo sia un altro elemento di discussione. Non mi pare che qui si stia facendo un discorso accusatorio, o diffamatorio, anzi lo definirei costruttivo, ma, a quanto pare, i montecalvesi non hanno nulla da dire. Vuoi vedere che se non sono gossip di poco conto o "fatti di lati" ai nostri concittadini non interessano?

michele Prima di tutto un saluto a tutti.

Ho letto con molta attenzione i vari post. A mio modesto parere c'è stato un fraintendimento fra l'obiettivo di Angelo e le risposte.
Angelo, da quello che ho capito, ha messo in luce, da cronista, un problema fondamentale per l'economia di Montecalvo: quelle delle vie di comunicazione che da sempre ci penalizzano. Allo stesso tempo come cittadino si lamenta di una inettidine della classe politica attuale, ma anche della società civile. Come cittadino è proprio questo che mi spaventa e preoccupa di più. E'pur vero che c'è una scarsa informazione, ma non posso credere che nessuno sappia!!!! In un paese dove lo sport preferito e farsi i fatti altrui!!!! Penso, invece, che ormai a Montecalvo la società civile, come la definisce Angelo, sia caduta una situazione di totale pigrizia mentale, di apatia verso queste problematiche che non so dove porterà la nostra comunità. In una tale situazione quale potrà essere mai il futuro delle nuove generazioni?

Che dire poi della politica a Montecalvo? Meglio lasciar perdere. Come dice Beppe Grillo nel suo blog (www.beppegrillo.it) sono nostri dipendenti, che se fanno bene il lavoro per cui sono stati chiamati tanto di cappello, ma hanno fatto solo il loro dovere ,ricordiamacelo, altrimenti via a calci nel........ Invece ad ogni elezione sempre i soliti noti. Allora il problema è anche e sopratutto di chi li elegge. Non credete??

Non voglio dilungarmi oltre, però mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione circa il mio pensiero.

P.S.
Rivolgo un appello a Franco:
perchè non proviamo almeno su questi temi a distribuire, anche mensilmente, estratti delle discussioni che si svolgono qui sul forum circa i problemi che più interessano Montecalvo?

Un saluto, Michele Aucelli


Modificato da - michele il 08/02/2007 15:02:58

angelo corvino Io ritengo che Montecalvo abbia energie per potersi aprire alle nuove sfide offerte dalla globalizzazione. Può anche sembrare un discorso farneticante ma credo che posti come il nostro, con piccoli accorgimenti nella cura degli spazi pubblici ed in altri settori, possano diventare appetibili, non solo come area residenziale come giustamente sottolinea Mario Corcetto, ma anche per gente che lavora nei settori avanzati. Un ricercatore, un programmatore, un giornalista moderno, uno che lavora nel campo della comunicazione, principalmente ha bisogno di tranquillità. Questo non lo dico perché me lo sono inventato al momento ma portando a tutti voi quello che mi disse un ricercatore quando ad Ariano si è insediata Biogem. "I miei livelli di stess con il trasferimento ad Ariano si sono sensibilmente abbassati rispetto a quando lavoravo a Napoli - mi disse - per me era impossibile solo pensare che, una volta terminato il lavoro, potessi vedermi con i miei colleghi per una birra. Ad Ariano faccio tutto in pochi minuti". Non si lamentava nemmeno dell'assenza di servizi, anzi, mi raccontava di come fosse semplice per lui andare al cinema a piedi, cosa che a Napoli non poteva fare. Questo per dire che a volte chi vive in un posto non riesce a coglierne i lati migliori. Un'altra cosa di cui mi parlava era la casa che si era comprato. "A Napoli non avrei mai potuto pensare di acquistare casa - continuava - i prezzi erano impossibili per le mie possibilità. Ad Ariano ho preso un appartamento grandissimo". Ecco questo è solo un esempio e ve ne potrei fare tanti altri. quel ragazzo, perché in fondo era ancora ragazzo, nella vita campiona sequenze di DNA. Per rendere appetibili i nostri centri, in fondo bastano investimenti di piccola entità. Cablarli in fibra ottica, compreso l'ultimo miglio, e con reti wireless, incentivare le infrastrutture per il tempo libero (cinema, teatri, impianti sportivi) e lavorare sulle scuole. I ricercatori, gente che lavora con il cervello, cercano buone scuole per i propri figli e posti tranquilli dove tirarli su. Per il resto le strutture di ricerca si realizzano tranquillamente in impianti non faraonici, a patto che ci siano degli investitori. Io credo che su questo si debba, quanto meno, aprire una riflessione e mi auspicherei che fosse uno dei temi cari alle classi politiche.

Modificato da - angelo corvino il 08/02/2007 15:53:27

MC Progettualità, premialità…questi concetti, caro Angelo, hanno bisogno di gente capace di volare alto, che sappia renderli concreti! A Montecalvo si è abituati a prendere contributi a fondo perduto, senza mai dover rendere conto di come si sono spesi. Senza dover mai dimostrare l’opportunità di un investimento. Questo ha danneggiato il paese privandolo di una classe imprenditoriale vera, in grado di concepire, organizzare e condurre autonomamente un’impresa. Salvo pochissime eccezioni, gli impresari locali sono stati delle meteore che sono sparite appena è venuto meno il sostegno esterno. Un piano organico di rinascita economica non mi risulta che sia stato mai pensato. Mai la popolazione è stata incoraggiata a fare sistema. Mai uno studio adeguato ha censito le potenzialità della zona, sia quelle reali sia quelle virtuali. Nulla di nulla. Solo contributi, contributi, contributi…a te si e a te no!
Cordialmente, Mario CORCETTO

Modificato da - MC il 08/02/2007 19:56:33

Modificato da - MC il 08/02/2007 19:58:41

Modificato da - MC il 09/02/2007 08:14:57

maria
Caro Corcetto,

Se sei cosi bravo perchè non apri uno studio di consulenza a Montecalvo?

Cordialmente,

Maria

MC Gentile Signora Maria, io lo so di non essere onnisciente. Per mia fortuna me ne rendo conto. Mi piace partecipare allo scambio di opinioni con chiunque ne valga la pena. Dico la mia con umiltà cercando sempre di argomentare quello che affermo. Spero di esprimere cose interessanti e di stimolare qualche riflessione in chi mi legge. So che il dialogo è un'opportunità che mi permette di apprendere cose nuove da chiunque vi partecipi, specie quando ha il coraggio di eprimere le proprie opinioni, le sa motivare e firma quello che scrive!
Cordialmente, Mario CORCETTO

amsorr Cari amici Angelo et allii,
Angelo in testa e poi tutti gli altri: il merito è infatti di Corvino se stiamo trattando quest'argomento di vitale importanza per la sopravvivenza del nostro e di altri paesi di questo angolo di mondo rimasto un po' troppo in disparte.
Intanto e per contribuire in quanto persona lontana e ormai ignorante degli itinerarii potenzialmente utili attraverso le nostre valli: come si può far circolare questo dibattito (magari con estratti)presso i compaesani che non posseggono o non usano Internet?
Francesco Cardinale sa di una mia lontana idea di usare i bar dove appendere a mo' di gazzetta settecentesca le nostre elucubrazioni in pro della salute pubblica del nostro paese.
Per l'aspetto nuovo delle aggregazioni extra comunali ( io ero rimasto alla reciproca indifferenza) bene, Corvino, ma intanto non bisogna trascurare le truppe pesanti rimaste indietro. Una cosa ricordo positivamente: la gente da noi parla anche per ore e si strugge spesso per risolvere i problemi del mondo. Come si può appassionarli a problemi seri per loro stessi e le cui soluzioni dipendono in parte da loro?
Ciao,
M.Sorrentino

amsorr Amici,
aggiungo soltanto che mi sono accorto ora che anche Aucelli chiedeva a Francesco come far circolare la nostra discussione in paese.
Be' datevi da fare voi che state lì.
Ciao e scusa, Michele,
M. Sorrentino

angelo corvino Buongiorno a tutti,
scusate il ritardo nella corversazione ma sono ora di ritorno da un convegno su Giovanni Palatucci.
Noto con piacere come si siano aggiunte nuove voci alla conversazione e questo è sempre gradito, come sono gradite nuove proposte e nuovi spunti da chiunque vengano. Non sono, invece, graditi gli insulti e le accuse che sfociano nel personale. Dico questo certo di trovare la condivisione degli altri partecipanti.
Stamattina aprendo la posta elettronica ho avuto la gradita sorpresa di trovare una mail di un mio vecchio amico, e quando dico vecchio amico dico sul serio, abbiamo fatto elementari e medie insieme e le frequentazioni erano anche pomeridiane. Francesco Aucelli ci ha segnalato un interessante articolo di Repubblica di cui vi metto qui il link.

http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/cronaca/antico-borgo/antico-borgo/antico-borgo.html

Si tratta di una nuova forma di turismo che potrebbe cascare a pennello per Montecalvo. Sì perché il turismo potrebbe essere una voce della nostra economia, sia per garantire occupazione sia per trovare le risorse per ammodernare le nostre infrastrutture e per avere, diciamo così, denaro fresco da investire nei settori tecnologicamente avanzati. Credo che sia importate per una società civile pianificare sia gli investimenti di medio termine che quelli di lungo termine. Lo spunto di Francesco, che si scusa di non essere intervenuto direttamente ma aveva fretta di andare al lavoro, è decisamente interessante. Ho conosciuto personalmente Dall'Ara, intervistato dalla collega di Repubblica, a Campobasso due anni fa durante una due giorni dedicata proprio alle esperienze di "Albergo diffuso" in Italia. Dall'Ara è docente di economia e marketing del Turismo a Rimini. "Noi puntiamo non ad avere turisti ma cittadini per un breve periodo - mi diceva - e per fare questo ristrutturiamo una serie di abitazioni in borghi antichi, che siano nel raggio di 100 metri, individuando anche strutture che facciano da ambienti comuni. L'obiettivo è quello di creare famigliarità tra i viaggiatori ed i cittadini che vivono stabilmente nel borgo". Insomma per uno, due o tre giorni i visitatori hanno modo di assaggiare uno stile di vita, a patto che conservi delle tradizioni. "Spesso dalle esperienze vissute - continuava Dall'Ara - abbiamo appreso che i viaggiatori avevano fatto amicizia con gente del posto dalla quale, addirittura, erano stati invitati a pranzo". Questa forma di turismo che sta per esplodere potrebbe andare bene al nostro centro storico e rappresentare una voce economica per il bilancio del Comune, visto che le abitazioni sono tutte o quasi di sua proprietà, ma anche una forma di occupazione per giovani ed anche meno giovani. Le "stanze" infatti vanno rassettate, i turisti ricevuti, accompagnati ed anche rifocillati. Credo che questo possa essere un modo per dare impulso all'economia attuale in tempi non molto lunghi. Alcune case del centro storico sono praticamente agibili e stanno per essere ristrutturate con i fondi della Regione destinati al definitivo, e sottolineo definitivo, risanamento urbanistico.
A questo punto, però, corre l'obbligo di offrire qualche ulteriore spunto di riflessione. Se cooperative di gestione dovessero nascere, che siano vere e che assicurino ai lavoratori uno stipendio degno di questo nome, evitando di mantenere basso il prezzo di mercato nella speranza di battare la concorrenza. La concorrenza a volte non si fa sul prezzo. Anzi. Un docente di economia dell'Università di Bari, nel 1996 quando ero presidente della pro-loco e ci occupavamo di lancio di prodotti gastronomici (che a Montecalvo ancora non erano prodotti) mi disse che un prezzo eccessivamente più basso di quello della concorrenza induce il consumatore a pensare che si tratti di un prodotto di cattiva qualità. Il discorso credo sia estendibile anche ai prodotti turistici. C'è da dire che un eventuale turismo farebbe anche da sponda ai nostri prodotti alimentari che potrebbero essere venduti direttamente a Montecalvo invece che andarsi a scontrare su mercati altamente concorrenziali con prodotti concorrenti di qualità decisamente inferiore.

Cordialmente

Angelo Corvino

Modificato da - angelo corvino il 09/02/2007 13:18:14

Modificato da - angelo corvino il 09/02/2007 13:21:32

Modificato da - angelo corvino il 09/02/2007 14:29:16

Francesco L’idea esposta ( far circolare su cartaceo le discussioni qui in questione attraverso la distribuzione di volantini nei bar) da Michele A. non è affatto malvagia.
A dire il vero, questa idea, è gia’ stata sollecitata qualche tempo fa dall’ottimo Mario S.( come giustamente ha ricordato egli stesso appena sopra).

Durante un incontro, tra i presenti anche A.Corvino e M.Sorrentino, tenuto presso lo studio dell’ avv. G. B. (riguardava la diffusione e la promozione dei nostri prodotti tipici) si evinse una sacrosanta verità : ognuno di noi era in qualche modo impegnato con il proprio lavoro quotidiano è il tempo da dedicare all’iniziativa era ben poco.

Premesso questo per dire che il sottoscritto visto l’andazzo del sito nei primi anni di vita , col tempo, si è reso conto di quanto impegno ci voglia per realizzare anche piccole cose.

Percio’, visto altri impegni ai quali non voglio rinunciare, mi sono ritagliato un piccolo ruolo all’interno di una struttura che ,seppur amatoriale ,comporta impegno tempo e passione. Come del resto ha fatto Alfonso C.

Attualmente (anche stanco di far promesse difficile da mantenere) il mio compito è quello di tenere in vita l’account del sito irpino.it e a far si che questo forum funzioni ( è una cosa che mi gratifica anche alla luce dell’ultima discussione).

Detto questo, mi sembra ovvio che, per distribuire i volantini nei bar ( sembra facile ma non lo è …a parte l’onere costo che mi accollerei senza problemi…c’e’ da estrapolare , selezionare ,chiedere il permesso agli autori, abbozzare il tutto per poi portarlo in stampa e quindi la distribuzione) occorre altra gente che si aggreghi al sito.

Io sono disponibilissimo a fare un nuovo incontro ( nello studio di A.Corvino o presso l’avv. Bellaroba) per far si che altre persone si ritagliano un ruolo ben definito all’interno del sito.
Ognuno , che è interessato all’iniziativa, deve ritagliarsi piccoli ruoli , non gravosi, per poter poi mantenere l’impegno
Solo così possiamo realizzare le idee che sfociano dalle discussioni.
Scusatemi se ho deviato in altro senso la discussione aperta dall’ottimo amico Angelo.
Saluto tutti - Francesco


Modificato da - francesco il 09/02/2007 14:37:27

angelo corvino Per quanto io mi senta affezionato alla carta stampata, del resto contribuisce al mio misero sostentamento, non credo che essa sia necessaria per la diffusione delle nostre conversazioni. Piuttosto mi adopererei a che internet sia accessibile a tutti. In fondo, se ci pensate, per arrivare in questo forum bastano sì e no cinque click e la digitazione di 9 caratteri su una tastiera. Niente di particolarmente difficile per una qualsiasi persona alfabetizzata. Usufruire della rete non implica la conoscenza delle tecnologie informatiche, è solo una questione di buona volontà. In fondo usare l'elettrodomestico computer non è tanto più difficile di usare il telecomando di una tv o di un decoder satellitare.
Questa è la sfida!
Volete una cittadina moderna, ammodernate le usanze dei suoi abitanti.
E poi, la grande innovazione dei forum come mezzi di comunicazione di massa, è l'introduzione del concetto "molti a molti". Il cartaceo sarebbe una traslazione dal "molti a molti" all' "uno a molti". Cioè la perdita dell'uguaglianza degli interlocutori partecipanti alla conversazione ed il posizionamento in una condizione "accademica": noi diciamo, voi leggete e recepite. Questo concetto non mi è stato mai caro, lo sanno bene i miei insegnanti ai quali ho sempre dato filo da torcere, e mi è anche costato caro. Meglio diffondere la rete, o meglio far circolare idee che alla società arrivino lo stesso anche senza bollettini.
Il bello della rete è che tutti possono partecipare alla conversarzione, anche se, ripeto, molti leggono soltanto ma non si esprimono.
A proposito, un altro concetto innovativo è che qui si parla alla luce del sole perché tutti possano leggere ed intervenire.

Adesso scappo.

Cordialmente

Angelo Corvino

Modificato da - angelo corvino il 10/02/2007 02:26:52

amsorr Però, Angelo, a Montecalvo vi sono molti "analfabeti" in informatica, soprattutto perché non hanno un computer. Ad ogni modo, quando parlammo di bollettini, come ha ricordato Francesco, volevamo dire che sarebbero stati fatti di fotocopie, con appeso sotto un'appendice e una biro per chiedere le idee dei frequentatori del bar (unico posto dell'aggregazione giovanile e degli uomini di mezza età, a quanto ne so, a Mtc))
E' inoltre un peccato che l'argomento principale si sia perso per strada, Si parlava di viabilità. Io mi sarei aspettato delle informazioni di persone esperte degli accessi e delle vie di uscita dal nostro cocuzzolo per costituire in nuce una piccola documentazione, sia pure fornita non da professionisti dell'argomento.
Intorno poi alle varie ipotesi da sostenere, proporre la costituzione di qualche comitato volante; non so: costituito da tutti i residenti di una certa zona da valorizzare, che non trovano sbocco. Io penso al lato montecalvese di Tressanti e San vito, a un'alleanza con i residenti della stessa zona ma in territorio arianese, ecc.
Cose pratiche, nomi, coordinate, dati statistici, produzioni e attività artigianali e agricole, questo bisogna tirar fuori, secondo me. E scusate, ma che debba dire ciò uno che ha fatto studi linguistici e letterari mi pare un'assurdità. Evidentemente i nostri paesani sono dei filosofiall'antica e non hanno il senso pratico delle cose.
Mario S,

angelo corvino Caro Mario,
è vero che il senso dell'argomento si era un po' perso, ma fino ad un certo punto. Un eventuale sviluppo turistico del nostro paese passa anche attraverso una buona viabilità, vi immaginate un incremento del traffico sulle nostre mulattiere di montagna?
Comunque credo che i dati sulle attività commerciali ed artigiane siano reperibili sul sito del comune di Montecalvo. Magari qualcuno che legge questo forum potrebbe aiutarci in questo senso.
Volevo spendere qualche parola sull'alfabetizzazione informatica. Sarebbe bello che si organizzasse un corso d'informatica al circolo della terza età. Tanto per dare i rudimenti per accendere un computer, entrare in internet e trovare un sito. Niente di più. Per quanto mi riguarda sono disponibile a dare qualche lezione gratuita. Per fare questo, però, ci vorrebbero almeno 3-4 computer in rete tra loro, anche non nuovissimi ma che funzionino, ed una linea telefonica ISDN.

Modificato da - angelo corvino il 11/02/2007 14:34:08

angelo corvino Comunque, non è ufficiale ma lo sarà a breve, la Regione Campania, attraverso la premialità del PIT Regio Tratturo, concederà al Comune di Montecalvo un finanziamento di più di 5 milioni di euro per realizzare una bretella di collegamento dalle Cesine fino alla 90 bis. Da quanto mi dice il Project Manager della Provincia di Avellino che segue i PIT (Piani Integrati Territoriali) il finanziamento è imminente e, soprattutto, ha un vincolo temporale. Entro 18-24 mesi dalla concessione del finanziamento l'opera deve essere ultimata, in linea con le direttive europee in materia di finanziamenti POR. Le strutture comunitarie, infatti, hanno capito benissimo la tecnica usata dagli amministratori locali per mantenere in cassa i soldi il più possibile ed hanno posto dei correttivi tentando di limitare al minimo le speculazioni dei politici locali. Ma vi rendete conto a che punto siamo arrivati?
Comunque questo vuol dire che entro due anni, o giù di lì, la bretella dovrebbe essere operativa.


Modificato da - angelo corvino il 10/02/2007 21:19:17

Francesco Dispiace vedere , in una discussione cosi interessante , poche persone che scrivono.
Infatti , Angelo C. ha ragione quando afferma : (piu’ o meno) dalle statistiche del forum risulta che i post vengono letti.
Al momento , la discussione , conta 462 volte letto.
Siamo in cinque o sei a scrivere ( la maggior parte come si è fatto notare è non residente)…mettiamo che noi che scriviamo abbiamo cliccato 20 volte a testa…rimangono oltre 350 clik! Perché?...i nostri compaesani (soprattutto i residenti) non commentano?
Saluti - francesco


michele Caro Franco capisco il tuo disappunto. Ma non c'è da meravigliarsi. A dire vero rientra tutto nella normalità della nostra comunità. Ho 38 anni, anzi 39, è vero che da dieci ormai vivo fuori, ma a memoria io non ricordo una levata di scudi per nessun motivo. Tu ne ricordi qualcuna?
Quanto ad internet e alla partecipazione al forum: torni a ripetermi. Io scrivo perchè ci tengo a confrontarmi con il pensiero altrui e grazie al quale posso crescere. Il problema che non tutti la pensano così, o meglio, si interessano di cose strettamente legate al proprio "orticello". Posso anche sbagliarmi però questa è la situazione oggettiva che colgo.

E' mai possibile che il problema più grande a Montecalvo sia la casa? Ma ci si rende conto che se non ci occupiamo dell'economia e dello sviluppo del nostro Paese fra qualche anno si conteranno più case che Montecalvesi? Penso a volte che i miei compaesani vivano su Marte. Come già ebbi modo di dire ad Angelo: speriamo che l'adsl possa essere considerato come un opprtunità per molte realta del nostro territorio, piuttosto che solo ed esclusivamnte come attività ludica.

Ad Angelo dico che ha ragione quando dice: Volete una cittadina moderna, ammodernate le usanze dei suoi abitanti, ma visto che pochi intervongono in questo forum faccamoci conoscere, chissà che in questo modo solletichiamo l'interesse di altre persone.

La cosa che potrebbe risultare importante alla discussione è quella di girare il forum al Sindaco o chi per esso, in modo da poter sentire l'altra campana e far conoscere a chi ci comanda che la realta delle cose è ben diversa da come la vedono dal Municipio.

Non voglio criticare l'operato di nessuno, ma mi piacerebbe che ogni tanto chi Amministra renda conto di cosa sta facendo, in concreto, per il Paese. Non mi interessa il colore politico: se guardiamo a quello allora è una battaglia persa in partenza.
E' impensabile che di un problema così importante il cittadino non conosca nulla o quasi di come intende muoversi l'Amministrazione. Informare i cittadini è basilare in una democrazia moderna.


Che ne dite?

Buona Domenica a tutti.

Michele Aucelli

Modificato da - michele il 11/02/2007 17:13:51

angelo corvino Condivido le opinioni di Michele, d'altra parte l'importanza di fare informazione ai cittadini da parte degli Enti Pubblici è riconosciuta da una legge del 2000 che istituì, tra l'altro, gli uffici stampa. In realtà la legge, rimasta inattuata, poneva al centro dell'attività amministrativa la comunicazione. E' quella legge che istituì gli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico) che dovrebbero avere la funzione di orientare i cittadini ed ascoltare gli utenti. dovrebbero essere un punto di ascolto per capire le esigenze e per porre in atto strategie finalizzate al soddisfacimento del bisogno. Gli uffici stampa, invece, dovrebbero avere la funzione di divulgare il più possibile le opportunità offerte dalle pubbliche amministrazioni. Il tutto si gioca sul concetto di "trasparenza", cioè tutti i cittadini hanno diritto a sapere. Nelle realtà centro-meridionali, invece, sul concetto d'informazione si è giocata buona parte dell'attività politico-elettorale di chi ha detenuto il potere. Le "informazioni", infatti, erano riservate solo agli amici degli amici.
Attenzione! in questo, per certi versi, si legge anche la colpevole disattenzione delle opposizioni. In effetti le sedi dei partiti sono stati a lungo luoghi in cui si recepivano informazioni utili e dove si aveva modo di conoscere le opportunità offerte ai cittadini. E' ovvio che i partiti facessero informazione agli iscritti ed ai simpatizzanti. In questo l'assenza dei partiti di opposizione ha determinato l'esclusione dai benefici di una larga parte di cittadini. Comunque non c'è dubbio che c'è necessità di maggiore informazione. Ma anche questo è un campo delicato perché informare non è facile se non ci sono cittadini disposti ad essere informati. Vi faccio un esempio. I fondi del PIT Regio Tratturo sono tornati indietro perché ci sono state poche domande da parte dei cittadini. Io, dopo aver scritto delle opportunità di finanziamento offerte ai provati dai PIT un giorno sì ed uno no per due anni, ancora oggi mi sento dire dai cittadini: fondi dei PIT? a me nessuno ha detto nulla. Questo per dire che possiamo scrivere i giornali, emanare bollettini, fare TG locali, realizzare siti web ma se questi non sono seguiti dai cittadini, resteranno sempre lettera morta. Bisogna educare i cittadini ad informarsi.

michele Caro Angelo quello che dici non fa che suffragare quello che vado sostenendo da tempo nei miei post. Ma il problema non è solo nella mancanza, che peraltro è gravissima. Ma la cosa che più mi rende nervoso, per usare un eufemismo, è che nessuno ha compreso l'importanza di poter sfruttare queste risorse come opportunità di crescita econimica. Montecalvo vista la sua posizione geografica ai margini delle più importanti vie di comunicazione, non può permettersi di perdere nessuna occasione. Ma cosa vogliamo dare alla future generzioni? Miseria? Bene accomadatevi. Io da Montecalvese non ci sto. Per gli stessi motivi che oggi discutiamo, la mia generazione è stata costretta in massa a lasciare il Paese. Ma con una differenza rispetto ad oggi, anzi aggravante, allora c'erano le risorse ma non sono state utilizzate nella maniera giusta. E ripeto a me non interessa che le cose siano fatte dalla destra o dalla sinistra: l'imprtante che siano fatte. O meglio che sia data l'opportunità a chiunque di poterle sfruttare. Il resto sta alle capacità delle singole persone di saperle sfruttare nella maniera migliore.

Mi piacerebbe sapere dalle forze politiche del nostro paese, maggioranza e opposizione, quali garanzie potranno mai offrire alle nuove generazioni se questo è il modo di amministrare la cosa pubblica?

Caro Angelo, mi sai spiegare come mai leggo una vitalità politica ed per certi economica dei paesi limitrofi o della baronia, mentre da noi le uniche notizie sono solo e sempre di cronaca giudiziaria? Si sono mai posti il problema dell'alta diffusione di droghe in una comunità cosi piccola?

Ma questi signori dove vivono? davvero su Marte?

Scusatemi per lo sfogo. Ma ricordare che molte generazione sono state costrette ad emigrare per incapicità di creare occasioni di sviluppo e di lavoro mi manda in bestia.

Michele Aucelli

angelo corvino Caro Michele,
purtroppo ci troviamo di fronte al gatto che si morde la coda e tenta di scappare da se stesso mentre continua a mordersi la coda. Gli informatici, visto che siamo sul web, lo chiamerebbero Deadlock (chiusura mortale). I giovani vanno via, e guarda caso sono quelli che potrebbero portare il maggiore valore aggiunto perché, spesso, si tratta di persone dall'alto profilo scolastico. Intanto il paese diventa sempre più anziano, e invece di recuperare il divario che lo separa dal resto del mondo lo accresce, mentre le classi dirigenti sono espressione di un corpo elettorale che ha richieste sempre meno giovanili. Questo fa sì che non ci siano investimenti verso i giovani. Credo che qualsiasi forma di ripresa economica e culturale non possa prescindere da un discorso aperto con le generazioni più anziane che, oltre tutto, hanno anche le risorse economiche. E' ovvio, anche se non condivisibile, che si facciano tante iniziative per la popolazione anziana (ad esempio un servizio di assistenza domiciliare anche quando non necessario, non vedo perché si debbano assistere persone perfettamente autosufficienti, solo perché anziane). Questo, ad esempio, è uno degli utilizzi impropri e deviati delle risorse della 328 destinate al sociale. In sé la legge ha uno spirito condivisibile: se un anziano non è autosufficiente la collettività se ne deve assumere l'onere, ma poi è finito per essere uno strumento di clientela elettorale. Così facendo non si va da nessuna parte. Oltre tutto, si è pensato ad assistere persone anziane autosufficienti, ma non sono nate strutture dove queste, ad esempio, potessero fare attività motoria. Potrebbe sembrare una stupidata ma sembra che il modo migliore per affrontare la vecchiaia, sempre più lunga, sia mantenersi in attività fisica. D'altra parte per trovare conferma a quanto dico basta guardare le persone anziane del nostro paese: quelli che vivono in campagna spesso sono in attività fino ad oltre 90 anni. Il segreto sarà anche nell'attività fisica che svolgono quotidianamente?
Chiuso l'inciso, torno al discorso di partenza. E' ovvio che le classi politiche tendano a "parlare" alle persone anziane, visto che rappresentano il grosso dell'elettorato e quindi la possibilità di essere eletti. Ora bisogna interrogarsi sul come si possa invertire la tendenza. Anche per questo avevo suggerito un corso di computer per le persone anziane. Mario Sorrentino una volta mi parlava dell'azionariato diffuso come possibile forma di finanziamento di attività economiche. Credo che sia una strada percorribile ma per farlo bisogna convincere i potenziali investitori e questo, se l'attività da svolgere è legata al terziario avanzato, non può che passare attraverso una conoscenza minima del settore.

Modificato da - angelo corvino il 12/02/2007 14:56:58

MC Caro Angelo, i dati disponibili sulle attività commerciali montecalvesi potrebbero essere solo una sterile elencazione di realtà presenti sul territorio. Io credo invece che ci sia bisogno di un accurata analisi socio-economica, che nasca dalle migliori intelligenze del paese riunite in un apposito gruppo di lavoro (o comitato civico). Le risultanze di detto studio dovrebbero essere messe a disposizione degli amministratori e degli operatori economici (non necessariamente montecalvesi) affinché vi possano trarre utili spunti per impostare concrete iniziative per l’innesco di un ciclo economico virtuoso. In altre parole dovrebbe essere elaborato uno strumento al servizio della progettualità.
Tale analisi, secondo me, dovrebbe:
 esaminare la:
• componente antropologica stanziale;
• situazione occupazionale;
• entità e natura dell’emigrazione stagionale;
• entità e natura dell’emigrazione stabilizzata;
• entità e natura dell’immigrazione;
• realtà economica attuale;
• domanda e offerta virtuali di forza lavoro;
• competenze e professionalità disponibili;
 fissare gli obiettivi strategici perseguibili e i tempi di realizzazione;
 individuare segmenti di mercato con concreti margini di inserimento;
 censire ed esaminare le risorse disponibili e quelle virtuali;
 fare un punto di situazione sulle forze e gli strumenti disponibili;
 individuare e analizzare le criticità settoriali nel particolare contesto;
 individuare sinergie possibili tra le varie componenti istituzionali, religiose, sociali ed economiche montecalvesi.
 abbozzare un congiunto concetto d’azione.
Un approccio sistematico, insomma, che non trascuri alcun aspetto importante e che si prefigga l’obiettivo, forse un po’ ambizioso ma secondo me possibile, di bloccare il flusso migratorio dei giovani e della famiglie montecalvesi; favorire il rientro di nuclei familiari della fascia non ancora stabilizzata; attrarre i compaesani stabilizzati altrove che hanno cessato l’attività lavorativa.
Sia chiaro, si tratta solo un esempio, non ho la pretesa di proporre “la” soluzione!
Caro Angelo, sono convinto che il tuo ottimismo sia condivisibile. Il nostro caro paese è dotato di una ricchezza non facilmente reperibile: dispone di un patrimonio “umano” qualificato, sia stanziale che non. Hai mai pensato quanti montecalvesi sono in giro per il mondo e quante esperienze lavorative hanno fatto? E non credi che ognuno darebbe un piccolo contributo di pensiero per aiutare i suoi parenti?
Cordialmente, Mario CORCETTO


michele Caro Mario, colgo l'occasione per salutarti calorasamente.

Venendo al tuo post. La tua analisi oltre a essere precisa e puntuale offre un primo passo in avanti: qualcosa di concreto su cui ragionare.
Anche io ritengo Montecalvo abbia ancora le possibilità di invertire la rotta e che ciò si possa fare solo sulla base di uno studio attento e accurato della situazione attuale e prospettica. Individuare obiettivi fattibili nel breve - medio - lungo periodo e porre in essere le politiche necessarie ad attuarli.
Condivido appieno anche gli elementi di base per lo studio.

Detto questo resta il problema maggiore: catalizzare il maggior numero di persone intorno a questo problema vitale per il futuro di Montecalvo. La mia paura che alla fine la "cattiva politica" se ne appropri per fini elettorali o di comodo.

A questo punto sarebbe opportuno avere un incotro con la popolazione dove spiegare quello che si intende fare,le finalità. Da qui organizzare un comitato, non troppo numeroso, che prenda in mano la situazione ed inizi l'elaborazione dello studio. Anche perchè se non passiamo ai fatti qui rischiamo davvero di perdere l'ultimo treno utile. Allora sì davvero che saranno dolori.

Saluti.

Michele Aucelli

Modificato da - michele il 12/02/2007 00:48:15

angelo corvino Caro Mario,
condivido pienamente quello che dici, d'altra parte è quello che vado sostenendo anche io da ormai 14 anni, in un comizio del 1993 parlavo della necessità di creare gli "uffici sviluppo" che in qualche modo avevano proprio le funzioni da te espresse. Aggiungerei soltanto una cosa, oltre al ritorno penserei anche all'arrivo, nel senso che se siamo capaci di fare una sorta di "salto mortale" e porci all'avanguardia in qualche settore innoviativo, possiamo anche sperare di attrarre gente giovane che sia interessata a lavorare in quel campo. D'altra parte abbiamo un patrimonio urbanistico che va utilizzato e valorizzato, e di questo dobbiamo rendere atto alle classi dirigenti che lo hanno ammodernato (l'Irpinia prima del 1980 non era com'è adesso, per rendersene conto basta andare via normale a Napoli. Finito il territorio della Provincia di Avellino urbanisticamente si fa un tuffo indietro, sembra la stessa differenza che c'è nelle metropoli sud americane dove ai centri delle città moderni si susseguono senza soluzione di continuità le favelas con baracche cadenti). Voglio dire che se oggi ci ritroviamo un patrimonio edilizio e ci possiamo ragionare come uno dei possibili punti di forza per il futuro lo dobbiamo a chi ci ha preceduto, nonostante anche gli sbagli che chi amministra quasi inevitabilmente commette. Questo per essere corretti, altrimenti rischieremmo di non essere equi (non uso apposta la parola "riconoscenti" perché chi amministra non fa nulla di speciale, ma questo non vuol dire che non si debba essere obiettivi, sopratutto per chi non è interessato alla carriera politica). Per il resto io, per quanto nelle mie possibilità, sono pronto a fare la mia parte. Si potrebbe anche organizzare un workshop virtuale chiedendo ai partecipanti di esporre quelli che per loro sono i punti di forza di Montecalvo e quelli che sono i punti deboli, e contestualemente esprimere anche modi per valorizzare i punti di forza e modi per ridurre i punti deboli. Credo che sia abbastanza semplice, bastano due sezioni di questo forum (punti deboli e punti di forza di Montecalvo). Per quanto riguarda le preoccupazioni di Michele non sarei così catastrofico. Non esiste una buona politica o una cattiva politica esistono classi dirigenti che soddisfano le esigenze dell'elettorato. Non deve spaventare che le idee passino ad essere condivise dalle forze politiche, anzi bisogna auspicarselo perché vorrà dire che sono entrate nel "comune sentire" dell'elettorato e questo non può che essere un bene.

Buona Mattinata

Angelo Corvino

Modificato da - angelo corvino il 12/02/2007 10:09:43

Modificato da - angelo corvino il 12/02/2007 13:10:49

angelo corvino Ho aperto due nuovi argomenti nel forum, uno dedicato ai punti deboli ed un altro ai punti di forza di Montecalvo. Ovviamente si tratta di aree ad informazione schematica, quindi in quelle sezioni penserei a non dilungarsi su spiegazioni e commenti, limitandosi ad elencare solo i punti. Magari i commenti li facciamo in questa discussione.

Modificato da - angelo corvino il 12/02/2007 13:18:33

MC Un esempio pratico di progetto finalizzato.
Sono stati spesi dei soldi (sembra pure parecchi) per il recupero del castello Pignatelli. Per farne cosa? Qual è, nelle intenzioni di chi ha progettato i lavori, la destinazione della struttura risanata?
Perché non realizzare sulla parte alta del castello, quella vicino alla chiesa, una sala grande quanto tutto il piazzale? Un buon architetto saprebbe come armonizzare l’antico con il moderno e saprebbe realizzare una struttura che per grandezza e posizione non avrebbe eguali in tutta la zona.
Vi si potrebbero:
- festeggiare i matrimoni ed altre ricorrenze liete (col sistema del catering non c’è bisogno nemmeno di avere una cucina in loco);
- svolgere seminari e congressi scientifici (i signori medici potrebbero invitare qualche organizzazione che svolge lavori utili ai fini dell’acquisizione dei crediti ECM);
- tenere congressi di partito (anche solo a livello provinciale – i nostri politici danno tanto ai loro partiti, potrebbero pure chiedere qualcosa ogni tanto…);
- invitare artisti famosi a presentare i loro lavori (se gli dai la sala gratis, perché non dovrebbero venire?);
- tenere concerti di musica classica.
E chi più ne ha, più ne metta!
Cordialmente, Mario CORCETTO


1953 La tua idea non è male,quella della sala grande sul cucuzzolo del castello.
Tuttavia penso ci siano dei vincoli di costruzione che gravano su qull'opera dei " beni architettonici".
Penso,invece, che il castello, abbia delle potenzialità in se, come bene architettonico e storico...il problema è valorizzarlo,quindi ristrutturarlo rispettando l'architettura originale e pubblicizzarlo adeguatamente,per attrarre visitatori che amano il genere e la storia che trapela da quelle mura.
Il punto è renderlo accessibile in ogni sua parte....sapete che sotto quel castello vi sono dei "cuniculi" che sbucano in diverse parti del paese...erano rifugi e vie di fuga degli abitanti del castello.Ecco, ripristinare queste "vie di fuga" renderle accessibile al pubblico sarebbe una grande attrazione turistica molto forte.
Poi,sicuramente l'idea di coadiuvare questo reperto della nostra cultura locale e nazionale,con un centro congressi costruito nelle vicinanze es."nel sito dei giardini" che faccia da rilancio pubblicitario,sarebbe il massimo;anzi non penso affatto che sia una idea campata in aria, grazie anche alla splendita posizione dalla quale si domina il paese e si ha una visuale di tutto il circondario irpino.

Il punto è,trovare soldi, sponsor, e gente capace di promuovere con forza questa idea!!
saluti,

1953

angelo corvino Ho visto che iniziano ad emergere fattori di criticità ed anche spunti interessanti di valorizzazione. A tal proposito Vincenzo Mastantuono, che sta facendo una specialistica sul turismo a Verona, mi ha mandato un business plain che ha elaborato il suo gruppo di lavoro. Si tratta di un esempio di come potrebbe essere affrontato il discorso della valorizzazione delle nostre aree. C'è da dire, infatti, che nessuno dei nostri piccoli comuni in sé ha potenzialità turistiche tali da pensare di poter raggiungere da solo i livelli di offerta necessari per diventare una mèta turistica. A tal proposito dovrebbero essere avviati discorsi di sinergia territoriale tra i comuni confinanti. Ma sarebbe opportuno che fossero gli operatori del settore, già operanti o potenziali, e non le pubbliche amministrazioni a farlo. I comuni hanno il ruolo di aumentare i livelli di comunicazione tra i diversi centri abitati ma non quello di progettare modelli d'impresa. Comunque mi è stato riferito, da una persona che preferisce restare anonima, che uno dei possibili modi per finanziare il recupero del nostro centro storico sarebbe quello di puntare sul "Parco Progetti" che sono una sezione dei fondi POR della Regione Campania. Non vorrei sbagliarmi ma credo che sia proprio quello che si sta facendo con il progetto di 24 milioni di euro per il Trappeto, a proposito, purtroppo anche di questo sui siti web non c'è traccia. Resto dell'idea che ammodernare le strutture edilizie in sé non serva a nulla se non ci sono progetti di gestione che vanno avviati adesso, contestualmente al recupero edilizio. Vanno pianificate campagne di comunicazione finalizzate a creare movimento d'opinione e strategia d'immagine. Un po' come si fa con le auto quando ci propongono i nuovi modelli, che saranno pronti tra due o tre anni, sotto forma di disegni. Il tutto però va organizzato da persone competenti e non scelte solo per appartenenza politica o perché figli o nipoti di qualcuno. Finché non capiremo l'importanza del merito e della capacità non andremo da nessuna parte. Qui non si tratta di dare un posticino di lavoro a qualcuno che deve andare ad imboscarsi in qualche ufficio, ma di scontrarsi con la concorrenza mondiale, dove, permettetemi, la buona volontà non basta. Credo che vada data la possibilità di esprimersi e di cimentarsi su cose impegnative ad un gruppo di giovani come Vincenzo Mastantuono, ammesso che siano interessati è ovvio, e dargli la possibilità di esprimersi liberamente. Insomma ci vuole un'apertura di credito e di fiducia reale verso i giovani. Nel campo del turismo, come negli altri per altro, c'è necessità di innovare, di inventarsi nuove forme e nuove soluzioni.

Angelo Corvino

Modificato da - angelo corvino il 13/02/2007 18:43:40

avvbell Lodevoli iniziative. Ma il DENARO dov'è? Se deve venire dal settore pubblico bisogna per forza di cose parlare di politica, se deve venire dal privato mano alla tasca e nasca un gruppo di imprenditori e professionisti disposti a rischiare in proprio. Io propenderei per quest'ultima soluzione. Di idee ne abbiamo sempre avute a iosa, ciò che invece atavicamente manca è la propensione all'investimento (inteso come rischio di impresa). Pensiamo a come convincere le persone ad andare a ritirare i loro buoni fruttiferi (e l'ufficio postale di Montecalvo ne è pieno zeppo) per sposare un progetto in cui credono. Per il resto sono con voi.

Giuseppe Bellaroba.

Francesco Un sunto, di questa discussione, è stato pubblicato sul corriere dell'irpinia
ecco il link: http://www.corriereirpinia.it/sezioni/ufita/ufita1.php

Grazie Angelo...a buon rendere.

Saluto tutti - Francesco

michele Carissimo Avvocato hai messo l'accento sul punto dolente. Anche io credo che l'intervento del settore pubblico e quindi della politica deve essere vista come estrema ratio. Invece proporrei la nascita di un'associazione o di una comitato, la forma la si può discutere, che faccia da una parte la sintesi delle richieste e delle idee, elabori un progetto e si faccia promotore della raccolta dei fondi anche attraverso il ricorso ai finanziamenti pubblici ed europei che esistono ma non vengono mai utilizzati.

E' chiatro che questa associazione o comitato deve una on-lus, altrimenti addio, ma più di tutto non deve avere colorazione politica. In questo caso diventa strumento di propaganda e di arma politica ed allora saltano tutti i buoni propositi.

saluti michele Aucelli

1953 Tutto vero quello che dici,caro Angelo,dal punto di vista filologico e dei ruoli pubblico \privato.
Però la risposta ai tuoi interrogativi,la si può trarre direttamente tra le tue stesse righe.Proprio perchè oggi si ragiona in termini di impatti internazionali è necessario l'unione di intelligenze e di ingenti capitali per poter competere e portare a termini grandi ambizioni e progetti.Però,attenzione,non è vero che per la realizzazione di grandi progetti o anche di modesta entità,i ruoli pubblico\privato devono essere distinti;Le pubbliche Istituzioni oggi tendono a coinvolgere i privati in tutte le iniziative di pubblico interesse,non solo perchè è giusto la condivisione ,ma anche per reperire fondi preziosi.I grandi capitali privati oggi si muovono solo se vedono prospettive di guadagno certo e,in virtù di questo, è utopico pensare a investimenti avventati da parte di soli privati;ecco perchè è fondamntale la sinergia pubblico\privato,ognuno degli attori si preoccuperà di raggiungere i propri fini:il privato la rendita e il pubblico il bene comune.Può sembrare paradossale ma è esattamente ciò che oggi avviene.Nelle grandi città,oggi sorgono mega centri commerciali,poli di forte attrazione di consumatori,i cui soggetti realizzatori sono un "associazione" di piccoli e grandi imprenditori con l'intervento pubblico per quanto concerne agevolazioni,finanziamenti e concorso nella realizzazione della mega struttura immobiliare.Ecco perchè non è vero che il pubblico si deve occupare sole delle infrastrutture viarie e di comunicazione, ma c'è un vero e proprio protagonismo e investimento pubblico,che non è il welfare tradizionale dove lo stato avocava a se tutto,ma una forma mista dove ognuno persegue fini e scopi anche diversi,ma dai quali tutti traggono benefici.
saluti,

1953

amsorr Pochi riferimenti storici e preistorici alla eventuale costruzione della bretella che collegherebbe l'attuale 90 bis e, presumo, andando oltre le Cesine, San Vito e giù verso la valle dell'Ufita, Apice e Benevento. Molti storceranno la bocca sentendo parlare di storia del nostro territorio, i paesani per primi. Però occorre sapere che gli uomini scelgono e ritornano a scegliere vie di collegamento per ragioni che, se si indagano soltanto le ragioni dell'attualità, sfuggono. In periodo pre-romanizzazione del nostro territorio, iniziato con Cornelio Silla, , il collegamento importante su questa linea immaginaria da costruire, avveniva con un rapporto importante tra Aequum Tuticum, una delle tanti capitali federative dei Sanniti in territorio irpino, e Eclanum, che segnava uno dei passi per mezzo di un tratturello, tra il grande tratturo Pescasseroli Candela e la pianura pugliese. Forse a San Vito in un incrocio del tratturello, c'era un'edicola che riprendeva il culto alla Mefite della Malvizza. I Romani coprirono molti itinerari già diventati millenari per la necessità della transumanza quando crearono la loro rete viaria. La vecchia Appia da Benevento saliva ad Eclano e poi scendeva in Puglia, per un paio di secoli era questa la via per andare in Puglia, ma non trascurarono di collegarsi localmente con un tratturello che dall'Ufita andava alla Malvizza - una stazione importantissima del grande tratturo. Dell'importanza economica, sociale, religiosa, culturale del trattuto e delle sue stazioni di riposo e scambio di prodotti tra gli allevatori e i contadini non occorre avere molto fantasia per capirne l'ampiezza, in un periodo storico in cui l'allevamento di grandi mandrie era il nerbo di tutta la dorsale appenninica che attraversava il territorio sannita.E anche prima dell'arrivo dei sanniti, visto che Aequum Tuticum ha nei paraggi testimonianza della civiltà Appenninica. Ma il tratturello diventato evidentemente strada romana, ai cui lati furono erette tombe romane, come attestano i resti rinvenuti a San Vito- Tressanti, presto fu abbandonata quando Traiano costruì la variante all'Appia dopo il 117 D.C.,che da Benevento portava in Puglia, facendola passare più o meno parallelamente all'attuale tracciato della Novanta Bis, nella valle del Miscano. E il nostro territorio fu tagliato fuori dai collegamenti importanti e dalla storia, si può dire, e per secoli sconterà questo isolamento.
Per chi volesse saperne di più, dovrebbe leggere un libricino, anzi due librettini, che immodestamente Alfonso Caccese ed io abbiamo scritto e pubblicati a nostre spese, che trattano non solo di Tressanti e una comunità romana di quelle parti ignorata, ma anche della Malvizza e sul tratturo.
Ciao,
Mario S.

Modificato da - amsorr il 14/02/2007 11:37:23

Modificato da - amsorr il 14/02/2007 11:41:09

michele Volevo porre l'attenzione su questo articolo, vista che parla di viabilita'

http://www.corriereirpinia.it/sezioni/ufita/ufita1.php.

Ancora una volta manca la nostra partecipazione.

Angelo sai dirmi come mai? Qualcuno a Montecalvo conosce questa possibilità?

Michele Aucelli

angelo corvino Caro Michele,
cerco di dare una risposta al tuo quesito, visto che l'articolo che citi è opera mia. Il Comune di Montecalvo in realtà non è assente, infatti è abbastanza interessato, alla conferenza dei servizi, infatti, c'era pure Giancarlo Di Rubbo. Il responsabile dell'ufficio tecnico di Casalbore, coordinatore del progetto, è il nostro assessore ai lavori pubblici.

Volevo anche ritornare sui concetti espressi nei precedenti post da alcuni partecipanti alla discussione.

Beh! per quanto mi riguarda l'impresa si può fare ed anche senza approvigionamenti con finanziamenti pubblici. Nel 1999 mi decisi a fare da solo e lasciai il mio incarico nella redazione di Canale 58, dove ero responsabile del coordinamento tecnico - giornalistico, ed ho investito in un'azienda privata, puntando decisamente su un settore che all'epoca non era nemmeno nuovo, semplicemente non esisteva. Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo sull'informazione multimediale, mentre io l'ho fatto. Comunque i soldi, per rispondere a Giuseppe, se ci sono idee imprenditoriali, si trovano. Pensa che quando ero alla Mediainvest SPA, la società editrice di Canale 58, chiesi il 10% delle azioni perché era mia intenzione introdurre capitali che venissero direttamente da una parte del management di una delle più grosse banche mondiali che poi ha lasciato il mercato italiano. Loro erano pronti ad intraprendere un discorso su un canale TV satellitare vista la struttura semidigitale di canale 58, realizzata in quel modo grazie all'intervento diretto della Sony. All'epoca non esistevano ancora le piattaforme satellitari che ci sono oggi. Avevamo visto giusto, solo che chi non ci vedeva prorpio era il management della Mediainvest Spa che pensava a fare televisone di quartire, neanche provinciale.
Questo solo per dire che se ci sono le idee e le risorse umane il denaro si trova, state tranquilli. In ogni caso, mi resta cara l'idea di investimenti con azionariato diffuso limitato ad un massimo del 2% per ogni singolo investitore. In tal modo credo che sia abbastanza semplice reperire il circolante. Non sto qui a fare ipotesi su prestiti obbligazionari che sarebbero più complessi da mettere in campo.

1953 Bene,allora se nulla osta,ovvero le idee sembrano soverchianti le risorse umane sono disponibili,i fondi non costituiscono un problema...pronti via!!
saluti,

1953

angelo corvino Bisogna elaborare un progetto di gestione, realizzare un business plain, costituire uno zoccolo duro manageriale che si occupi della gestione e che trovi i finanziatori. In pratica ci vuole gente che abbia voglia di scommettere su una sfida. E non pensiate che sia cosa semplice. Spero che le cose siano cambiate rispetto a 8 anni fa, ma dubito. Quando ho deciso di fare impresa, sottolineo in un settore innovativo dove non c'era nessun tipo di referenza sul piano degli operatori di settore, ho cercato in mille modi persone giovani che fossero interessate a costituire una società, una cooperativa o che fossero solo disposti ad imparare qualcosa di nuovo. Beh non ne ho trovate tantissime. Posso solo dirvi che qualcuno si divertiva a chiamarmi "Angelo satellite" perché nei bar, anziché parlargli di ipotetiche conquiste femminili o di "pallone", continuavo a ripetere che c'erano spazi lavorativi in settori abbastanza innovativi. Non sarei così certo che ci siano persone disponibili a mettersi in gioco. Intanto vi posso dire che chi ci ha creduto qualcosa in mano ce l'ha, non fosse altro che per avere in tasca un'iscrizione all'ordine dei giornalisti e sopratutto essere avviato nel settore dell'informazione con un'agenda che conta Ministri italiani ed esteri, parlamentari e personalità di primo piano in svariati settori. Questo per dire che anche a Montecalvo si possono fare le cose, basta volerlo. Dimenticavo, allo stato attuale le nostre partership produttive, purtroppo, non sono con imprese montecalvesi, semplicemente perché non ce ne sono. a proposito tra una settimana, al massimo due, inizieremo a produrre contenuti giornalsitici in alta definizione televisiva.

Modificato da - angelo corvino il 14/02/2007 16:55:42

MC Bene, Angelo. Condivido. E’ un fatto che a Montecalvo chi ha avuto idee valide e la tenacia per tradurle in fatti concreti ha avuto ragione. Penso, ad esempio, al Salumificio montecalvese, alla CRISEF, alle serre orticole, alle fabbriche di infissi (mi risulta che abbiano lavorato anche qui a Firenze), alla POLISUD, a Radio UFITA, al mobilificio di Corsano, alla piscina di Franco. E a tante altre oneste realtà che hanno evitato la partenza di intere famiglie da Montecalvo. Probabilmente questa è gente a cui il pesce piace pescarselo!
Cordialmente, Mario CORCETTO


Modificato da - MC il 14/02/2007 17:33:20

angelo corvino Giusto! caro Mario,
è un dato di fatto che a Montecalvo la maggior parte delle attività imprenditoriali avviate siano sopravvissute. Anzi, direi che la mortalità d'impresa sia decisamente inferiore alla media nazionale, questo vuol dire che non è colpa delle avversità ambientali se non c'è tanta impresa. Le ragioni, probabilmente, vanno ricercate in altri ambiti, magari culturali. Perché non è nemmeno vero che mancano le risorse finanziarie, manca la volontà di mettersi in gioco, di rischiare anche di non riuscire. Questo differenzia le nostre culture da quelle di altri posti. A Sylicon Valley l mortalità d'impresa è spaventosa, ogni giorno nascono e muoiono migliai di imprese. Lì è normale che un'attività possa andare male. Pensa, però, che in America chi ha avuto esperienze imprenditoriali fallimentari, non è interdetto a meno che non sia dimostrata la dolosità del fallimento. A Montecalvo, come in tutto il sud per altro, invece la cultura è un'altra: meglio non far nulla se mangiamo lo stesso. Qualcuno conosce quel detto: "Cu la fatia campi, fa ca nu magni". Beh la dice lunga su alcuni aspetti della nostra cultura, meglio mangiare a sbafo senza rischiare nulla. Che dire poi del cattivo esempio che alcune volte si dà a chi fa il servizio civile? bene! uno strumento che dovrebbe servire a dare un'esperienza lavorativa ai giovani, alcune volte viene trasformato in un esempio di "furbizia di periferia", per dirla alla Ricucci, o da "imbroglioncelli di paese" per dirla alla paesana maniera. Infatti ho saputo di come alcuni referenti abbiano consentito ai ragazzi di un servizio civile di non recarsi al lavoro, a patto di non farsi vedere in giro. Questo è un cattivo esempio che si è dato ai ragazzi. Gli si è detto di fare i furbi nella vita e non puntare ad essere BRAVI, IN GAMBA. Su questo bisognerebbe interrogarsi. Perché poi questi ragazzi pretenderebbero di fare la stessa cosa con i datori di lavoro privati. Che dire poi, di politici che dovrebbero dare l'esempio, che al lavoro non ci vanno mai? I "Furbetti" non vanno lontano, a mio parere, perché quando si ritrovano a dover fare i conti con il mercato, questo li taglia inesorabilmente fuori.
Scusate lo sfogo ma a volte ci vuole!

Cordiali saluti

MC - Antò, ti vuoi iscrivere a lotta Continua?
- Sì, molto volentieri! Perché è giusto che ci si dia da fare tutti. Che ognuno contribuisca alla riscossa delle coscienze…
- Bravo Antonio, vedo che ha compreso. Sono fiero di te!
- Però, Pasquà, dev’essere proprio continua questa lotta? Non è che qualche volta ci si può pure riposare?

Cordialmente, Mario CORCETTO

angelo corvino Ahahahah, sì caro Mario il riposo sembra essere la prima cosa, altro che qualche volta!!


1953 Il riposo è sacrosanto...serve per ricaricare le batterie!!

Le iniziative prese, grazie anche a Corvino, sulle problematiche che affliggono storicamente montecalvo,sembrava fossero giunte al capolinea;sembrava quasi che si potesse rovesciare la situazione :dal nord si emigrasse al sud per cercare lavoro a.... montecalvo.
Un po di ironia...,Angelo non prendertela,le cose purtroppo sono sempre più complesse e complicate di quello che immaginiamo.
cari saluti,


1953

DonnieBrasco Ciao a tutti, condivido ciò che avete espresso..ma mi faccio e vi faccio una domanda:

Ma siamo sicuri che ci sia qualcuno che abbia voglia di fare qualcosa o di rischiare in proprio ?

Vi abbraccio e vi saluto con tanto affetto.....a presto

aNTONIO

Il Vasco della Romagna

Modificato da - donniebrasco il 27/02/2007 00:07:49

angelo corvino Caro 1953,
non capisco per cosa dovrei prendermela? Il mio umile ruolo è quello di creare dibattito, di alimentarlo e cercare piccole soluzioni. Ho abbastanza esperienza di vita pubblica per sapere che non bastano quattro buoni propositi di qualche persona che si atteggi ad intellettuale per cambiare le cose. Dare l'esempio credo che sia uno dei modi per cambiare. Filosofare e dibattere in un forum, oltre ad essere un modo per passare il tempo, non credo abbia altre grosse pretese. Per quanto mi riguarda non ho l'ardire di tentare di cambiare gli altri, ma continuamente lavoro per cambiare me stesso, il mio modo di pensare e quello di fare. Vivo di acquisizione continua di nuove conoscenze anche perché, spesse volte, ho il compito di cercare di capire per poi spiegare agli altri attraverso un mass media. D'altra parte la "questione meridionale" è storia antica e la cultura meridionale ha le sue peculiarità che certo non si evolvono con pochi caratteri alfabetici messi in sequenza in uno scritto fugace. Questo lo sanno bene quelli che sono emigrati.
Comunque in questi giorni sono stato dalle tue parti per la BIT, a volte mi capita di fare l'inviato, avrei voluto contattarti ma purtroppo non ho nessun tuo riferimento.

Cordiali saluti


Modificato da - angelo corvino il 27/02/2007 09:13:25

1953 Caro Angelo,
ho premesso che la mia era una provocazione per sminuire i problemi che invece sono tanti e molto seri.
Tu invece l'hai raccolta appieno e hai sentito il dovere di argomentare.Condivido tutto ciò che hai sostenuto sulle motivazioni che animano la nostra partecipazione a questo Forum che non sono e potrebbero essere i presupposti per la soluzione delle questioni sottese.Magari fosse così semplice!!Però tu mi insegni che la circolazione delle idee è fondamentale per stimolare le azioni umane.
Mi avrebbe fatto piacere incontrarti....,la prossima volta preannuncia il viaggio che cercheremo di organizzare l'incontro,se ti fa piacere.
cari saluti,

1953

angelo corvino Caro 1953,
è un po' difficile per me preannunciare il mio arrivo in un luogo, visto che in genere so della partenza dalle 4 alle 8 otto ore prima, quando va bene. Ci sono delle volte in cui mi ritrovo proiettato da qualche parte senza nemmeno accorgermene. Comunque ho tentanto di dare qualche altro spunto di riflessione nel nuovo argomento che ho aperto.

Modificato da - angelo corvino il 27/02/2007 09:55:04

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