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 Oggi 10 Ottobre - giornata Mondiale contro la pena

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R I V I S U A L I Z Z A     A R G O M E N T O
robinson Spero che anche su questo argomento anche i miei concittadini possano riflettere.
Personalmente penso che il diritto alla vita, sia il più importante tra i diritti fondamentali dell'uomo.
A volte penso ai millenni di storia che abbiamo alle spalle e non mi capacito come ancora oggi possa esistere la pena di morte.
Mi fa molto piacere leggere post in cui si tirano in ballo teorie filosofiche come nel caso di Paolo e 1953.
Se qualcuno vuole cimentarsi, sui diritti fondamentali dell'uomo e in particolare sulla pena di morte c'è molto da disquisire.
Cito soprattutto un filoso dei nostri tempi, Norberto Bobbio.
Attenzione a non far confusione e quindi di non parlare di ideologie politiche, quest'ultime non sono gradite, io personalmente ne ho abbastanza.

Qualcuno è a conoscenza se a Montecalvo esiste qualche movimento o iniziativa contro la pena di morte?

Visitate il seguente link, grazie:

www.nessunotocchicaino.it

robinson Scusate per l'errore nell'oggeto, era troppo lungo.
Considerate nullo questo forum, grazie.

robinson Sono un pasticcione volevo chiedervi di non considerare il forum con l'oggetto incompleto e non questo. Scusatemi ancora, se potete.

paolop Nessuno, e dico nessuno ha diritto di togliere la vita ad un altro.

La vita è sacra.

Nessuno tocchi Caino!

http://storiagiornalismo.com

Generale Gente di Montecalvo, sono di Ariano Irpino e vedo con rammarico che vi siete appropriati del nome "Irpino" solo per parlare delle vostre cose di Montecalvo.
Anche se qualcuno tenta di parlare di questioni più serie come la pena di morte, non penso che un paese piccolo come il vostro possa in fin dei conti tirare fuori chissa' quali concetti filosofici.
Siete solo arroganti, non vi rendete conto che vi siete già appropriati del nome "Irpino" che appartiene a tutta l'Irpinia.
Ariano è forse l'unico centro della zona sufficientemente grande intorno al quale si può creare e pensare in grande.
Da paesi piccoli come il vostro al massimo possono emergere gente come Mastella, De Mita ecc., anche loro originari da piccoli paesi.
Cosa protreste mai dire da soli sulla pena di morte.
Fate prima a chiudere questo forum.

Generale Non volevo essere offensivo ma essere il piu' realista possibile.
Vedo co soddisfazione che probabilmente non siete neanche capaci ad aricolare una frase di senso compiuto

MC Signor Generale (!), stia tranquillo i montecalvesi sono contro la pena di morte e sull’argomento possono dire molto. Temo, invece, che Lei sia a favore della pena capitale: perlomeno contro la lingua italiana ed il buon senso!
Agli ordini, Signor Generale!

Modificato da - MC il 10/10/2007 22:13:22

avvbell Il contenuto del post è talmente tronfio da suscitare più di una perplessità.... Non penso che l'autore sia quello che dice di essere nè che creda veramente in ciò che dice. Temo si tratti di una banale provocazione per scatenare un volgare rissa da pollaio su campanilismi elementari ("..Voi di Montecalvo siete così... Voi di Ariano invece siete colà.."). Stronzate. Non caschiamoci ed evitiamo di cadere nella trappola magari screditando gratuitamente realtà in tutto e per tutto assimilabili alla nostra.
Sulla pena di morte sarò anch'io un pò provocatorio: se doveste scegliere tra il rimettere in libertà tra 20 anni (nella peggiore delle ipotesi) il buon Olindo e Rosa Bazzi piuttosto che sopprimerli in maniera indolore cosa scegliereste? Non rispondetemi che preferireste lasciarli in galera per tutta la vita perchè, purtroppo, non è possibile. Saluti a tutti.

Giuseppe Bellaroba.

Francesco Generale ha scritto:
quote:

Gente di Montecalvo, sono di Ariano Irpino e vedo con rammarico che vi siete appropriati del nome "Irpino" solo per parlare delle vostre cose di Montecalvo.


E' evidente che è una provocazione...
Il sottoscritto quando registrò il dominio irpino.it non intendeva affatto relegarlo ai soli fatti montecalvesi.
Altrimenti l'ho avrebbe chiamato : montecalvo.it
Il sito, e con esso il forum , è aperto a tutti.
Infatti non è scritto da nessuno parte il contrario di cui sopra.
Saluti - Francesco

paolop
quote:
Sulla pena di morte sarò anch'io un pò provocatorio: se doveste scegliere tra il rimettere in libertà tra 20 anni (nella peggiore delle ipotesi) il buon Olindo e Rosa Bazzi piuttosto che sopprimerli in maniera indolore cosa scegliereste? Non rispondetemi che preferireste lasciarli in galera per tutta la vita perchè, purtroppo, non è possibile. Saluti a tutti.

Giuseppe, il problema a mio avviso è la certezza della pena.
Non è ammissibile che chi uccide in maniera cruenta ed a sangue "freddo" stia fuori dopo qualche anno.
Un mio amico giudice, una sera mi disse che il fatto di dare 1 anno o poco più a degli assassini malati di mente sia stata una conquista della civiltà e del diritto. Il distinguere cioè se un uomo è pazzo o no.
Praticamente si perdona e si scagiona se uno è infermo di mente.
Io non sono affatto daccordo su questo, credo che chiunque uccida sia un pazzo.
Per non parlare poi di brigatisti impenitenti che escono e ricominciano o assassini recidivi che riprendono l'attività dopo essere stati scagionati, o altri che continuano a tessere la tela di omicidi dentro al carcere.

Certezza della pena si, pena di morte no.


http://storiagiornalismo.com

glassa Probabilmente Giuseppe ha ragione sulla disputa tra Ariano e Montecalvo.
Se così non fosse, vi chiedo, pur consapevole della libertà di espressione e pensiero, di ignorare anche per il futuro, eventuali post del genere.
Per quanto riguarda la pena di morte, sarebbe auspicabile che i Montecalvesi aderissero a qualche iniziativa concreta come quelle proposte dal propramma radiofonico "ZAPPING" condotto da Aldo Forbice.
http://www.radio.rai.it/radio1/zapping/view.cfm?Q_EV_ID=80286&Q_PROG_ID=107
http://www.radio.rai.it/radio1/zapping/view.cfm?Q_EV_ID=189462
Ricordo che Aldo Forbice citava le adesioni di gruppo come quelle di alcuni comuni italiani, capitanati dal proprio sindaco. Le iniziative hanno salvato delle vite umane.
Apprezzo molto le citazioni filosofiche e le relative spiegazioni; la cultura, se condivisa, cresce.

Saluti da Glassa

1953 E'evidente che l'amico generale è un " reazionario " che vive fuori dalla realtà,rimasto ai tempi delle Signorie, sia come eleganza espositiva sia come apertura mentale; ma vi è di più,lui pensa che Ariano possa essere considerata un concentrato di illuminismo filosofico per il solo fatto di contare anagraficamente qualche residente in più di Montecalvo.E'una logica "quantistica" tipica dei generali i quali pensano che se si schierano più truppe al fronte si vince la guerra;tuttavia,forse,in guerra può valere questo principio,non vale,invece, caro generale, relativamente alla intelligenza, cultura e simili che un soggetto può avere e acquisire a prescindere dal luogo dove vive.Però non vorrei affrontate un ragionamento troppo sapiente,sottile, correndo il concreto rischio di non essere compreso dal generale che ha una concezione pressapochista,qualunquista e stereotipata della vita e dei propri simili.Non me ne voglia caro generale,ma chi di spada ferisce di spada perisce!!

Sulla pena di morte ci sarebbe tanto da dire;mi limito solo a fare qualche riflessione sugli stati che la esercitano: non è un deterrente,è stato provato,esempio negli USA, che nonostante la pena di morte i delitti non diminuiscono,anzi;non dovrebbe essera data all'Uomo la scelta di togliere la vita ad un proprio simile:userebbe la pena di morte per eliminare i propri avversari;riconoscere all'uomo la potestà di decidere sulla vita altrui vuol dire "legalizzare" la morte;in questo caso la sostanza delle cose non cambierebbe,nel senso che un assassino(si veda il caso di Erba)toglie la vita "illegalmente" ad un altro,lo Stato toglie la vita "legalmente" ad un soggetto e,come è evidente,il risultato finale è lo stesso: annientamento della vita!!
Quindi assodato che la pena di morte non porta da nessuna parte perchè assumerla?è giusto punire,privare della libertà un assassino ma,per il solo scopo di evitare che uccida ancora e,non quindi,assassinare legalmente in modo che serva come monito per gli altri : è stato provato che non è così!!
saluti,

1953

Modificato da - 1953 il 11/10/2007 11:18:12

peter ma se qua ognuno penza sulu pe li c.... sui
e chi ci penza a fa ste cose lu sinnico o quacche assessore
nun ci pezate proprio

robinson
Io non sono affatto daccordo su questo, credo che chiunque uccida sia un pazzo.

Sono d'acordo con te Paolo.
Basta solo questo per non giustificare la pena di morte.
Ovviamente, sono pienamente d'accordo con 1953 che ha sintetizzato e chiarito la questione.
Penso che non tutti i frequentatori del forum hanno il tempo e/o la possibilita di leggere Beccaria, Bobbio o altri luminari, quindi se qualcuno ha le conoscenze la voglia e la capacità di sintesi potrebbe renderisi utile per la comunità introducendo e spigando qualche concetto.
glassa ha detto: la cultura, se condivisa, cresce. Probabilmente la citazione non è propio frutto del pensiero di glassa (almeno credo), però sono pienamente daddordo.
Fare di irpino.it non solo un "luogo" in cui si parla solo della festa della birra, credo sia auspicabile,anche se apprezzo molto anche chi parla di questo.
Per non innescare polemiche inutili, sono feliceche si parli della festa della birra o di qualsiasi altro argomento.

paolop Vorrei aggiungere che in Cina, Stati Uniti e Arabia Saudita si uccide di più che in tutte il resto del mondo.
In Cina in particolare si ammmazzano persone come mosche, mi sembra nell'ordine di decine a settimana. (Quelli dichiarati, dato che molti spariscono senza sapere più che fine abbiano fatto - Pensate ai manifestanti di Tien Ammen (non ricordo come si scrive, scusate).
In Cina si uccide con un colpo alla testa ed il costo del proiettile viene fatto ripagare ai parenti della vittima.
In Cina si condanna a morte per reati tipo frode fiscale, furti o errori finanziari. Molti, prima di essere arrestati dopo uno scandalo, si suicidano.
(Per esempio nel caso dell'aviaria e dei giocattoli pericolosi).
In molti paesi africani, con regimi mussulamni integralisti, si uccidono le donne adultere o giudicate tali tramite lapidazione: viene seppellita la donna e con la testa fuori dalla terra viene presa a sassate. Ricordo le battaglie di Forbice sulla radio di qualche anno fa riguardo ad Amina ed altre donne africane che, dopo essere state oggetto di violenza erano pure condannate!
Cose dell'altro mondo, da scuro medioevo.
Per non parlare degli Stati Uniti.

PS:
Scusate la crudezza di alcune descrizioni, ma credo sia importante far capire l'assurdità della pena di morte.

http://storiagiornalismo.com

Modificato da - paolop il 11/10/2007 11:46:09

amsorr Be', caro generale di Ariano, il sito si chiama con un semplice aggettivo: "Irpino". Si fosse chiamato con il sostantivo "Irpinia" se ne poteva pure e per assurdo discutere. Per ora questo nostro paesello appartiene all'Irpinia e finché gli arianesi non ci cancelleranno dalle patrie mappe (ma non credo che ci siano altri tuoi concittadini che la pensano come te e faresti molta fatica a reclutare dei proseliti per la tua campagna di sciocca vanteria persino in "chiazza"), be', finché ciò non accadrà, resteremo irpini pure noi, poveretti.

Molti montecalvesi e arianesi stanno, a volte, parecchio sacrificati in tanti posti del vasto mondo, ma che dei razzisti allignassero anche al confino dei nostri scassati paesi proprio non ci avrei creduto. Dico razzisti, perché i vanagloriosi campanilisti a volte si salvano perché fanno soltanto dello spirito, magari grossolano e di cattivo gusto, ma mai becero come le offese razziste.
Al contrario dell'Avv. non credo che non si debba prendere sul serio le sparate del generale qualunque sia il motivo che lo ha ispirato. Di stupidi disposti a seguire stupidi ce ne sono sempre in abbondanza... persino ad Ariano.
Come conclusione ti inviterei a rileggerti qualche testo di storia sulle capacità dei sanniti e della più piccola tribù irpina a collaborare in una delle prime leghe federate della storia della penisola. E per millenni.
Ciao, e non credere che ti si possa da parte nostra rispondere parlando male di Ariano e dei suoi abitanti. Molti montecalvesi sono stati formati nelle scuole arianesi e può darsi che conservino dei buoni ricordi dei loro professori.
Ciao. M. Sorrentino

vanni salve a tutti
a generale inutile rispondergli mi sono fatto solo un sacco di risate..
non è possibile che nel 2007 ci siano persone cosi..

«L'ergastolo è una pena che rende il nostro futuro uguale al passato, un passato che schiaccia il presente e toglie speranza al futuro… E' una morte bevuta a sorsi. E' una vittoria sulla morte perché è più forte della morte». Scrivono così oltre 300 persone condannate all'ergastolo e detenute nelle carceri italiane e si rivolgono al Presidente della Repubblica ed alla senatrice Maria Luisa Boccia, prima firmataria del disegno di legge per l'abolizione dell'ergastolo. E' un messaggio forte («siamo stanchi di morire un pochino tutti i giorni. Abbiamo deciso di morire una volta sola, le chiediamo che la nostra pena sia tramutata in pena di morte»), un grido di fronte al quale non si può girare la testa. L'abolizione dell'ergastolo, una pena che esclude per il condannato la prospettiva di una nuova vita, è questione da sempre al centro delle battaglie progressiste, è un obiettivo irrinunciabile di civiltà giuridica, è il cardine di quel "diritto penale minimo e mite" che solo può invertire la spirale perversa che si crea tra le urla scomposte del giustizialismo, l'emarginazione di intere fasce sociali, la negazione dei diritti e della speranza. L'abolizione dell'ergastolo si lega all'obiettivo del nuovo codice penale cui sta lavorando la commissione ministeriale presieduta da Giuliano Pisapia: un nuovo codice che mira alla riduzione dell'area dell'illecito penale ed alla riformulazione del sistema delle pene. Il Presidente Napolitano ha posto l'accento, nel corso della sua visita a Rebibbia sulla necessità di ripensare l'intero sistema sanzionatorio e di gestione delle pene, dando spazio alle pene alternative al carcere. Intervenire oggi sulla questione delle pene e del carcere è indispensabile. Il carcere è usato quale luogo di raccolta delle emarginazioni e della disperazione sociale, le politiche sulle droga diventano politiche repressive e producono nuova detenzione, il vecchio governo ci ha lasciato la terribile eredità dell'utilizzo abnorme del sistema penale e della detenzione amministrativa nei confronti dei migranti, la giustizia penale è sommersa dal proliferare dei processi resi necessari dal proliferare dei reati, la questione sicurezza distorce dati e fatti per creare un clima di allarme. Su questi temi si scherza col fuoco, ed il nostro dovere è quello di non inseguire i demoni creati dall'intolleranza e dall'irrazionalità. Bisogna invece chiamare la parte migliore della società e della politica a reagire all'oscurantismo per sostenere la giustezza e l'umanità degli obiettivi riformatori, creando convergenze ed avviando percorsi concreti di modifica legislativa. La battaglia abolizionista sull'ergastolo è una battaglia per l'affermazione di un principio costituzionale, quello della finalità rieducativa della pena, è una battaglia contro un trattamento inumano e degradante.

http://www.alanidelmiscano.it

IL GENERALE anche se mi avete cambiato la password per entrare non c'e' problema ho fatto un'altra iscrizione.
ma che bei paroloni. I peggiori delinqenti li ammazzerei tutti. Il signor vanni li vuole liberare dall'ergastolo. Un suggerimento perchè quando escono dal carcere non li inviti a casa tua
ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha ha mi sto scompisciando.

Admin Salve, caro GENERALE, la tua password non è stata cambiata.
Infatti, questo lo posso fare solo io amministratore del forum.
Ti posso assicurare che non messo "mani" al tuo account.
Ipotesi: sicuramente non la ricordi oppure hai aperto altri account e tra questi alcuni sono al momento bloccati.
In ogni caso , prima che avvenga il blocco di un account, ho sempre avvisato l'iscritto tramite email.
Quindi si evince, lo ricordo ancora una volta, che all'atto dell'iscrizione i dati che vi si chiedono devono essere esatti.
Questo per permettere, al medesimo di cui sopra, di riferire in privato con ogni iscritto.
Saluti.


robinson Ringrazio Vanni per avere prospettato la pena di morte da un diverso punto di vista. Sicuramente l'ergastolo può essere considerato una morte bevuta a sorsi, ne sono consapevole, però rimane comunque una pena detentiva e non una vera e propria condanna a morte.
A secondo dei punti di vista è anche peggiore ed è una tra le tante motivazioni esposte da chi è contro la pena di morte, accompagnata sempre dalla certezza della pena.
Io personalmente abolirei il carcere a vita ma mi batterei con i denti per la certezza della pena.
Grazie Vanni


avvbell Perdonate ma non capisco... Vada per l'abolizione della pena di morte, ma se aboliamo anche la pena detentiva a vita, in caso di stragi perpetrate per futili motivi (magari scannando anche qualche bimbo che si trova nei paraggi) che facciamo? Diamo 15 anni effettivi, come adesso? Speriamo nella redenzione? Illuminatemi.

Giuseppe Bellaroba.

DonnieBrasco Fate una ricerca giornalistica e andate a vedere cosa è successo da quando vi è stato l'indulto, quanti di quelli che ne hanno beneficiato hanno reiterato i loro efferati e sanguinosi reati, per cui mi chiedo e vi chiedo , vada per la pena di morte, vorrei vedere chi di noi non lo augura ad una "persona" che magari gli violenta e ammazza un figlio, ma abolire anche l'ergastolo vuole dire permettere a tutti di fare tutto....facciamo poco i perbenisti e i moralisti, pensiamo piuttosto che la nostra è una società allo sbando con gente che sono delle schegge impazzite e poi ci permettiamo pure l'indulto così di delinqurnti ne riversiamo per le strade ancor di più alla faccia delle forze dell'ordine che rischiano la vita per far rispettere la legge....

Concordo con Giuseppe, togliamo l'ergastolo ma a questo punto togliamo anche i carceri tantio a cosa servono?

Antonio Pappano

Il Vasco della Romagna

paolop E' vero Antonio, proprio ieri al telegiornale hanno detto che a causa dell'indulto i reati di questo anno sono aumentati parecchio e che buona parte degli scagionati sono presto ritornati dentro.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://www.armoniamusicale.com

michele Va bene eliminare la pena morte, però è anche vero che non è possibile che in un Paese che si definisce civile non esista una certezza della pena. E' possibile che chi commette un reato è visto come un eroe e il cittadino come l'imbercille di turno? Qualcuno mi può spiegare perchè? Io non riesco a trovare una spiegazione. Grazie

Michele Aucelli

1953 "Ob Torto Collo" questo è un problema con il quale dobbiamo rassegnarci a convivere;
Si è parlato molto di certezza della pena da un lato,e di abolizione delle carceri dall'altro;è evindente che le due questioni sono incompatibili tra loro:la certezza della pena presuppone che ci siano le carceri,altrimenti è una contraddizione in termini;d'altro canto,la certezza della pena ha due facce parti della stessa medaglia:per certezza non si deve intendere solo detenzione,ma anche e sopratutto certezza nell'infliggere la pena,cioè si deve condannare un soggetto su prove certe eliminando qualsivoglia ragionevole dubbio di innocenza;solo su questi presupposti,forse, poi, si può sviluppare un ragionamento sui metodi e sui fini delle carceri e sulla pena capitale.
Ce anche un'altro punto di vista che va segnalato sulla questione della certezza della pena intesa come concreta effettuazione della condanna ricevuta (Beccaria);ossia la moderna filosofia sulla detenzione è orientata a dare qualche possibilità di redenzione al detenuto che dimostri buona volontà e pentimento,cioè dare la possibilità di tornare libero perchè,in ultima analisi,si afferma,il fine ultimo è l'Uomo e non il carcere..anzi ha anche questo fine la detenzione:il pentimento il recupero dell'Uomo;
E' naturale che sotto questo profilo,bisognerebbe fare una distinzione dei detenuti,cioè capire chi è detenuto perchè ha commesso un errore suo malgrado e chi invece ha nel DNA la ferocia.la cattiveria di fare del male agli altri;
Chiudo con queste considerazioni..non vorrei annoiare i lettori,però vorrei lanciare una provocazione : è meno doloroso per un condannato essere detenuto a vita, cioè trascorrere 30\40 anni in carcere o,sul presupposto della certezza della colpa,essere giustiziato con la pena capitale?
Su questo penso che vada fatta una attenta riflessione.
saluti,

1953

paolop Il governo ha scarcerato, tutti quei detenuti, non credo per buonismo o filosofie o alti ideali.
Lo ha fatto perchè il detenuto costa molto allo Stato e perchè le carceri sono ultra affollate.
Chiedo agli esperti di diritto di questo forum cosa ne pensano dei casi in cui, ritenuto infermo di mente o semi-infermo l'accusato viene condannato a pochi anni anche dopo feroci delitti.

Al telegiornale di oggi un magistrato ha detto che la riabilitazione sociale del detenuto non può avvenire in pochi mesi di pena e propone di far scontare pene di pochi mesi in maniera alternativa al carcere.
Inoltre a detto che i tempi delle procedure penali sono molto lunghe e che la pena viene sancita dopo mesi, anni di processo. E che questo rappresenta uno dei maggiori problemi della magistratura.
Un sistema, insomma, da riformare...


http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
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Modificato da - paolop il 17/10/2007 13:41:08

MC Il 30 novembre è la festa della Toscana. Tale festività è stata istituita nel 2001, con apposita legge regionale, per ricordare l'abolizione della pena di morte, avvenuta il 30 novembre del 1786. Il Granducato di Toscana fu il primo stato al mondo ad eliminare la pena capitale grazie alla sensibilità, in tema di diritti umani, del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena.
Saluti, Mario CORCETTO


joe Il piccolo Tommy,il piccolo Samuele,donne uccise dagli ex mariti perchè incavolati per essere stati piantati,donne che ammazzano i propri figli per depressione,figli che ammazzano i propri genitori per soldi,bambini che subiscono violenza........no ragazzi la pena di morte è troppo veloce,io li farei soffrire e morire in carcere. Passi la pena di morte,ma l'ergastolo mi spiace quello no.....anche se do ragione ad Antonio,non so quale genitore a cui facciano del male al propio figlio non sia d'accordo sulla pena di morte. Salutoni a tutti.Antonella

avvbell Ma si... diciamocela tutta! Quando ti trovi di fronte un pezzo di merda che dopo aver scontato i suoi buoni 4 annetti di carcere, esce e ti fa fuori una intera famiglia per futili motivi di precedenza stradale, chi non penserebbe che è meglio toglierselo definitivamente dalle palle con una bella iniezione letale?

Giuseppe Bellaroba.

paolop Beh, diciamo che l'Uomo si distingue dalle "bestie" proprio per la sua capacità di andare oltre il puro istinto di rabbia e di vendetta.

Il perdono rappresenta uno dei più alti e profondi sentimenti e concetti dell'umanità ed in particolare del Cristianesimo.
Non voglio fare il "puro" o il "santo" ma è il controllo della rabbia e della risposta alla violenza che ha portato l'uomo un pò più avanti nella civiltà.
Gandi è riuscito con la non violenza lì dove avevano fallito le armi.
Cristo è un chiaro esempio di perdono e di non-violenza (porgi l'altra guancia).
La mentalità "occhio per occhio, dente per dente" è stata ed è una delle idee che ha sparso più sngue nella nostra storia. Pensate ora ad ebrei e palestinesi.

Da parte mia dico semplicemente di punire duramente i "cattivi" della società, gli assassini, ma cerchiamo di non diventare come loro, usando il loro stesso comportamento.
Cerchiamo poi di capire il background familiare o ambientale dell'assassino, le condizioni che lo hanno portato a compiere delle gesta cruente.
Ogni uomo nasce "puro", ma se gli capita un genitore violento o se per disgrazie si ritrova nella delinquenza, o se ha subito dei profondi torti...

Questo non significa "giustificare" gli assassini, ma capire le cause-effetto che lo hanno portato a compiere gesti efferati. Ecco allora che anche il "mostro" diventa un "uomo".

Ripeto ancora, per non essere frainteso, che le pene comunque devono essere dure e garantite, ma non parliamo di iniezioni letali o di linciacci o di impiccaggione o di sedia elettrica o camera a gas o lapidazione.

Il tutto sono solo mie opinioni.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/politica.html

avvbell C'è poi un altro aspetto da tenere in considerazione: ogni società che si rispetti deve in primo luogo tutelare la sicurezza e l'integrità fisica dei suoi membri, altrimenti si intacca il concetto stesso di esistenza della società. Rectius : quando ci si trova di fronte a casi conclamati di soggetti con grave tendenza a delinquere, plurirecidivanti, rispetto ai quali gli svariati tentativi di recupero non hanno sortito effetto alcuno se non quello di provocare altre morti di innocenti, è INDISPENSABILE evitare che quel soggetto torni a mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. E' chiaro che non parliamo di casi patologici che vanno trattati con terapie medico-assistite o con misure di sicurezza la cui applicazione è conseguenza di una accertata incapacità di intendere e volere. Ci riferiamo a casi di delinquenza pura (magari determinata, come dice Paolo, dal contesto sociale nel quale il soggetto è vissuto o giù di lì...) ma pur sempre di CATTIVERIA fine a stessa, perchè in altri termini di quello di tratta. Allora, a mio modesto avviso, le soluzioni per proteggere il contesto civile da questi soggetti, ponendoli in condizione di non nuocere ulteriormente, sono due (e non di più): o collocarli stabilmente (meglio sarebbe dire : PERENNEMENTE) dietro due solide sbarre, magari sorvegliati a vista ed in condizioni di vita dignitose ma non certo ludiche (i relativi costi è giusto che siano sopportati dai cittadini se non altro perchè l'interesse da salvaguardare è preminentemente loro) oppure sopprimerli in maniera indolore e senza lasciare spazio ad istinti di vendetta o alla spettacolarizzazione della morte. Esclusa questa seconda soluzione per motivi strettamente etico-religiosi (cfr.: le argomentazioni così bene esposte da Paolo nel suo post precedente) non rimane che la prima. Queste le mie considerazioni. Un abbraccio.

Giuseppe Bellaroba.

elda questo discorso viene citato parecchie volte ultimamente...e le mie frasi sono le stesse...è vero quando le persone dicono che non bisogna mai ripagare con la stessa moneta,ma in una cella non impari a riflettere sugli errori ma anzi in certi casi,l'uomo,non vede l'ora di ritornare a combattere...coloro che uccidino bimbi,coloro che violentano e poi dopo uccidono perchè devono continuare a vivere?per me devono morire,non si meritano di vivere...credo di avere già dato una risposta alla vostra domanda sono favorevole alla pena di morte ma solo a coloro che selo meritano veramnete!!!!!!!!!

elda d'oro

MC Opinioni nobilissime e pienamente condivisibili, caro Paolop. Anch’io credo che la civiltà sia innanzi tutto negazione della violenza. Anch’io sono convinto della fondatezza della cosiddetta teoria dei condizionamenti, di cui anche le reazioni di chi ha perso un congiunto sono figlie. Però la collettività, pur avendo il sacrosanto diritto di vedersi tutelata, deve rispondere con atti di civiltà. E la pena di morte, anche secondo me, non è civile. E nemmeno dissuasiva, almeno a vedere le statistiche sulla criminalità nei paesi in cui vige.
Tutt’altro discorso è la cosiddetta effettività della pena. Sono convinto che non sia impossibile individuare un modo concreto per punire anche i più efferati delitti. Trenta, venti anni di carcere effettivo, senza sconti e abbuoni, senza la possibilità di scorciatoie, non sono proprio una cosa da poco. E, con buona probabilità, efficaci per il recupero del condannato: tanti di noi hanno conosciuto montecalvesi omicidi - che non cito per rispetto - i quali, dopo aver scontato la pena, sono tornati cittadini modello, che hanno passato il resto della loro vita conducendo una esistenza normale fatta di onesto lavoro.
Quindi vanno bene le pene severe e scontate effettivamente ma, per favore, non parliamo di pena di morte!
Saluti, Mario CORCETTO.


sonia
quote:
Dal corriere della sera :

secondo gli investigatori le violenze sarebbero andate avanti per 2-3 mesi
Napoli, violenza a bimba: fermato parente
La piccola, 4 anni, era morta sabato, per soffocamento, a Crispano. Le analisi hanno mostrato le violenze....


PENA DI MORTE?
SUBITO! SENZA NEANCHE PENSARCI DUE VOLTE!!!!

1953 E' deprecabile quello che ha fatto questo soggetto nel napoletano,abusando della nipotina di quattro anni...cristo santo ma cosa si può vedere in un corpo acerbo di quattro anni!!??
E' su questo che bisogna riflettere,va da se che qui non parliamo si sesso nell'accezione comune del termine,ma di soggetti malati che evidentemente non sanno quello che fanno o che comunque non hanno la capacità di gestire,con la propria volontà, tale malattia.La soluzione?non saprei!! si poptrebbe proporre la castrazione e/o rinchiuderli per non fare arrecare danno.
Sulla vicenda del soggetto che ha abusato della nipotina,non si capisce bene,perchè i media danno informazioni diverse,però pare che fosse dichiaratamente malato di mente.Perciò qui la responsabilità cade sui genitori che hanno lasciato la bambina incostudita con un diversamente abile.
D'istinto verrebbe da dire applichiamo la pena di morte su questi soggetti;ma sarebbe come a dire applichiamo la pena di morte sui bambini,su chi non ha la capacità di intendere e di volere ect.ect.
Certo chi subisce violenza,o i parenti non hanno dubbi al riguardo:pena di morte!!
Ma le cose non si risolvono così,nel caso di specie,ripeto,la responsabilità è dei genitori che non hanno vigilato sul minore.
E poi,attenzione, non dimentichaimoci che legalizzare la pena di morte vuol dire, anche, dare uno strumento in mano al potere costituito che potrebbe utilizzarlo, anche, per scopi diversi da quelli che la gente comune pensa.
saluti,

1953

glassa I casi come quello della bambina di quattro anni di cui fa riferimento 1953 fa quantomeno accapponare la pelle. Genera nella mia persona un forte senso di responsabilità sull'accaduto e mentalmente mi pongo questa domanda:"io cosa posso fare per evitare o almeno limitare il verificarsi di episodi simili?"
A oggi, e forse anche nel prossimo futuro non so darmi una risposta, ma spero che mi verrà in mente qualcosa, nel mio piccolo, che possa fare.
Ho accolto il suggerimento di Robinson di leggere "Il silenzio dell'innocenza" di Somaly MAm. Ho iniziato a contribuire economicamente al progetto di Somaly Mam, rivolto proprio ai bambini oggetto di violenze.
In effetti Robinson, a ragione, metteva in guardia il lettore per il contenuto del libro. Il caso della bambina del napoletano a confronto delle violenze sui bambini di cui parla Somaly Mam, di cui lei stessa da bambina ne è stata vittima, è come una goccia in un oceano di crudeltà che l'uomo in quanto essere dotato di ragione è incredibilmente capace.
Sono del parere che certamente non è con la pena di morte che diamo una soluzione al problema.


1953 E' proprio la ragione che fa la differenza,ossia la capacità razionale,la cognizione oggettiva di capire ciò che stiamo facendo con la consapevolezza quindi deliberata delle conseguenze sul destinatario delle nostre azioni.
La dove sussiste questa capacità cognitiva si può anche discutere,come estrema ratio, di applicare la pena capitale, se non altro per difendere eventuali vittime future;però aggiungo, che garanzie possiamo avere che non venga tolta la vita ad un innocente,ad un dissidente,ad un avversario politico ectt.ectt?
Proprio per questi rischi "fisiologici" oggettivi che bisogna avversare la pena capitale.
saluti


1953

Modificato da - 1953 il 25/10/2007 11:36:50

paolop Credo che quando si parla di violenze a minori o in generale, escano fuori allo scoperto solo una piccola percentuale di quelle che effettivamente accadono.
Purtroppo la stragrande maggiornza, mi sembra oltre il 90%, avviene nelle mura domestiche! (Parenti stretti e genitori!)
E' un argomento molto triste che fa rabbrividire, ogni volta che escono notizie del genere al telegiornale.

Per quanto riguarda la pena capitale vorrei dire che è da escludere dalla faccia della Terra, non solo come dice 1953 per evitare di condannare innocenti e di strumentalizzarla, ma anche per dei principi di umanità, civiltà, spiritualità eccetera...

Altre considerazioni spicciole:

Se uno ruba, lo Stato non deve derubarlo.
Se uno fa violenze, lo stato non deve violentarlo
Se uno uccide, lo Stato non deve ucciderlo

Lo Stato, in poche parole, non deve comportarsi come un delinquente o un assassino, anche se per "fare giustizia".

Lo Stato dovrebbe soprattutto prevenire ed educare, non solo condannare.

Perchè la polizia e gli assistenti sociali, in molti casi hanno snobbato le denuncie a persone pericolose che hanno poi commesso delitti preannunciati se non addirittura stragi?
Poi però, a delitto commesso, ci si meraviglia e si chiede il patibolo per mettere la coscienza a posto.

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Modificato da - paolop il 25/10/2007 12:11:25

sonia in molti casi si condanna qualcuno senza che ci sia l'ammissione di colpa (franzoni) e sicuramente non avremo mai la certezza che quella condanna sia stata inflitta ad un colpevole o ad un innocente, ma almeno nei casi più gravi dove le prove e le confessioni ci sono, nemmeno per un istante bisogna tentennare su quale pena infliggere. Già è vero, forse con la pena di morte non si risolve nulla perchè le violenze continueranno ad esserci, ma almeno togliamo di mezzo un aguzzino per volta! Quell'orco in provincia di napoli, quando ha cofessato non ha mostrato nemmeno segni di pentimento!!! Scusate la durezza ma certi fatti li trovo davvero sconvolgenti e non posso immaginare che con una dichiarazione di intendere e di volere la passi liscia o quasi. Secondo le pene dure ci devono essere quantomeno per dare un pò di giustizia alle famiglie delle vittime.
Non ho letto il libro di Somaly Man, ma credo che se lo leggessi mi si "aggroviglierebbero le budella"!

1953 Essere dei " puro sangue ", passionali, è bello affascinante perchè si affrontano le cose,la la vita, sempre con una carica emotiva travolgente;però queste caratteristiche bisogna spenderle per le cose positive,per l'amore ect,non quando,secondo me,è doverosa la riflessione,altrimenti l'effetto è peggiore della causa!!
saluti,

1953

paolop Ecco, a pochi giorni di distanza dal mio post, proprio un gravissimo caso e addirittura a poche centinaia di metri da casa mia.
(Non è che ho dei poteri paranormali?)
A parte gli scherzi che in questo argomento sono proprio fuori luogo...

Sto parlando del caso della sparatoria a Gu1don1a, dove uno squilibrato che lo stato aveva licenziato e che non avrebbe dovuto avere neanche una fionda, munito di un arsenale da Rambo, ha sparato su bambini e persone disarmate che lo invitavano alla calma.

Vedete?, proprio quello che dicevo:

Ora si grida all'assassino, e magari si richiede pure la pena di morte.
Ora che è troppo tardi.
Ma dove era lo stato quando questo tizio si armava fino ai denti tramite certificati di porto d'armi intestati alla sorella o tramite amicizie varie.

Dove erano gli assistenti psichiatrici o sociali che hanno permesso che questo individuo, perseguitato da demoni, maturasse un odio feroce verso il mondo?

Pensate che la sua abitazione è di fronte e ripeto, di fronte al CI M di Gu1don1a, vale a dire al Centr0 di salute m3ntale della asl.

Incredibile,ripeto ancora, incredibile...
E' stato permesso tutto questo...Una tragedia annunciata e prevedibile, come tante altre: troppe.

Non chiediamo la pena di morte, ma chiediamo che lo stato funzioni.


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