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 La parte più bella di Montecalvo

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R I V I S U A L I Z Z A     A R G O M E N T O
paolop Vorrei sapere secondo voi quale è la parte più bella di Montecalvo (Architettura, piazza,via...)
Per me il corso (Piano) e la pineta ( anche se peggiorata)
Mi piace molto anche la "nuova" Piazza di san Pompilio.
La vista più bella è, secondo me, quella da San Pompilio verso la pineta.

Per voi?

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/politica.html

avvbell Per me la parte più bella di Montecalvo è... il fondoschiena! Scherzi a parte, voto per Corso Umberto I (tratto Radio Ufita - Piazza S.Pompilio). Saluti.

Giuseppe Bellaroba.

paolop
quote:
voto per Corso Umberto I (tratto Radio Ufita - Piazza S.Pompilio)

Immagino per la visuale verso Ariano...

...mi sembra che li sotto ci sia il cosidetto "Fosso Palumbo" o no?

Ciao

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/politica.html

avvbell Ci sono anche splendidi palazzi antichi (es: il portale De Cillis, i palazzi in piazza S.Pompilio, il palazzo del notaio etc.), la strada in porfido, scorci del castello ducale e vicoletti che vi conducono, veduta aperta sul trappeto e sul fosso.... Una bella passeggiata.

Giuseppe Bellaroba.

paolop Volevo ricordare anche l'Oasi, uno dei posti più belli di Montecalvo.
Devo dire che, a livello di paesaggi, il nostro paese non ha nulla da invidiare a nessun altro.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/storico.html

elda la parte più bella di montecalvo?per me tutta,ogni posto,ogni angolo del paese ha qualcosa da dire del passato,ogni rovina ha un qualcosa di particolare...montecalvesi non fate decadere del tutto montecalvo sarebbe una tristezza!!!

elda d'oro

Chiara79 Il Piano e la Pineta;)

folletto il centro storico

sonia Via Dietro Corte - panorama di Montecalvo (pineta, oasi, s.pietro ecc.) dall'ingresso del Castello.

1953 La parte più bella..forse è quella....no,anzi è quell'altra, dalla quale si vede...no....non si vede più ...ho capito è sicuramente quello scorcio attraverso il quale....non,non neanche quello.
A parte questo jumor burino,la parte più bella è quella dove ognuno di noi è nato..è questo il motivo il quale rende,potrebbe rendere, non bello ma interessante un posto...se non altro perchè è li che è venuto al mondo.
Montecalvo si salva parecchio perchè offre ottime vedute panoramiche, perchè "disteso" sulla schiena del monte,anche se poco verdi...specialmente d'estate, girando lo sguardo da sopra il castello,le vedute sono pressochè desolanti,aride.. si ha la stessa sensazione delle dune del deserto.
Dal punto di vista storico e archietttonico, tolto il castello e qualche vecchio caseggiato "signorile" dei tempi che furono non vedo altro.. sulla pineta stendiamo un velo pietoso...anche le vecchie viuzze che da piazza S.Pompilio portavano su alla Chiesa di S.Maria e al castello sono state rovinate con costruzioni o riparazioni moderne di quella case diroccate dal terremoto, le quali andavano si recuperate,ma per l'appunto rispettando il disegno originario : ma si sa che a montecalvo amano il moderno..tutto ciò che è antico e visto come vecchio da distruggere.
Perciò,per me ha un valore perchè li sono nato ma di bellezza,nel senso tipico di questo termine,francamente, faccio fatica a travarla.
saluti,

1953

amsorr Spero di non offendere nessuno dei compaesani descrivendo quanto più obiettivamente possibile le mie impressioni estetiche di Montecalvo
Credo che gli aspetti migliori siano le visioni da lontano quando si scorge allungato tra la cima della Pineta e il palazzo ducale, appena si esce da Buonalbergo, o lo si vede allungato nell'altro senso da Tressanti, o, appena in un lampo, tra le case nuove della curva Sopra Pagliaro. Meglio ancora quando lo si vede sullo sfondo dell'Alta Irpinia dalla cima di monte Calvello di Casalbore, così perso tra colli e monti addolciti dalla lontananza. Se si combimano queste visioni con i tramonti o le albe l'effetto può essere addirittura esaltante.
Ma quando si arriva alle porte del paese? Piazza Pappano offre subito l'orrore capitato al palazzo De Juliis, con a fianco un palazzotto rivestito di maioliche da bagno; il Piano è un allineamento di ricostruzioni caotiche, dis-allineate, e pericolose per passanti e mezzi, con spiazzi non ricostruiti e porte di ferro da garage. Con invenzioni di stili da parte degli ingegneri e gli architetti paesani inauditi, nonché nel mondo, neanche in Irpinia (certi cornicioni di cemento come bunker, motivi a croce di Sant'Andrea, cornicioni che suggeriscono riquadri di televisori, ecc). L'altro ingresso da Ariano ti offre subito la facciata del convento con un display elettronico scorrevole, sul tipo di quelli delle stazioni ferroviarie o degli aeroporti. La statua di San Pompilio esemplato sul David michelangiolesco...
Si salverebbe Piazza San Pompilio se non fosse diventato un deserto. Del palazzo del Santo non so che dire.
La piazza di Sotto e qualche ruva che portano a Santa Maria si salvano per qualche portale di pietra. Santa Maria è bella soltanto nell'interno, del palazzo ducale già iniziato con dei falsi clamorosi e con la prospettiva di un carico in calcetstruzzo che potrebbe far esplodere i muri vecchi già in passato rinforzati da controscarpe non so che dire. E la famosa piazzetta del Carmine con una rugginosa struttura per handicappati, la vasca sempre senz'acqua e le aiuole coperte di carte sporche?

Le visioni del Trappeto a partire da Piazza Carmine e sino ai ferri sotto il palazzo De Cillis suggeriscono solo l'abbandono colpevole, l'immondezzaio a cielo aperto, e la voglia di voler far scomparire un certo passato umile di cui ci si vergogna. Invece, per me, i migliori perché veri montecalvesi legati alle tradizioni, tutti partiti, abitavano lì.
Le poche cose belle sono alcune facciate antiche sgretolate nella parte alta del paese e qualche portale, ma da esaminare fuori del contesto, cioè fuori dal quadro.
Perché è avvenuto questo? Non si è saputo ricostruire il centro storico permettendo alla gente che vi abitava di rimanerci, riutilizzando i materiali di pietra di Casalbore, i poggetti con la scala esterna per raggiungere il piano superiore, le cantine, gli embrici e i cantoni di pietra. Altri paesi l'hanno saputo fare. Basta andate a Savignano, Castelfranco, Faeto, Greci, Buonalbergo, ora anche il "Sauco" di Ariano, per accorgersi che si sarebbe potuto fare. E forse si potrebbe ancora fare.
Be' amici, chiudo e speriamo bene per me quando ricompaio in paese.
Io per mio conto vado sempre a vedere i tramonti (quello verso la Dormiente e i lontani monti del Molise) o a girare nel nostro territorio per scoprire qualcosa del passato anche lontanissimo e soprattutto per parlare con gli abitanti delle contrade. Anche se, per la verità, non è che neanche lì le case siano un granché. Guardatevi intorno nell'andare a Corsano.
Montecalvo non può attirare se non quelli che avendo amici e parenti sappiano e abbiano la voglia di scoprire i paesaggi interiori dell'uomo: una certa ironia, uno sprezzo a volta allegro nelle disgrazie, il coraggio di andarsene quando proprio si hanno le scatole piene.
Io personalmente ritrovo questo paese perduto soltanto durante qualche festa paesana specialmente a Corsano (lì sì che si saputo restaurare la chiesa)), quando,prima timidamente, e poi sempre più spensieratamente, si balla, si beve un po' del vinello asprigno e si ritrova qualche accento e qualche battuta nel vecchio dialetto sconosciutissimo appena oltre Tressanti o il Miscano.
A Paolop dico che una cosa è amare il luogo dove si è stati felici nell'infanzia o nella giovinezza, un'altra guardare con occhi spassionati il caos che noi tutti, mi ci metto anch'io, abbiamo saputo creare sul nostro cucuzzolo.


Modificato da - amsorr il 22/10/2007 19:35:35

paolop Amsorr, non esageriamo nel parlare di caos e cerchiamo di vedere anche i lati positivi del paese, non di cercare e trovare solo quelli brutti, che comunque ci sono.
Come detto anche da 1953 e da tanti altri i paeseggi di Montecalvo sono molto belli, ma devo dire che per esempio a me piace la "nuova" Piazza San Pompilio (ormai rifatta da vari anni), e le nuove pavimentazioni di alcune strade (Via Roma e altre). Anche la chiesa del piano mi piace come è stata rifatta dentro.
E' vero che spesso la bellezza sta nell'occhio di chi vede, ma spesso anche la "bruttezza" risiede nello spirito di chi guarda.
E' comunque vero, come dici, che Montecalvo porta ad una interiorizzazione, scusate la brutta parola, e trovo questo molto importante soprattutto per chi viene dalle metropoli.
Per quanto riguarda i Palazzi "signorili" di Montecalvo vorrei ricordare il grande Palazzo Caccese in piazza San Pompilio, che da ragazzino ho avuto modo di visitare e che è stupendo.
Mi sono molto rattristato, nonostante la musica assordante, la sera della Festa di San Pompilio, vedere il palazzo completamente chiuso e "ammuffito".
E' un palazzo molto importante che andrebbe rivalutato come anche il famoso trappeto.
Un'altra cosa che spesso mi chiedo, riguarda la storia del campanile di Montecalvo, caduto, e mai più rialzato, nel terremoto del 1980.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/storico.html

amsorr Caro Paolop,
con garbo, ma voglio farti notare che in fondo mi dai ragione limitandoti a rilevare come bello soltanto il palazzo Caccese. Ma se anche quello è in abbandono!
Io sono giunto alla constatazione che il nostro paese non è "il più bello" tra quelli limitrofi (dove dunque esistono più o meno le stesse possibilità economiche, le stesse professionalità, lo stesso gusto di vantare il proprio luogo nativo, ma evidentemente una diversa sensibilità per gli spazi e i luoghi comunitari) dopo aver dovuto ingoiare dei rospi. Cioè dei giudizi espressi con molta misura da parte di persone alle quali avevo decantato il nostro paese, ma tutti concordi nel dire che uno lo visita volentieri ma non per vedere vie, case o edifici belli. Tra i miei parenti americani (di terza e quarta generazione), tra alcuni amici dell'Alta Irpinia venuti a farmi visita, tra i pareri di amici dei paesi della Valle del Miscano il giudizio più benevolo è stato sempre quello: il paese non ha cancellato ancora le ferite del terremoto e sembra un perenne cantiere di mille cantieri, dove ognuno dei geometri, degli ingegneri o degli architetti procede senza badare al contesto che circonda la sua singola pretenziosa opera. Però il terremoto ultimo c'è stato nel 1980, cioè ventisette anni fa! E di soldi ne sono arrivati parecchi, o no? Tutti questi miei ospiti però sono rimasti contenti di noi come gente e un ragazzone americano addirittura entusiasta del nostro modo di fare e di rapportarci con gli altri e con la vita. Una bella soddisfazione, no? e credo sincera perché non sollecitata minimamente da me. Pensa, che il ragazzone americano fece stampare le sue impressioni sulla gente del paese per un Natale o le regalò ai parenti di laggiù. Ma, poverino, non accenna minimamente all'aspetto del nostro paese.
Io ho il vizio di tenere gli occhi aperti e credo che la bellezza o la bruttezza di un luogo bisogna ottenerla dall'impressione generale che esso suscita e non dai singoli particolari. E se certi particolare sono orribili ( la cappella verso Corsano, la chiesetta della Malvizza, il bunker con aperture per gli obici o cannoni della Croce, ecc.) essi hanno l'effetto dirompente di cancellare e far presto dimenticare altri aspetti normali o graziosi. Ripeto, il nostro centro storico è il luogo dell'abbandono e della malinconia. Questi due sentimenti fanno soffrire, credimi. Nel dirti perciò che io li provo sempre quando sento risuonare nel silenzio i miei passi sui vasoli delle vie di quella zona, aggiungo che non mi consolo affatto sentendomi un po' una specie di romantico in ritardo che rifletta sul tempo che passa vorace sulle nostre umane cose.
L'amico Angelo Siciliano scrive spesso sull'abbandono del centro storico. Forse qualcuno dovrebbe cercare i suoi scritti e rifletterci sopra.
Tu ami Montecalvo e ti fa onore. Ma se si ama un posto bisogna darsi da fare per non farlo decadere, cercare di trovare soci in un'impresa che faccia invertire questa tendenza autolesionistta.

Una domanda ingenua: esiste anche a Montecalvo una commissione di estetica presso l'amministrazione comunale?

Modificato da - amsorr il 23/10/2007 11:43:55

paolop Su tante cose che hai detto, caro amsorr devo dire che hai ragione...
Vorrei aggiungere,poi, che a me ogni pietra o rudere o cantiere di Montecalvo mi lancia migliaia di ricordi ed emozioni, anche se di per sè brutta.
Ti faccio un esempio, che può sembrare ridicolo, ma che mi fa riflettere.
Quando ero bambino alla croce, c'era un cantiere, un palazzo in costruzione di cui avevano fatto la struttura.
Ora a distanza di trenta-quaranta anni hanno fatto qualche altra colata di cemento, un po timida e praticamente è ancora un cantiere.
Questo da un lato mi fa riflettere e chiedermi ma perchè sto palazzo non lo finiscono mai?
E, quasi incosciamente, mi sembra, piacevolmente, come se il tempo non sia passato.

Diciamo che a livello di tutela architettonica e urbanistica Montecalvo non eccelle.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/storico.html

Modificato da - paolop il 23/10/2007 12:48:44

amsorr Caro Paolo,
avevo già deciso di considerare chiuso il breve scambio di opinioni sull'argomento da te proposto (in altre parole: caduto miseramente perché forse ritenuto scocciante dagli altri corrispondenti), quando mi è giunto a casa il bellissimo studio monografico dell'arch. FEDERICA BELLUCCI "Il quartiere Trappeto nel centro storico di Montecalvo Irpino: tra radici e futuro", pubblicato sul n. 7, Anno Secondo, giugno 2007, della rivista "Disputationes Pompilianae".
Lo considero ottimo e una buonissima base per suscitare l'interesse, se non la volontà ad agire, intorno a questa nostra culla d'origine così ignominiosamente trascurata da noi montecalvesi,
Io sono abituato a vedere cadere nel nulla tanti stimoli che alcuni dei nostri migliori compaesani ogni tanto lanciano come semi di grano sull'ingrato suolo nativo, con l'intento di far diventare più bello, più importante, più ammirato il nostro paese.E, mi ci metto umilmente anch'io, personalmente ancora non rinuncio a intervenire su questi argomenti sperando che la tendenza si inverta una buona volta presso i nostri compaesani forse in altre importantissime faccende (unicamente private, però) affaccendati, come si dice banalmente.
Questa pubblicazione merita che si parli anche in questo spazio del Forum del Trappeto e del suo destino, sulla scorta delle documentatissime e delle ricche fonti informative messe a nostra disposizione.
Per parte mia non so proprio che cosa possa fare da lontano, ma voi che state lì perché intanto non lanciate l'idea di una conferenza su questo argomento invitando a parlare proprio questa gentile studiosa compaesana? Altre volte ho detto che a Montecalvo vi sono molte salette per conferenze le quali però non vengono se non raramente utilizzate.
Chiudo sperando che se si vuol fare soltanto la minima parte di ciò che nello studio della Bellucci viene proposto, si cominci almeno con il ripulire il Trappetto dalle immondizie che i nostri paesani vi scaricano dall'alto: almeno avremmo subito a disposizione una serie di ruderi circondati da vegetazione spontanea nella quale poterci aprire percorsi senza doverci tappare il naso o inciampare in cose immonde.
Ciao,
Mario Sorrentino

paolop Caro Mario (permettimi il tu),
purtroppo noi italiani siamo famosi al mondo per come consideriamo la cosa pubblica.
Forse perchè il nostro è uno stato unito relativamente giovane, rispetto a Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti e via dicendo, o forse perchè l'aria mediterranea rende pigri, svogliati, o forse per chissà quale recondito motivo noi della penisola siamo più attaccati a noi stessi ed alle nostre famiglie piuttosto che alle cose comuni, statali.
sta di fatto che quello che accade a Montecalvo, e cioè un menefreghismo verso i valori culturali, architettonici e urbanistici tipici, avviene anche nel resto della penisola, dove si interviene solo quando non è possibile fare altrimenti.
A Roma per esempio, reperti di valore inestimabile (catacombe, stanze sotterranee, statue, mosaici...) si trovano solo quando si scava per una metropolitana o per costruire un centro commerciale.
Vabbe, senza lamentarci troppo, butto altre idee sul fuoco per cercare di smuovere un po di informazione sul nostro paesello.
Già so che non accadrà nulla, dato che ad ogni seme che si cerca di gettare nel terreno, si ottiene solo il nulla o polemiche.

Dicevamo del trappetto, giusto?

Metto a disposizione tempo e danaro per pubblicare un sito dedicato al trappeto contenente informazioni, storia, disegni, video, audio...
Basta che qualcuno mi mandi il materiale anche in stato rozzo, ed io lo impagino, lo organizzo e lo promuovo nel mondo, con il suo nome vicino.

Questa estate ho raccolto dei video qua e la sul paese e su qualche evento, grazie a Angelo Corvino e a me stesso e pian piano li sto pubblicando.

Vedrai caro Mario che riceverò il nulla, e che se voglio pubblicare qualche video o materiale su Montecalvo dovrò andare di persona con la videocamera al paese o scrivere i contenuti da solo.

Una legge socio-commerciale dice che lo scopo della società è cercare di costruire il meglio ed il benessere per un numero più grande possibile di persone, e che le aspirazioni del singolo si devono adeguare al bene ideale collettivo.

Tuttavia, questa legge è superata da quella migliore che afferma che si devono realizzare sia le aspirazioni individuali quanto quelle collettive allo stesso tempo, senza conflitti, ma in armonia tra loro.

Il fatto è che in Italia si pensa in generale di più agli interessi individuali, senza pensare alla collettività, (in genrale).

La soluzione, ripeto, è curare i propri interessi ed al tempo stesso quelli collettivi.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/scienza.html

KIKKA anche se non abito a montecalvo la parte piu bella è la casa di mai nonna...oltre a qusto la piazza di san pompilio...

MC Scusate, ma alcuni commenti letti sull’argomento mi fanno ricordare quelli dei dipendenti della mega ditta, di fantozziana memoria, che, costretti dal mega direttore a partecipare al dibattito dopo la visone del film “La Corazzata Potemkin - di S. M. Eisenstein”, si scervellavano per trovare giudizi profondi sulla pellicola e mostrare, quindi, che l’avevano compresa ed apprezzata. Così fiorivano commenti del tipo: quello che più mi ha colpito è stato “L’occhio della madre”, a me “il montaggio analogico”, a me “gli stivaloni dei soldati”, io ho trovato straordinaria la scena “della carrozzella col bambino”…e così via fino a che il mite ragionier Fantozzi, inviperito per non aver potuto vedere una partita della nazionale trasmessa alla stessa ora del film, distrugge un mito con un epiteto sgorgante dal cuore: “la corazzata Potemkin è una c… pazzesca!” Ricevette per questo 90 minuti di applausi da parte dei colleghi!
Per tornare all’argomento, io mi dico pienamente d’accordo con Sorrentino: Montecalvo è bello se lo guardi da lontano, da Casalbore, da Buonalbergo, da Tressanti, da Pagliaro. Diventa addirittura irresistibile se lo guardi da Roma, da Bologna, Milano, da Losanna o da Sidney. Ma se lo vedi da vicino, oggettivamente, non è che colpisca proprio per la sua armoniosità architettonica, per i suoi angoli verdi, per il suo arredo urbano, per la pulizia delle strade, per la razionalità delle realizzazioni.
Se il centro storico si presenta alla vista del visitatore come un’accozzaglia informe di case vecchie e case nuove (quest’ultime riparate o ricostruite senza riguardo per nessuno, nemmeno per la decenza) nemmeno quelle zone nate ex novo, come S. Pietro, Bagnuolo, il Serrone, Frasciniello, Fontana della Terra - dove si poteva fare tutto nel migliore dei modi, per la mancanza assoluta di vincoli conservativi - hanno le sembianze di un posto civile, razionale, pensato, se non per la bellezza, almeno per la comodità di chi deve viverci. Infatti, dove sono i parcheggi? Dove le vie larghe? Dove i marciapiedi? I viali alberati? I giardini pubblici? Gli spazi che sembrino solamente tener conto di quelle che sono le esigenze della cosiddetta urbanistica commerciale?
Sarei tentato di concludere come Fantozzi, ma me ne astengo, perché anche da Firenze, vi assicuro, il panorama montecalvese è veramente incantevole!
Saluti, Mario CORCETTO


Modificato da - MC il 02/11/2007 16:19:06

paolop Dove sono i semafori?
Dove sono le tangenziali?
Dove sono le file di lamiera interminabili?
Dove sono i delinquenti?
Dove sono sterminate aeree di cemento e asfalto senza una pianta?
Dove sono gli assassini?
Dove è il sano smog cittadino che si vede a 40 km di distanza sulla propria città?
Dove è il caos all'uscita dei caselli per andare nei centri di commercio?
Dove sono i cassonetti bruciati?
Dove è il rumore dei tram o delle code di auto 24 ore su 24?

Potrei andare avanti ancora per molto e molto....

Pensate che nella città eterna è stato costruito anni fà il famoso "serpentone", un edificio lungo 2 km, ripeto 2000 metri, il cui architetto si è suidìcidato. Il serpentone di Corviale ha cambiato addirittura il clima di Roma, dato che ha bloccato una parte del famoso ponentino.

Per non parlare di Tor Bella Monaca e Laurentino-23, dove anche Rambo avrebbe paura a circolare di sera.

Del Prenestino, Tiburtino e Casilino, dove alle ore 20 scatta il coprifuoco....

Potrei scrivere dei libri sulle schifezze della più "bella" e importante città d'Italia, ma basta accendere la TV e sentire il telegiornale...

Teniamoci stretto quello che è Montecalvo...

Sono solo alcune riflessioni Mario, anche se questo non vuole giustificare degli aspetti negativi del paese.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/arte.html

Modificato da - paolop il 02/11/2007 20:21:07

vanni a me montecalvo piace cosi com'è. con la gente che lo rende cosi unico..
non dico per fare dell'ironia ma tutto quello che succede a montecalvo rende lo stesso particolare e inimitabile.. ho girato tanto, abitando per mesi settimane anni in molte città d'italia e vi assicuro che montecalvo è speciale.. ho deciso di rimanerci e di vivere qui per il resto della mia vita.. a differenza di tanti miei coetanei che sognano l'eldorado in chissà quali citta italiane o internazionali. ho scelto montecalvo perchè ci sono nato e cosi tantissimi prima di me..
sono legato a questo paese sperduto dell'irpinia dove la contraddizione, le paure, l'invidia e la voglia di emergere è straordinariamente fuori dalla media. il montecalvese è unico con il suo motto preferito che secondo me è questo: se non fai niente di dicono che sei un nulla-facente se fai qualcosa dicono ma cosa si è messo in testa di fare.....
questo per dire che montecalvo è una contraddizione continua e colossale ma a me piace davvero cosi..
montecalvo è bello da dove lo guardi guardi; è vero che da lontano è piu bello come quando una persona cara non la vedi da tempo..
ma quando lo vivi è bello comunque.
solo qui a montecalvo riuscirei a mettere al mondo dei figli, in altre città grandi ed immense avrei paura di perderli in tutti i senzi e per tutte le strade possibili.. montecalvo è ancora una culla dove geniali menti che la compongono possono ancora dare l'esempio di una vita sana e solida alle prossime generazioni. montecalvo vanta un numero di intellettuali altissimi. droga e malavita sono preticamente inesistenti, i professionisti e i liberi professionisti sono una percentuale altissima.. questo non per discriminare chi non lo è ..ma da montecalvo chi ha una volontà ferrea di emergere ci riesce e anche alla grande.. come molti montecalvesi che dopo l'università sono andati a lavorare fuori, LE CITTA' LE HANNO CAVALCATE NON SUBITE,
quindi si puo partire e crescere a montecalvo per poi essere grandi qui e fuori da qui..
non so se il mio discorso si è capito. io amo montecalvo..
siamo UNICI..

ritornando al post .. la parte di montecalvo che mi piace di piu è la valle compresa tra il centrostorico n'goppa pagliaro., maurielli -tressanti,
la mattina presto verso le sei quando vado dai miei amatissimi cani ad accudirli.. la valle mi offre un paesaggio fantastico.. la nebbia copre solo e soltanto la valle, dando ogni volta un aspetto unico come ad es. ungrosso lago,
a volte sembra un mare con degli isolotti, delle volte è buio e tetro come le foreste piu antiche.. da tante faccie e lascia molto alla mia immaginazione.
mi blocco mi fermo e per parecchi minuti resto incantato a tale spettacolo
ciao

http://www.alanidelmiscano.it

Francesco Bravo Vanni, un bel post...sono d'accordo con quello che scrivi.
Anch'io la penso come te ( sono un'inguaribile ottimista come lo sei tu) e come te ho girato e rigirato per l'Italia lavorando e aprendo anche attività commerciali ( che sicuramente, visto i primi approcci, significavano avere in banca qualche soldino in piu') ...ma alla fine ho scelto Montecalvo. Una scommessa contro me stesso.
La voglia, caparbia e ferrea, di uno che non si arrende per realizzare strutture atte a dimostrare che anche qui , a Montecalvo, si puo' vivere una vita piu' che dignitosa.
Saluti - Francesco


CP Cugina, sono d'accordo con te! La parte più bella di Montecalvo è la casa di nonna Angela dove noi siamo praticamente cresciute!

avvbell Io, invece, penso che la cosa più bella che Montecalvo ha è costituita dalla semplicità dei suoi abitanti: ci si accontenta di poco, non si vive per dimostrare nulla a nessuno e si trova soddisfazione nelle piccole cose. Se a ciò si aggiunge che basta poco per emergere ed ancor meno per vivere in maniera agiata con un reddito che altrove consentirebbe a mala pena di sbarcare il lunario, ne vien fuori un contesto sociale tutto sommato invidiabile, dove i lati negativi (per lo più costituiti o cagionati dalla noia e dalla carenza di strutture) sono sicuramente trascurabili rispetto ad una serena esistenza che altrove è preclusa. Sotto questo punto di vista aderisco al post e faccio mie le riflessioni di Paolo sugli enormi disagi del vivere cittadino al quale difficilmente mi abituerei (è piacevole farsi un giretto a Roma o Milano etc. solo per fare shopping nei fine settimana, ma nulla di più). Anche io mi sono piacevolmente organizzato per rimanere al meglio possibile in questo ambiente, cercando di compensare gli svantaggi del paesello con frequenti e piacevoli sortite "fuori porta" e cogliendo gli aspetti positivi della vicina cittadina arianese che, in fatto di servizi, non ha nulla da invidiare alle metropoli (pur rimanendo incontaminata dai fastidiosi effetti della sovrapopolazione che generano i grossi agglomerati). Devo dire che, ad oggi, reputo la mia scelta felice, senza nulla togliere alle esperienze altrui. Un abbraccio.

Giuseppe Bellaroba.

Modificato da - avvbell il 05/11/2007 00:19:53

amsorr Be', ragazzi, sto per venire a Montecalvo spero per parecchi giorni, ma non mi linciate!
Però, però, permettetemi di sottolineare che quando si è troppo contenti di se stessi si offre un'immagine un po' antipatica e comodamente assolutoria di sé.
Per prima cosa ricordo che l'argomento riguarda l'estetica del paese. E procedo così senza paura di offendere nessuno perchè sarebbe peggio se offendessi la verità sotto gli occhi di chi sa vedere.
Quelli che difendono Montecalvo a spada tratta dimenticano gli orrori urbanistici ed estetici perpetrata da tipi a cui non si è mai opposto nessuno che io sappia,neanche con una critica anonima e, cosa che mi sorprende ancora di più, sorvolano sul fatto che io (parlo necessariamente di me)e mi pare neanche gli altri "detrattori", no ho mai parlato del paese confrontandolo con le grandi e medie città italiane o straniere. E io mai alla città in cui mi è capitato di vivere( Bologna in questo momento sarebbe un cattivo esempio perché sta vivendo brutti momenti soprattutto a causa di deturpatori di profession senza che si sappia trovare un modo per ovviarvi)! No, cari amici, io vi ho sempre sottoposto gli esempi delle belle cittadine che circondano Montecalvo: Castelfranco, Greci, Savignano, Buonalbergo, Grottaminarda, l'Alta Irpinia in genere e, per motivi ovvi, Ariano. E vedrete che tra poco vi sorpasserà Casalbore e forse anche la povera Ginestra!
Spero proprio a 'sto punto che nessuno mi dica che non amo il mio paese perché vorrei che diventasse almeno all'altezza di questi altri paesi nostri dirimpettai e dove vi sfido a fare dei giri esplorativi.

Ciao, e amici come prima. E chi può, si dia un po'da fare, perché anche gli aspetti positivi da voi addotti non mi sembra che ci siano per merito di qualcuno di noi in particolare. Forse vi è quel quieto vivere che si ha nelle anse dei fiumi anche se il loro corso è molto turbolento.Se succedono però delle alluvioni, addio quieto vivere. E poi, siete tutti aspiranti alla pensione anzitempo?
Vi ho invitato a leggere un saggio sul Trappeto. Quella brava studiosa dice delle belle cose, propone delle soluzioni e un po'ingenuamente, come fanno molti giovani innamorati, crede che si possa passare facilmente dai progetti alla realizzazione. Però, accidenti, propone qualcosa, scava in questo patrimonio abbandonato guardando per carità di patria più in alto del livello del terreno su cui fermenta l'immondizia, fa vedere che che cosa protrebbe ridiventare il Trappeto se la smettessimo di vantarci a vuoto.
Ciao,
Mario Sorrentino

Modificato da - amsorr il 06/11/2007 11:04:36

1953 Leggo che tanti amici di questo Forum hanno girato tutta l'Italia e l'estero ma poi hanno scelto di ritornare al paese perchè non esisterebbe altro luogo più bello e incantevole!! bene!! dov'è il problema? ci sono massime che rendono l'idea,come quella che dice: "ogni scarrafone e bello a mamma sua"!!a parte questa massima,è naturale che se uno sceglie un luogo dove vivere quanto meno gli deve anche piacere!!ma sarà poi proprio così,vale a dire la scelta è stata fatta perchè il luogo è incantevole o perchè è il posto dove si è nati o addirittura perchè è li che si hanno i propri affari e i propri affetti'!!?? racconto un'altro esperienza : un emigrante del nostro sud ha condotto una vita in condizioni di precarietà qui al nord con l'idea fissa di ritornare al paese;per precarietà intendo dire che non ha mai provveduto a farsi una casa decente dove vivere il quotidiano ectt.ectt.Avere un'idea di questo tipo rasenta un po la follia,faceva bene a non muoversi affatto dal paese per condurre una vita di stenti per poi ritornare al paese a morire!!Secondo me il posto ideale è dove uno vive e conduce una esistenza serena...poi se il luogo è anche incantevole tanto meglio!!Perciò trovo anche fuorviante tanto attaccamento,quasi passionale, ai luoghi delle proprie origini, anzi lo trovo persino controcorrente in un mondo così "dinamico e così piccolo" visto i moderni mezzi di comunicazione e trasporto.Perciò, data la giusta importanza ai nostri luoghi d'origine e ai ricordi che, nessuno potrà mai toglierci e cancellare,nemmeno se trovassimo un'altro posto più incantevole delle nostre origni,spogliandomi,per quanto possibile di un giudizio di parte,non penso che montecalvo possa essere considerato bello o brutto ma più o meno luogo dove chi è rimasto lo ha fatto a ragion veduta, i nostalgici verosimilmente ritorneranno,gli altri stanno bene dove sono.
saluti,

1953

paolop Dice 1953:

quote:
Perciò trovo anche fuorviante tanto attaccamento,quasi passionale, ai luoghi delle proprie origini, anzi lo trovo persino controcorrente

Non sono affatto daccordo.
Chi dimentica o vuole dimenticare le proprie origini, dimentica o vuole dimenticare la parte più importante di se stesso.

E questo è molto male, anche se vive ai Caraibi...

Per me ritornare a Montecalvo significa ritornare a vedere persone con cui sono cresciuto, posti che mi rimandano emozioni e ricordi.

E' vero, 1953 che ognuno deve cercare di essere felice nel posto in cui si trova, ma allo stesso tempo non deve dimenticare dove è cresciuto, cosa è stato e i posti che ha visto per anni.

Un uomo che si allontana dalle proprie radici è un albero sospeso per aria..., anche se rigoglioso.

http://musicjazzvideos.com/category/montecalvo-irpino
http://storiagiornalismo.com/stato-chiesa.html

Modificato da - paolop il 05/11/2007 14:43:37

1953 Leggi con attenzione l'ultimo capoverso del mio post.... diciamo le stesse cose.

saluti,

1953

amsorr Diciamo che non sembra quasi possibile che in questo Forum si possa giudicare il paese con occhi disincantati e obiettivi.
Secondo me i sentimenti non c'entrano. O, almeno, non dovrebbero entrarci. Ma c'entrano eccome quando ci accorgiamo che una cosa a noi cara viene rovinata da persone egoiste e preoccupate soltanto del proprio particolare. Una volta si parlò della piaga del familismo nel Sud in genere, e anche nel nostro paese.
Il mio giudizio negativo sull'aspetto urbanistico e architettonico di Montecalvo si basa sull'impressione di "contesto", come si dice. Se si parla di particolari è ovvio che vi sono delle cose carine e addirittura belle che spiccano sul malinconico sfondo:
la piscina e il suo contorno, dell'amico Francesco;
la ricostruzione avvenuta con streneo sforzo di Manfredi Caccese per ottenere dai suoi progettisti che fosse mantenuto qualcosa delle linee tradizionali della sua metà di palazzo a Piazza Vittoria;
una o due ville fuori paese;
Maria Franco mi diceva che non le è stato possibile conservare il giardino all'italiana del suo palazzo, il quale insieme agli altri tre della Piazza del Monumento costituiva il vanto di questo (ricordo lo scempio dei portali e delle cornici del'altro palazzo Franco, alle spalle del Monumento - rimasero per anni a far da scena per i giochi a guardia e ladri dei ragazzini del Piano)
ecc.
Ma il quadro generale è quello che è; e mi dispiace che gli amici residenti lascino trapelare il loro malumore sentendo le critiche di noi espatriati.
Per chi mi conosce, non c'è bisogno che dica che ricorro malvolentieri al forte motivo riguardante l'abbandono e anche il trafugamento di alcuni preziosi reperti archeologici che se studiati e valorizzati metterebbero in giusta prospettiva, tanto per dirne una, e indirizzerebbero il disseppellimento di una comunità romana in quel di Pratola il cui studio attirerebbe l'interesse di quanti stanno ricostruendo la romanizzazione dell'Irpinia dopo le vendette di Cornelio Silla. Interesse che anche per i più sprovveduti potrebbe voler dire una ricaduta di richiamo turistico. Vabbe', basta così e ciao.

Modificato da - amsorr il 06/11/2007 11:00:06

MC Molto interessante il lavoro prodotto sul Trappeto dall’arch. BELLUCCI e pubblicato sull’ultimo numero di Disputationes Pompiliane. Ne ho apprezzato l’originalità, il metodo, lo scrupolo della ricerca, la chiarezza espositiva e la ricchezza di informazioni fornite. Complimenti alla giovane architetto.
Ora, visto che l’appetito vien mangiando, sarebbe bello che qualche altro giovane montecalvese si curasse di approfondire anche l’aspetto antropologico del quartiere che, secondo me, oltre che un luogo era anche una condizione. Sarebbe interessante raccogliere le testimonianze dirette delle tante persone ancora in vita che hanno vissuto da quelle parti; con loro ricostruire la quotidianità, gli usi, i costumi, le tradizioni, la miseria e le miserie, e quant’altro di quel posto meriti di essere conosciuto e preservato. Il lavoro rappresenterebbe anche un ottimo mezzo per conoscerci e darci conto di tanti aspetti del nostro essere attuale.
Spero, sinceramente, che questo invito venga raccolto da qualcuno.
Saluti, Mario CORCETTO.


amsorr Seguendo la via più probabile, occorrerebbe, secondo me, per scegliere il taglio proposto da MC riguardo al proseguimento degli studi sul Trappeto, assegnare la ricerca antropologica e sociologica come tesi di laurea a una laureanda o laureando montecalvese o dei dintorni. Siccome sarebbe una tesi di ricerca sul campo, ne deriva che la residenza nel territorio e la competenza in fatto di dialetto della ricercatrice o del ricercatore siano delle necessità basilari. Specialmente la competenza linguistica sarebbe la colonna portante, poiché è nel dialetto dei "trappitari" ancora vivi che si può rinvenire qualche pepita d'oro di quella tradizione al tramonto.
Nulla poi impedirebbe di dare un premio al lavoro finito anche fuori dell'ambiente universitario.
Intanto però, per seminare su un buon terreno lo studio già esistente ma che probabilmente pochi leggeranno (quanti leggono al giorno d'oggi?), occorrerebbe far fare una conferenza all'arch. Bellucci. Probabilmente don Teodoro che ha curato quella pubblicazione non ha bisogno di suggerimenti al riguardo.
Ciao,
Mario Sorrentino

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