Francesco
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Posted - 24/11/2004 : 15:52:17
Ci è arrivata, via e-mail , una lettera che pubblichiamo con il consenso dell'autoreConclusa la Fiera di S.Caterina L'edizione 2004 della "Fiera di S.Caterina" che doveva rappresentare un punto di svolta e di rilancio di quella che è considerata la più antica fiera della nostra regione (la Campania), non ha mantenuto tutte le promesse della vigilia. Al di là della buona, ma non imponente, partecipazione di espositori, sembra che nulla di nuovo ci sia stato, se non forse, la patetica passerella politica di personaggi ormai estranei alla realtà del nostro paese, che nulla di nuovo hanno proposto per la valorizzazione definitiva di questo evento radicatissimo nelle cultura e tradizione del popolo montecalvese, legatissimo custode gelosissimo di questo patrimonio culturale che si perde nella notte dei tempi. Il voler a tutti i costi "ammodernare" una "storia", perchè di storia si tratta,calandola in un contesto tecnologicamente avanzato, non ha dato tutti i frutti sperati. Si sono ripetuti, macroscopicamente, gli stessi errori del passato. Cioè la non logica disposizione degli espositori nei vari punti del percorso fieristico, percorso che, addirittura quest'anno, ha sfiorato un chilometro di lunghezza. Se si considera inoltre il fatto che le maggiori iniziative promozionali erano concentrati in un'area di duecento metri, si può facilmente capire lo stato d'animo degli espositori ubicati al di fuori di questo perimetro, isolati e lasciati all'addiaccio, e soprattutto al buio, senza il confort di servizi igienici sanitari o punti di ristoro,invece,ben presenti nell'area sopra citata. Senz'altro lodevole, il tentativo di voler dare uno spessore diverso da parte dei responsabili della fiera, ma a quegli espositori che non hanno avuto la stessa percentuale di visitatori e in conseguenza hanno incassato pochi euro chi lo dice? Vanno bene le iniziative per la promozione e lo sviluppo dei prodotti tipici locali con stand confortevoli ed eleganti, ma perchè non usare lo stesso criterio con il piccolo ambulante napoletano che vendeva economici addobbi natalizi? Mistero della fede!!!! L'origine e la finalità stessa della fiera, registrata negli annali storici, parla di ricovero per i pellegrini che trovavano sostentamento e calore presso l'ospedale di S.Caterina, nella parte alta del paese e che i reggenti dell'ospedale, all'epoca, avevano inteso organizzare una festività dove l'incontro tra le varie culture e varie persone presenti a Montecalvo poteva essere da stimolo per la crescita di una comunità alquanto isolata e in quel periodo oltre alla sobria ospitalità si potesse avere uno scambio di beni (il baratto) alle due parti conveniente. Tradizione rispettata fino a quasi gli anni sessanta quando il popolo Montecalvese, era in fibrillazione per l'arrivo della fiera per poter acquistare quello che sarebbe potuto risultare utile per la sua piccola economia domestica-familiare. D'accordo, i tempi sono cambiati, ma cosa c'entra la creazione e la promozione fine a se stessa di momenti alternativi, tranquillamente organizzabili in altri periodi dell'anno con l'essenza naturale della fiera che ha nel suo DNA, un gene prettamente commerciale?Interrogativi sospesi che come sempre tali resteranno al di là dei grammofoni odierni che continuano con enfasi ad urlare "sensazionale ".
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