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amsorr
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Posted - 29/09/2006 : 11:04:10
Cari amici del Forum, finalmente si comincia a diradare intorno alla figura di San Pompilio quella strana aura che lo confinava in una devozione alquanto misticheggiante e morbosa. In altre parole, il santo che parlava di preferenza con le anime del Purgatorio, o che faceva rivivere dei piccioni ammanitigli a cena dai frati del convento, o che si richiudeva in un culto tutto privato alla Madonna, ecc. Procedo nella mia opera di segnalatore di opere saggistiche o letterarie in genere che trattano del passato montecalvese, invitandovi a volervi procurare l'ultimo numero delle "Disputationes Pompilianae", dove vengono trattati finalmente quegli aspetti del santo che possono far capire quanto sia stato importante e anticipatore nel ruolo di educatore di giovani diseredati, di coraggioso innovatore nel campo dell'insegnamento e della formazione culturale in genere, in un secolo in cui persino un importante autore dell'Illuminismo francese , J.J. Rousseau, poneva, per dirne una, delle odiose restrizioni nell'insegnamento da dare alle donne. Ringrazio perciò veramente chi mi ha segnalato gli articoli che ricostruiscono la biografia intellettuale del nostro santo. Non è comunque che la sua opera di insegnate venga fuori con nettezza: probabilmente le fonti su cui lavorare sono scarse. Ne approffitto perciò per chiedere da questo luogo di dibattito se non sia possibile, proprio per procedere nella via di sistemazione delle fonti storiche riguardanti San Pompilio, preparare e pubblicare le lettere del santo con buon apparato critico e note storiche. Ciò facitirebbe due livelli di lettura: quella puramente letteraria e l'altra riservata agli studiosi o eruditi in genere. Ciao, Mario SorrentinoP.S. Agli amici del Forum dico che io non voglio assolutamente condizionare il clima dei dibattiti in questo spazio , però lasciatemi dire che visto che esso ci è stato regalato dal Cielo- è un po' diverso dallo spazio antistante i nostri bar, no? - può darci preziose occasioni di parlare con buona conoscenza di causa delle nostre cose montecalvesi, non sciupiamolo per trattare cose riguardanti il mondo intero di cui altri parlano probabilmente meglio di noi altrove. Ciao, il Grillo Parlante, cioé, volevo dire Mario Sorrentino Modificato da - amsorr il 30/09/2006 18:42:14 |
1953
Utente
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Posted - 29/09/2006 : 11:57:29
saluti,1953 Modificato da - 1953 il 02/10/2006 10:51:59 Modificato da - 1953 il 16/11/2006 16:49:31 |
Francesco
Moderatore
306 Messaggi post. |
Posted - 29/09/2006 : 13:22:53
Rileggendo i post appena sopra evinco di stare dalla parte del prof. Sorrentino. Qui non si tratta di ribadire cose gia’ dette.. La figura di S. Pompilio , per come la conosciamo noi montecalvesi, è stata fino ad ora ( e questo anche grazie alla paziente ricerca di un meritevole studioso locale “ leggi : Giambosco Cavalletti”) conosciuta sotto il profilo strettamente religioso. Ora , approfondire la figura di S. Pompilio per come si evince dal post di Mario , mi sembra molto interessante. Allo stesso modo, a mio avviso, non si puo' non trascure l'interessante "apertura" che sta dando al forum l'amico 1953. Saluti - Francesco
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amsorr
Moderatore
154 Messaggi post. |
Posted - 30/09/2006 : 18:39:42
Caro 1953, credi proprio che un navigatore Internet visiti il nostro sito per questioni che vengono trattate meglio altrove? Io non dico che i montecalvesi non debbano esercitarsi sulle cose del mondo, ma intanto trattiamo le nostre, perché sono molte e spesso incancrenite. Specialmente i nostri emigrati si aspettano di saperle e di poterle sviscerare anche con il loro aiuto. Comunque io pure ogni tanto cerco di uscire dall'orticello, mi pare e spero che tu te ne sia accorto. Soltanto però per inquadrare le questioni in contesti logici più ampi. Il sito Irpino.it può (meglio, potrebbe) diventare un sito specializzato da cui attingere buone notizie sulle nostre realtà irpine. A Francesco (e anche a 1953) dico che per scoprire il vero San Pompilio non bisogna ritenere che egli debba essere "riservato" a chissà quale ricercatore o studioso schifiltoso, basta usare il buon senso e tutti ne possono parlare. Di questo Santo io sentivo parlare in casa e una qualche idea ho dovuto per forza farmela. Soltanto che quelle idee riflettevano una certa mentalità riguardo al sacro, l'oltremondo, ecc. delle persone che parvano di lui. Ciao, France' e ciao 1953. Ai Santi dovrei fare una capatina laggiù. Mario Sorrentino
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1953
Utente
Italy
271 Messaggi post. |
Posted - 02/10/2006 : 10:31:23
1953Modificato da - 1953 il 02/10/2006 11:10:50 Modificato da - 1953 il 02/10/2006 11:15:42 Modificato da - 1953 il 02/10/2006 12:15:58 Modificato da - 1953 il 16/11/2006 16:49:49 |
amsorr
Moderatore
154 Messaggi post. |
Posted - 02/10/2006 : 16:53:03
Caro 1953, come vedi tu stesso. hgai finito per raccontare delle cose molto interessanti su San Pompilio: sono d'accordo che non è possibile circoscrivere l'ambito delle corrispondenze intorno ad un argomento. Però io sono certo che se su questo sito si discutesse in prevalenza di fatti del vasto mondo, be', prima o poi rimarrebbe senza visitatori. Allora facciamo così: quanti argomenti tagliano anche nella carne dei montecalvesi? Su quante cose che a loro interessano come abitanti del mondo essi o non dicono o non sanno dire niente? Stando al solo San Pompilio, questo vuol dire Religione di un certo tipo, atteggiamento particolare dei giovani verso le credenze dei padri, le feste del Santo, le processioni e le feste della birra (questa cosa qui, per esempio, mi incuriosisce molto,perché di feste della birra io ne ho visto soltanto al Meridione). Quanto agli altri argomenti che ci cadono addosso è evidente che bisogna circoscriverli e trattarli chiarendo prima i nostri punti di vista. Altrimenti balbettiamo per forza di cose argomentio che ci impongono sempre altri altri sui mezzi di comunicszione di massa e deformate stucchevolmente dagli imbonitori delle opposte idealogie partitiche. E per chiarire il nostro punto di vista dobbiamo presentarci: siamo una società frantumata dall'emigrazione, siamo famiglie che investono sino all'ultimo euro sugli studi dei figli per avviarli a professioni quasi sempre inutili alla società di partenza, abbiamo gravi problemi di organizzazione economica e ambientale, problemi di perdità d'identità culturale nel senso antropologico del termine, problemi di disadattamente giovanile. Tutti questi problemi somigliano a quelli che si manifestano altrove, però da noi hannno una caretterizzazione che soltanto noi possiamo mettere in evidenza, specialmente a chi sembra non accorgersene, perché si rifugia nel vecchio difetto del "familismo" (barricamento all'interno della propria famiglia, spesso non per aiutarsi reciprocamente, ma per sbranarsi meglio tra parenti). Resta sempre la nostra ragione e il nostro buon senso. Perché, come io dico agli amici che vivono in società più prospere: non avete imparato in prima persona dalle durezze della vita e soltanto godete di un vantaggio regalatovi dagli sforzi dei vostri padri e antenati. Ho riletto e mi sempre di aver ripetuto cose che anche su questo Forum sono state già dette. Spero che qualcuno sappia suggerire come procedere meglio di quanto possa fare io che vivo lontano. Ciao, Mario Sorrentino
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