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avvbell
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Posted - 09/07/2006 : 12:00:23
Lopez sei un grande! Con poche semplici frasi hai centrato l'argomento. Un conto è garantire alle coppie di fatto uomo-donna i medesimi diritti di una famiglia in costanza di matrimonio (es.: non vedo perchè quando passerai a miglior vita tu senza aver fatto testamento - gratt.,gratt. - la tua gentile signora non possa ereditare il tuo COSPICUO patrimonio che avete con tanti comuni sacrifici creato perchè per la legge la considera oggi una "estranea" rispetto a te) altro conto è estendere il concetto a dismisura anche alle coppie omosessuali tanto da stravolgere aspetti connaturati alla nostra essenza di uomini. Sotto questo punto di vista non concordo molto con l'amico Carofaniello: se è vero che la morale si evolve nel tempo è altrettanto vero che è nostro compito (soprattutto di genitori) mantenere dei punti fermi che devono ritenersi intangibili qualunque cosa accada, passassero anche cento anni. Argomentando al contrario potremmo legittimare qualsiasi comnportamento con l'alibi dei tempi che cambiano! I tempi cambieranno pure ma i miei figli ALLA MIA PRESENZA non useranno mai parole sconvenienti, anche se le dicono tutti i giorni per televisione, non assumeranno mai atteggiamenti indecenti o indecorosi non rispettosi della loro persona prima ancora che del buon gusto etc.etc.. Se lo faranno ed avrò ancora intelletto dovrò concludere che non ho fatto un buon lavoro di padre e di educatore e trarne le conseguenze. Sotto questo punto di vista mi sento di concludere che se identifichiamo la morale con la esistenza di principi basilari di comportamento da tramandare di padre in figlio che servono a regolamentare la convivenza civile e ad inculcare sane abitudini nella vita di relazione, è bene che una morale esista e che rimanga immutata ed intatta nel tempo, quanto meno nei valori che vi sono alla base se non nelle forme in cui quei valori vengono espressi. Non vorrei fare la parte del "bacchettone" anche perchè francamente sarei la persona meno indicata, ma quei due o tre concetti fondamentali (non di più!) che mi sono portato avanti io desidererei tanto che fossero portati avanti anche da chi rimane dopo di me. Solo per avere l'illusione di aver fatto un buon lavoro. Un abbraccio.Giuseppe Bellaroba. |
1953
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Posted - 10/07/2006 : 10:06:03
. un caro saluto, con stima,PS: per Lopez,Sei Mario,fglio di Maria e Luppino? se è così sono proprio io il vicino di casa.ciao.
Modificato da - 1953 il 12/07/2006 15:18:12 Modificato da - 1953 il 17/11/2006 10:07:14 |
amsorr
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Posted - 07/09/2006 : 14:36:36
Cari amici, un argomento questo delle unioni di fatto complesso e con molti aspetti forse irrisolvibili, anche per i più illuminati studiosi di fatti umani, oltre che per i politici (questi ultimi quasi mai all'altezza, soprattuto in materie come queste). Che cosa si può dire schematizzando al massimo? - Le società evolvono con salti e occasionali ritorni all'indietro soprattuto per impulso del comportamento spontaneo dei suoi componenti; - Non c'è legge o dogma religioso che possa "imbrigliare" questa spontanea opera di costruzione della società (non soltanto nelle cosiddette democrazie, ma neanche nelle dittature, laiche o religiosamente integraliste che siano); - Se tanti giovani, e trascuro l'argomento numericamente marginale degli omosessuali, soprattutto nelle nostre città scelgono di stare insieme e avere e allevare figli senza andare prima dal prete o dal sindaco chi potrà impedirglielo? - Dobbiamo preoccuparci, come stato civilizzato, di questi figli nati in famiglie non tradizionali? - Quale religione può ritenere di essere giustamente e razionalmente fondata se impone i suoi dogmi, tramite i suoi rapprsentanti politici, anche a chi non crede in essa? Ciao, Mario Sorrentino
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1953
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Posted - 07/09/2006 : 15:32:36
con stima, saluti,1953 Modificato da - 1953 il 17/11/2006 10:07:42 |
avvbell
Utente
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213 Messaggi post. |
Posted - 07/09/2006 : 21:42:54
Se quelli che vengono definiti "dogmi" coincidono con ciò che io chiamo "valori" (non solo cristiani o musulmani ma universali) ben vengano a "plagiare" le menti dei nostri giovani, anzi io stesso mi adopererò perchè ciò accada all'interno della mia famiglia, senza fare troppo ricorso a preti o ad indottrinatori! Il vero problema è quello di capire dov'è il limite tra i sani principi che aiutano nella civile convivenza e spianano le porte ad ogni proficua relazione sociale (come è bello relazionarsi con una moglie, un vicino di casa, un amico educato, cortese, gentile, disponibile...) piuttosto che uno sterile indottrinamento che non incide sulla reale natura della persona ma solo sulla "corteccia", sulla forma e non sulla sostanza (la moglie che appare gentile e premurosa solo all'esterno ed in casa è una vipera, il vicino che saluta con gentilezza ma ti pugnala alle spalle, l'amico che è tale solo nelle feste etc.). Quanto alle coppie di fatto è fin troppo scontato legittimare le unioni eterologhe ed i figli in esse concepite (esiste ancora qualcuno che fa differenza tra un bambino nato da due persone conviventi ed un figlio di una coppia sposata?): il discorso cambia proprio quando si tocca il tasto delle coppie omosessuali ed i diritti che ad esse andrebbero riconosciuti, ivi incluse le prerogative in tema di adozioni di minori. Anche in questo caso non bisogna confondere le legittime perplessità di non crede ad un liberismo sfrenato spesso sinonimo di una assoluta degenerazione di valori e costumi (tra i quali mi annovero anche io) da un bigotto abbarbicamento a credenze e convinzioni medioevali (c'è ancora qualcuno che parla degli omosessuali come dei malati al pari dei pazzi..). Io penso che in questo campo gli estremismi non premino e nonostante il mio temperamento mi porti sempre a schierarmi per il bianco o per il nero rifuggendo da sempre il grigio, questa volta devo riconoscere che dall'EQUILIBRIO non si possa prescindere. Un abbraccio.Giuseppe Bellaroba. |
amsorr
Moderatore
154 Messaggi post. |
Posted - 12/09/2006 : 10:24:05
Cari Giuseppe e 1953, apprezzo i vostri due punti di vista che mi pare completino bene ciò che io avevo soltanto schematizzato.(Avevo paura di passare per verboso, come invita giustamente a non essere in questo luogo Sonia). Aggiungo soltanto che io ebbi una prima illuminazione in fatto di sviluppo e decadimento delle società umane quando alcuni autori mi fecero intravedere che esse attraversano la storia per accumulo di tanti impulsi (spirituali e materiali), forze in contrasto, anche guerre e e spargimenti di sangue, progressi tecnici e culturali, sconfitte e fallimenti, sino a cedere, ciascuna di esse che si è trovata all'apice della freccia dell'incivilimento della specie universalmente intesa, il passo a un'altra società che nel frattempo si stava preparando a prendere il testimone della gara. Le società asiatiche che soppiantano l'Occidente? E' questa una visione pessimistica, realistica, una visione che vuole escludere la Provvidenza religiosa come la intendiamo noi cattolici dalla storia dell'uomo? Mi accorgo di avere esagerato con questo lungo periodo pieno di domande, perciò scusatemi. Ma io non so proprio rispondere ad esse. Vedo che è stato iniziato un altro argomento: quello sugli immigrati. Spero di imparare qualcosa di ciò che i compaesani pensano di questo importantissimo ed attualissimo problema. Quanto a me mi limito ad insegnare un po' della nostra lingua a minori stranieri che sono arrivati da noi non si sa come. Ciao e grazie, Mario Sorrentino
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federico
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Posted - 18/09/2006 : 19:25:45
Spero che nessuno si offenda (e comunque non è mia intenzione offendere chicchesia), ma la discussione mi pare vagamente surreale. Se uno crede in determinati valori, bene opera adeguandovisi. Ritenere che determinati valori, sol perchè statisticamente prevalenti (o ritenuti tali), siano dotati del tratto dell'oggettività, non mi sembra condivisibile. Io credo in certe cose, le faccio e le inculco (o almeno ci provo) ai miei bambini. Punto. Sono libero di non condividere le scelte degli altri, ma non penso di imporre le mie attraverso strumenti assolutizzanti come le leggi. Per fare un esempio banale, qualche decennio fa (ed i cascami ce li abbiamo sotto gli occhi ancora oggi), in una comunità come la nostra, i VALORI imponevano che la donna non fosse soggetto sociale, ma dovesse essere confinata nel focolare domestico (non dimentichiamo che fino al 46 - sessanta anni fa - le donne non votavano). Fortunatamente, qualche persona che non aveva l'idolatria dei VALORI si è adoperata perchè ciò non fosse più consentito.
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avvbell
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Posted - 18/09/2006 : 23:01:27
Bravo Federico! Hai parafrasato il mio pensiero in maniera mirabile. In effetti quando parlavo di VALORI non mi riferivo certo alle sciocche convinzioni dei più o a principi imposti solo per legge ma ad un "modus vivendi" fondato su un sano rapporto col prossimo: la disponibilità, il sacrificio, la forza di volontà non sono cose che si perdono col tempo o che si impongono con le norme, ma rimangono comunque immutabili nei secoli. Sono questi i VALORI che ognuno farebbe bene ad inculcare ai propri figli (fermo restando che ognuno parla per sè, è ovvio). Estremizzare il tuo ragionamento invece conduce pari pari alla ANARCHIA che è cosa diversa e che qualche filosofo associava al caos. Ma la filosofia lasciamola a chi ne capisce. Un abbraccio.Giuseppe Bellaroba. |
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