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 "Il Ciclone A.Corvino"
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Scrivi Un Messaggio Privato amsorr
Moderatore



154 Messaggi post.
Posted - 04/06/2007 :  17:25:20  Visualizza il profilo  Visita la Homepage di amsorr  Rispondi con commento
Caro Giuseppe,
ti ringrazio per l'esauriente esame della nuova e sufficientemente positiva realtà sociale montecalvese. Le origini erano fosche abbastanza, no? E credo che molti tra i partiti all'estero ancora non ci possano credere facilmente.
Credo che interessi a tutti - residenti e non - questa tua panoramica da cui ricavo che la nostra piccola società si stia emancipando abbastanza e modellandosi nel bene e nel male su quella esistente altrove.
Comunque non è esaltante la società di fuori, se guardiamo al solo nostro Paese; e non so se non sarebbe il caso di prendere i modelli da un'altra parte.
Nel tuo quadro mi pare che restino indietro solo le donne e le ragazze, almeno per l'aspetto da noi trattato, e non per colpa loro.
Perciò anche questo nuovo strumento del Forum dovrebbe stimolarle a venire più spesso allo scoperto.
Un'ultima osservazione: nei giri che sempre faccio alla Malvizza, a Tressanti e a Corsano mi pare di notare una più decisa iniziativa di riscatto da parte di quei residenti rispetto a quelli del centro vero e proprio. Vedo giusto?
Grazie e ciao,
Mario S.


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Scrivi Un Messaggio Privato avvbell
Utente


Italy
213 Messaggi post.
Posted - 05/06/2007 :  14:51:19  Visualizza il profilo  Rispondi con commento
E' proprio così. Solo qualche anno fa i "contradaioli" avevano il loro piccolo mondo circoscritto alla zona di appartenenza. Si chiudevano un pò a riccio, spesso creando delle vere e proprie caste (per lo più costituite da due o tre grosse famiglie) che riuscivano anche ad essere determinanti nelle scelte importanti per la vita del paese (è risaputo che nelle locali elezioni amministrative la differenza non la facciano quasi mai gli elettori del centro urbano, quanto gli orientamenti delle contrade e delle grosse famiglie che le compongono). Oggi, invece, soprattutto i ragazzi di Tressanti e di Corsano hanno felicemente "colonizzato" il centro urbano e, in termini numerici e percentuali, credo che rappresentino la silenziosa maggioranza nei piccoli crocchi domenicali o della utenza dei locali (cfr.: bar) del centro. Se si considera che anche in termini di evoluzione socio-culturale questi giovani compaesani sono distanti anni luce dall'entroterra nel quale erano confinati i loro nonni, ne viene fuori uno spaccato del tutto eterogeneo del quale credo non possiamo che avvantaggiarci.
Quanto alle ragazze, se è vero che anch'esse godono sicuramente di maggiori spazi ed enormi libertà rispetto a quelle di qualche generazione fa (basta fare un giro in paese anche in ore tarde per rendersi conto che le ragazze non hanno più i terribili limiti di orario di un tempo) è altrettanto vero che dal punto di vista dell'impegno professionale stentano a farsi valere, se non altro per la troppo radicata sperequazione ideologica contro la quale debbono combattere. Ad esempio, volendo circoscrivere il discorso al mio campo, nonostante dal 1993 (anno in cui ho avviato la mia professione) ad oggi il numero degli avvocati maschi in paese sia quintuplicato, quello delle colleghe donne è risicato e rappresenta, forse il 10% del totale! Questo significherà qualcosa. Un abbraccio.

Giuseppe Bellaroba.

Modificato da - avvbell il 11/06/2007 15:26:57Vai in cima alla pagina


Scrivi Un Messaggio Privato 1953
Utente


Italy
271 Messaggi post.
Posted - 12/06/2007 :  15:07:37  Visualizza il profilo  Rispondi con commento
Mettere le avverse famiglie d'avanti al fatto compiuto per due giovani che venivano osteggiati alle nozze costituiva la regola a montecalvo sino agli anni..(60\70).O almeno era la regola per la gente comune non così per gli agiati;quest'ultimi, dovevano salvare la faccia e non solo, quindi, paradossalmente i giovani di queste famiglie agiate soggiacevano al volere delle famiglie anche nella scelta del proprio compagno di vita.
Dicevo paradossalmente riferito ai figli di "qualcuno" perchè loro e rispettive famiglie avevano qualcosa da tutelare(patrimoni buon nome ect) oltre alla faccia naturalmente(non dimentichiamo che tempo addietro le famiglie agiate avevano la pretesa di essere a modello per gli altri), mentre i figli di nessuno non avevano nulla da perdere e quindi,da qui, l'insubordinazione ai genitori e alla scorciatoia della fuitina.
Quindi era la tutela di qualcosa che impediva la fuitina..ed ecco perchè era un costume tipico della sola gente comune.Poi l'evoluzione delle cose della cultura ect.hanno fatto si che tale costume scomparisse anche in quelle classi sociali definite comuni.Oggi non avrebbe senso la fuitina:i giovani scelgono senza condizione alcuna con chi e cosa fare nella propria vita.
Però va detto che i giovani che oggi scelgono con chi e cosa fare della propria vita appartengono allo stesso rango di quelli che adottavano la fuitina;c'è stato per così dire uno spostamento verso l'alto degli agi quindi ne usufruiscono una fetta maggiore della popolazione,però le condizioni sono ancora parallele ed equidistanti come e forse più di una volta;perciò se è vero che la massa di gente(comune) si è po elevata è altrettanto vero che gli agiati di una volta hanno mantenuto e moltiplicato la loro diversità sociali.Quindi non sono del tutto daccordo quando si afferma che le diversità sociali sono state annullate e che non si considerano i capitali e patrimoni al momento delle scelta del compagno di vita....anzi le caste ci sono e si sono moltiplicate e aggiungo si "accoppiano" solo tra loro.Si sono,forse, annullate le diversità sociali tra i figli di classi sociali modeste ovvero tra quelle stesse classi sociali(comuni) che allora "costringevano" i propri figli alla fuitina, ma come dicevo, si sono mantenute inalterate se non amplificate le diversità tra la gente comune e gli "altri".
Stessa considerazione secondo me vale anche per il "capitale cultura" di cui accennava l'amico AVVBELL;E' vero che oggi la cultura o preparazione professionale che dir si voglia costituisce un capitale inalienabile e perciò fondamentale per poter navigare e distinguersi nella nostra società rampante e sempre più spregiudicata, ma è altrettanto vero che la sola cultura o preparazione professionale nulla può se non si commistiona con i patrimoni di quelle famiglie di cui parlavamo prima,anzi vi è la prova che il capitale riesce sin'anche a comprare quella cultura e ad usarla per propri scopi e autoconservazione.
Concludo dicendo che le diversità sociali ci saranno sempre,purtroppo,anche se magari per questioni di pace sociale si lascia intendere e quindi si ci illude che le diversità si avvicinano ma ciò accade solo tra la gente comune non anche tra la gente comune e gli "altri".
saluti,


1953Vai in cima alla pagina

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